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20a Giornata di preghiera e digiuno per i missionari martiri

di Alex Zappalà Luca Moscatelli

"Martirio di Dio" è un'espressione forte, drammatica se vogliamo, m trasmette pienamente l'idea di un Dio che muore d'amore per noi, che dona il suo stesso Figlio in riscatto per molti, anche se sempre nel corso della storia ci siamo mostrati essere un popolo errante che si inginocchia davanti gli idoli.

Dal punto di vista teologico se pensiamo che Gesù ci dice di se: "Chi ha visto me ha visto il Padre" (Gv14,9), possiamo ben dire che chi ha visto Gesù morire in croce ha visto il suo martirio e insieme quello di Dio Padre. Lo stesso Dio Padre che sin dalle prime pagine della Scrittura si vota al martirio, basta vederlo restare innamorato di un popolo che ha fatto di tutto per allontanarlo da sé, che gli ha inflitto diverse ferite, tradimenti, insulti e alla fine ha pure subito la perdita del Figlio amatissimo!

Tutta la Scrittura attesta il tentativo di Dio di accreditare presso i suoi figli un'immagine di sé che sostituisca finalmente quelle idolatriche che gli uomini continuano a farsi di Lui.
Eppure, nonostante tutto, ogni volta ha perdonato!

Per questo la figura del martire per eccellenza, a imitazione del martirio di Gesù che rivela un Dio che dona la sua vita per amore, è quella di colui che perdona i suoi carnefici, è quella di colui che ama fino alla fine, così come ha visto fare dal suo Dio Padre che non si è risparmiato nemmeno dinnanzi al supplizio della croce.

FINO ALLA FINE E NONOSTANTE TUTTO!
FINO ALLA FINE E SENZA ALCUN RIPENSAMENTO!

FINO ALLA FINE PERCHÉ L'AMORE NON SI DONA IN PORZIONI

MA SEMPRE TOTALMENTE!

Dietro il martirio sembra quindi esserci una pedagogia fatta di imitazione, ovvero si impara vedendo gli altri. Se il martire ha dato la propria vita perdonando è perché ha visto il suo Dio fare lo stesso per lui.

Noi cristiani preghiamo perché è giusto pregare o perché abbiamo visto Gesù per primo pregare?
Noi cristiani dobbiamo essere poveri perché è bella questa dimensione o perché abbiamo visto Dio stesso farsi povero e umile?

In questa pedagogia gioca certamente un ruolo importante la gratitudine, la misericordia. Quando si parla di misericordia si innesca sempre quel meccanismo per cui c'è chi invoca la giustizia terrena.

"Misericordiosi si ma ci vuole giustizia!" diciamo spesso noi per primi. Dio Padre però sposa totalmente un'altra linea di pensiero, proprio per questo Lui è il "Totalmente Altro"!

La giustizia umana di solito tende a pretendere più di quanto ha ricevuto in danno e se Dio Padre avesse dovuto applicarla così saremmo tutti morti probabilmente ma se siamo sopravvissuti è perché Lui ha usato misericordia anzi Lui stesso è Misericordia Viscerale.

Non vogliamo rendere questa giornata di Memoria una vuota e triste commemorazione di eroi, quanto più un momento di riflessione e di preghiera che ci faccia riscoprire figli di un Padre che pur di amare è stato pronto a tutto.

Vogliamo sempre più far nostra la dimensione di chi è pronto ad amare fino alla fine gratuitamente e per sempre e pian piano applicarla alla nostra quotidianità fatta di piccole scelte, di piccoli passi e di semplice testimonianza. Questa giornata di memoria non ha senso se non diviene stimolo per noi ad essere sempre più e sempre meglio testimoni autentici di un Vangelo che non cessa di parlare al mondo.

Per questo tutti noi su quest'esempio siamo chiamati a rinnovare il nostro amore di figli, fratelli, genitori senza riserve, senza timore di arrivare fino alla croce, fino al martirio, fino a dare la nostra stessa vita per gli amici, per coloro che amiamo.

Possiamo dire a conclusione di questa nostra breve riflessione che Dio ci ama da morire
e...beh...anche a noi può capitare di morire per Amore!

Alex Zappalà
Segretario Nazionale Missio Giovani

Luca Moscatelli
Teologo del Centro Studi Missio