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Adolescenza: Senza progetto, senza futuro

di don Giuliano Vettorato Sdb

Vari autori sottolineano il disorientamento, la situazione di “vuoto esistenziale”, la mancanza di significato, la noia che caratterizza i giovani di oggi. Di conseguenza, molti intendono per “vita”:  la ricerca intensa del piacere, dell’avven­tura, dell’eccitazione e della novità. Ecco allora che secondo loro ciò che dà senso alla vita sono le novità, il piacere, la gratificazio­ne di tutti desideri, il godimento attraverso il sesso e il cibo, l’audacia, fino alle avventu­re più temerarie, come il bungee jumping, il rafting, il free climbing, il deltaplano, il parapendio, le corse pazze in moto o in macchina, ecc. Anche l’assunzione di droghe potrebbe corrispondere a questo modello di ricerca di forti sensazioni, di essere alla moda, di fare come gli altri…

 

Piacere ed eccitazione

Dietro a questi atteggiamenti giovanili è possibile riconoscere “i modelli edonistico-consumistici della società industriale mo­derna”. E un sistema di valori che spinge i giovani che lo hanno assunto verso la ricerca del senso della vita, o perlomeno dell’ap­pagamento della loro sete di vita, al­l’esterno di sé, nelle cose materiali e im­materiali che li circondano. “Questa ricerca può condurre a esperienze limite e ad accettare proposte e occasioni di con­sumo di sostanze stupefacenti o psicotro­pe, di azioni rischiose per la propria e l’al­trui vita, di azioni trasgressive o devianti”  (Pollo).

Quindi, oltre alla a crisi sociale e la crisi economica c’è anche, o soprattutto, la crisi dei valori. L’eccessiva accentuazione dell’af­fermazione individuale, quasi narcisisti­ca, che molto spesso appare dominante nell’attuale cultura sociale, unita a quel­la che spinge a ricercare il piacere e l’ec­citazione come fonte di felicità esisten­ziale è uno dei fattori di distruttività che può avviare giovani incapaci di difendersi da queste provocazioni ad esperienze rischiose e devianti.

Per una via d'uscita

Un’attenta analisi delle cause ci fa osservare che alla radice delle problematiche legate ai giovani in generale, sta il “mondo costruito dai grandi”. Infatti, come osserva Pier Luigi Celli, “in maniera inconsapevole, o forse facendo finta di non rendercene conto, stiamo dissestando un’intera generazione, condannandola a uno status di commodity, di bene di consumo da utilizzare ‘alla bisogna’, senza un progetto e, quel che è peggio, senza un futuro che la possa comprendere”. Tali parole, alquanto provocatorie, rivelano il nucleo del problema che rimanda agli adulti, i quali, per diverse ragioni, si sono dimostrati poco capaci di farsi carico della generazione più giovane a diversi livelli, da quello valoriale a quello economico.

 

Ritornare alla virtù

Il recupero del sistema valoriale sembra costituire una delle vie privilegiate e a portata di mano per ricostruire la propositività della società postmoderna. Infatti, come constatano alcuni studiosi, l’uomo contemporaneo, in quanto singolo e in quanto membro del gruppo, spesso confuso e incerto nelle sue scelte individuali e collettive, ha bisogno di riconquistare il proprio “carattere virtuoso” per condurre una vita buona, fondata sulla giustizia e sul rispetto dell’altro. In pratica questo vuol dire “ritornare alla virtù”, specialmente la virtù “civica”, nella consapevolezza che la stabilità personale e sociale non dipende solo dalle istituzioni e dalle leggi adeguate imposte o assicurate dall’alto, ma dall’impegno individuale dei cittadini che elaborano una cultura partecipativa basata sulle conoscenze e sull’operosità responsabile (Naval).

 

 

Indispensabile riferimento a Dio

Si comprende allora il valore profondo attribuito da don Bosco all’acquisto delle virtù, che era uno dei principi cardine del suo sistema educativo. Egli ancorava il sistema morale ad un principio supremo, Dio, il quale era la fonte dei valori e delle regole di vita. Per tanto tempo se è creduto che la componente religiosa, voluta da don Bosco e pratica dai salesiani, costituisse un anacronismo rispetto alla libertà esigita dalla società moderna. In realtà ci si sta accorgendo che senza un ancoraggio forte anche i valori più grandi non reggono, diventano solo dei pretesti per fare ciò che si vuole, con esiti distruttivi. Una seria revisione si impone al sistema di valori della società occidentale, cui don Bosco e la tradizione cristiana può contribuire in maniera fondamentale.

Accanto al recupero dei valori e delle motivazioni profonde di senso, è cruciale il riscatto della speranza, che si sta perdendo poco a poco sia negli adulti che nei giovani.

«L'educazione è cosa di cuore e Dio solo ne è il padrone» (Don Bosco).