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Il nostro Santuario: Centenario della Consacrazione del Santuario .



I salesiani giunsero a  Bologna per iniziativa del Card. Domenico Svampa, che volle essere iscritto tra i Salesiani Cooperatori e che il 22 febbraio 1897, alla posa della prima pietra dell'Istituto Salesiano, presenti le autorità civili, il Beato don Michele Rua successore di don Bosco e oltre diecimila convenuti, disse: "I Figli di don Bosco cureranno con zelo e con amore la saggia educazione dei figli del popolo e prepareranno a Bologna una generazione migliore".

 

Lo stesso Card. Domenico Svampa, seguendo l'invito di Papa Leone XIII a consacrare al Sacro Cuore le singole Diocesi e le Nazioni, prese l'iniziativa di erigere, proprio a fianco dell'Istituto Salesiano questo monumento artistico a nome di tutti i cristiani cattolici d'Italia. La progettazione fu affidata ad uno dei più affermati architetti di quel periodo, l'arch. Collamarini, che ispirandosi alle grandi basiliche bizantine, lo dotò di una grande cupola alta 63 metri e rispettando la tradizione bolognese volle che si presentasse come un ricamo di mattoni rossi.

 

Il 16 ottobre 1912 l'Arcivescovo di Bologna, Mons. Giacomo Della Chiesa, futuro Papa Benedetto XV, consacrava solennemente il nuovo tempio dedicato al Sacro Cuore che ben presto diventò per tutti i bolognesi insieme con la Madonna di San Luca, la meta dei pellegrinaggi annuali.

Il Santuario fu rinnovato negli anni '30 da un grande salesiano, Don Antonio Gavinelli, che ricostruì la Cupola crollata per una scossa di terremoto nel 1929 e arricchì il Santuario di quadri, di altari e di 134 magnifiche vetrate, opera del Nardi. Infine ne riparò i danni subiti da un bombardamento nel 1943. 

 

Domenica 21 ottobre 2012 tutte le parrocchie della diocesi di Bologna davano inizio all'Anno della fede, e per questo  la celebrazione del centenario è stata arricchita dalla riapertura della Cappella del fonte battesimale interamente restaurata e dalla solenne rinnovazione delle promesse battesimali.

 

Il restauro di questa splendida cappella ha messo in luce la bellezza delle tinte originali. L’insieme è particolarmente apprezzabile ed è l’unica traccia antica dell’edificio sacro rimasta intatta dopo il crollo del 1929 e il bombardamento del 1943. Questa cappella è impreziosita da due manufatti mobili: il fonte battesimale composto da un insieme di stupendi marmi e un’ancona lignea del tardo Seicento bolognese che porta la tela, datata 1905, del pittore pratese Alessandro Franchi che rappresenta la Sacra Famiglia. L’ancona e la tela furono dono del marchese Carlo Pizzardi al nostro Santuario e quest’ultima è stata oggetto di un attento intervento di restauro. Ora si presenta nella luminosità dei colori e nella serena compostezza delle figure. Lo stesso Gesù bambino, pur con le braccia aperte a richiamare la Croce e la Risurrezione è molto umano e abbordabile.

 

 

Da questo Santuario a sostenere  e diffondere la devozione al Sacro Cuore, tanto cara a Don Bosco, è l'Opera Sacro Cuore. Nata nel 1930 si serve come portavoce della Rivista “Sacro Cuore” che coinvolge decine di migliaia di persone in Italia e nel Mondo, ma anche comunità religiose in particolare di clausura, in una "rete di persone che pregano le une per le altre" con appuntamento spirituale alle ore 08,00 di ogni giorno quando, per tutti gli associati, viene celebrata l'Eucaristia all'altare del Sacro Cuore.