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La Preghiera: Dio ti vede - La Sua presenza

di Don Erino Leoni Sdb

Non è una minaccia ma è la prima lezione di preghiera a cui mamma Margherita introduce il piccolo Giovannino Bosco.

La prima lezione e quella fondamentale a cui per tutta la vita Giovanni Bosco cercherà di vivere e insegnerà a vivere.

Sì perché la preghiera non è una cosa fare, una parentesi da sbrigare, così… “anche questa l’abbiamo fatta” o peggio “così anche il Signore è a posto” ma un rapporto una amicizia una presenza d’innanzi a cui stare, da amici, da amati, da attesi.

Il più grande fra i profeti dell’antico popolo così si definiva “Io sono Elia il Tisbita, profeta del Signore, alla Cui presenza io sto”  (1Re 17,1; 18,15).

 

Stare alla Tua presenza

Stare alla Sua presenza significa che Lui è qui accanto a me, davanti a me, con me.
Nulla di tremendo ma di estremamente rassicurante, custodente, amante.
Dio si scomoda per stare con me.
Spesso gli altri dopo un poco mi evitano, sono come il pesce o l’ospite, dopo tre giorni puzza. Dio no. Dio è qui anche quando avrebbe tutto il diritto di stancarsi di me, delle mie dimenticanze, delle mie indifferenze, delle mie ribellioni.
Lui è qui e mi vede, vede nel profondo della mia vita, vede nel profondo della mia debolezza, vede nel profondo della mia storia che magari rifiuto. Lui è qui e mi vede:

Sal 138  

Signore, tu mi scruti e mi conosci,
2tu conosci quando mi siedo e quando mi alzo,
intendi da lontano i miei pensieri,
3osservi il mio cammino e il mio riposo,
ti sono note tutte le mie vie.
5Alle spalle e di fronte mi circondi
e poni su di me la tua mano.
6Meravigliosa per me la tua conoscenza,
troppo alta, per me inaccessibile

 

Donaci il Tuo sguardo

È incredibile la custodia che hai per me, mi segui, non mi lasci.
Come una madre che non distoglie mai lo sguardo sul bambino che muove i primi passi, che sembra attirato da ogni pericolo.
Non capisco perché. A volte sembra infastidirmi – perché vorrei essere indipendente.
Ma benedetta la Tua presenza. La Tua mano. La Tua vista.

7Dove andare lontano dal tuo spirito?
Dove fuggire dalla tua presenza?
8Se salgo in cielo, là tu sei;
se scendo negli inferi, eccoti.

Sei ovunque. E qualcuno vorrebbe relegarti in sacrestia o nelle chiese. Come se: l’economia – i beni, la politica – i fratelli, la cultura – l’intelligenza, non li vedessi e Tu fossi solo nel Tuo cielo.
Ovunque abiti e ovunque vuoi che Ti riconosciamo. 
Donaci il Tuo Sguardo.

11Se dico: «Almeno le tenebre mi avvolgano
e la luce intorno a me sia notte»,
12nemmeno le tenebre per te sono tenebre
e la notte è luminosa come il giorno;
per te le tenebre sono come luce.

 

Vedere l’invisibile

Mamma Margherita insegna che Dio Ti vede e Tu devi stare alla sua presenza.
Stare alla Sua presenza è come tenere lo sguardo fisso su uno che ami.
Non lo puoi ferire. Non puoi sostenere il Suo sguardo, vedere il Suo volto e tradirlo.
Stare alla Sua presenza allora cambia il nostro cuore, il nostro modo di pensare, di parlare e di agire. Stare alla sua presenza è scegliere il meglio, non accontentarsi delle ghiande dei porci quando puoi sederti alla mensa di un Padre.
Stare alla sua presenza ecco l’esercizio di una vita.

Don Bosco così è diventato santo: “vedeva l’invisibile”.  E vedeva oltre: vedeva il bene in tutte le cose oltre la scorza, perché anche lì vi era Dio.
Vedeva un punto di bene in ogni ragazzo perché vedeva che in quel ragazzo era “figlio”, era “capolavoro”, era “Gesù”. “l’avrete fatto a me”.
Una identificazione fra il povero e Gesù che don Bosco riconosceva. “Dio ti vede” allora convertiva le sue parole e diventavano “dolci”. “Dio ti vede” allora convertiva i suoi gesti e diventano sempre “per un bene più grande”.

 

Lui è qui, sempre

La prima tappa della preghiera salesiana è anche l’ultima.
L’inizio del cammino ed anche la meta.
Stare alla sua presenza, ricordarsi che Lui è qui. Sempre. Che Lui è sicurezza e forza. Che Lui è bontà e verità. Che Lui è misericordia e giustizia. Che Lui ama ma si deve anche rispetto. Lui Ti vede.
Conosce le tue necessità.

A Lui devi sono consegnarti con un sì che benedice la Sua presenza.
Ecco perché ogni volta che si fa memoria della Sua presenza, nasce la gioia. Ecco perché la preghiera cristiana e salesiana è colma di serena fiducia. Ecco perché non temiamo nulla. E il nostro impegno si fa pieno. Non trascuriamo nulla. Ma pienamente doniamo.
Lui mi vede e io lo riconosco. Qui e ora.
Il paradiso si sta già compiendo.