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La Casa Famiglia San Luca ...

di Don Silvio Roggia

Carissimi tutti,

Avevo iniziato le solite chiacchiere dal Ghana sul yutong (bus cinese) mentre tornavo da Accra a Sunyani. Ma quando ho aperto l’email ho trovato una sorpresa che é troppo bella per non essere condivisa. É una storia iniziata nel 1994. Avevo aiutato Francesco e Monica, albesi come me,  a fare una esperienza estiva in missione da don Luca, compagno di scuola a Valsalice e fratello nella vita salesiana: siamo diventati di ‘don Bosco’ insieme nel 1983 e ‘don Luca e don Silvio’ nell’estate del 1991. Ad Agosto 1994 Francesco e Monica erano con lui in Kenya accompagnati da don Ferdinando. Il 19 settembre di quell’anno un incidente stradale ha terminato la sua corsa. Ma il seme nascosto nella terra ha portato frutti stupendi.

Il resto é la meraviglia che ho trovato nell’email così come ce la raccontano Francesco e Monica.

Ciao Don Silvio Roggia

La Casa Famiglia San Luca ...

 Quanti bei ricordi legati a questo Santo… Per noi è il segno indelebile di un’ esperienza di vita piena condivisa con un Salesiano, il caro Don Luca Maschio, nel 1994. Un campo estivo, nel cuore dell’ Africa, in Kenya! Don Luca ci ha lasciati perché il Signore nella Sua grande saggezza, lo ha chiamato a Sè, perché fosse segno più forte per noi e per la nostra vita.

Eccoci qua: una bella squadra! Ogni giorno scendono in campo undici persone…

Siamo Monica e Francesco sposi da 16 anni e come dono per ogni anniversario ci regaliamo un figlio. Siamo membri dell’ Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII fondata da Don Oreste Benzi; per carisma la nostra famiglia è aperta all’accoglienza.

Ed è così che abbiamo 4 figli naturali Chiara di 14 anni, Samuele di 10 e Elia di 5, affetto da sindrome di Down e Marta di 1anno. Gli altri bimbi e ragazzi sono accolti in affidamento. Martin è arrivato da noi quindici anni fa adesso ne ha 17; è il saggio della nostra famiglia perché non avendo la possibilità di camminare concentra tutta la sua forza nel cuore e nella mente. Un altro ragazzo di 19 anni P. che vive ormai con noi da 14 anni, è riuscito a recuperare un po’ di serenità e anche di salute dopo un brutto periodo di sofferenza.

Gli ultimi arrivati, sono tre piccoli di 3, 5 e 7 anni; sono le altre perle della nostra famiglia… e come diceva Don Oreste, “ Le cose belle prima si fanno, poi si pensano! “ .

E’ una bella impresa organizzare la giornata con le esigenze di tutti, nella scuola e nelle varie attività sportive e parrocchiali. Se passa qualche amico a salutare è quasi scontato che si fermi a mangiare con noi, non si corre il rischio di annoiarsi e soprattutto, durante i pasti, non si sente il rumore delle posate sui piatti, ma un gran vociare perché tutti vogliono raccontare cosa è accaduto durante la giornata!

Ci sono anche momenti di incomprensione, quando si corre troppo e si rischia di non prestare sufficiente attenzione a tutti; in queste occasioni ci fermiamo per un momento di preghiera tutti insieme, che ci dà la forza per ripartire con gioia ed entusiasmo.

 

Che bello quando i segni confermano il tuo cammino!

 Erano 10 anni che facevamo parte della Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII e vivevano con noi già alcuni figli. La condivisione con i bambini disabili ci aveva fin da subito resi partecipi di un mondo limpido e genuino. L’innocenza di Martin e la sua sensibilità ci avevano fatto capire quanto valesse la vita di ognuno e proprio loro, i nostri piccoli, ci hanno aiutato a superare il momento di smarrimento quando i medici ci hanno comunicato che il nostro terzo figlio naturale sarebbe nato affetto da sindrome di Down.

Aveva una grave malformazione cardiaca per cui era a rischio di vita; ne abbiamo parlato con i nostri figli, seppur piccoli… loro, con tanta semplicità, ma allo stesso tempo tanta sincerità ci hanno detto: “Mamma, papà, se sarà malato gli vorremo ancora più bene!“; “lo aiuteremo noi a crescere”. Il più piccolo ci disse: ” A me piace ancora di più perché non è della serie…”. Queste parole ci riempirono il cuore di gioia e ci fecero sentire sempre più uniti come famiglia.

E così è stato: durante i mesi di permanenza in ospedale si sono responsabilizzati e si sono resi disponibili per le piccole faccende di casa.

Quando siamo tornati a casa Elia ha trovato dei fratelli unici che da subito lo hanno amato e accolto come un unico fratello e hanno insegnato anche a noi il vero amore verso i più piccoli e deboli. Crescendo anche Elia in coro con gli altri fratelli, ci ha suggerito che in casa ci sarebbe stato spazio per un altro piccolo… e così è nata Marta.

E’ difficile riassumere in poche righe il carisma di Don Oreste nostro fondatore. Ma vi lasciamo ugualmente un pensiero.

Ciao a tutti! Monica e Francesco.

“ Il dovere, una volta che l’hai compiuto,

sei a posto e puoi passare tutto il resto del tuo tempo come vuoi.

L’ Amore invece ci prende ventiquattr’ore su ventiquattro!

E’ tutto un modo di pensare diverso,

è il modo di pensare del Signore, è il modo di pensare del Vangelo” .

Don Oreste Benzi.