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Settimana Santa

di P. Felice Traversa m.d. (eremo S.Alberto)

Ci ritroviamo all’inizio della Settimana Santa che ci introduce alla celebrazione del triduo pasquale.

Come abbiamo vissuto questa Quaresima?
Siamo riusciti a intensificare un poco la nostra preghiera?
Abbiamo approfittato con frutto del sacramento della riconciliazione?
La Parola di Dio, ascoltata con maggiore attenzione, e riflessa in modo più approfondito, ha inciso sulle nostre abitudini di vita?
Riscontriamo un progresso nel nostro cammino di conversione?
Siamo stati capaci di dare un’impronta più sobria alla nostra vita, rinunciando a qualcosa di superfluo?
Abbiamo avuto l’opportunità di fare qualche gesto di carità in maniera veramente gratuita?

Spero che a queste domande, o ad alcune di esse, ciascuno possa rispondere affermativamente.
Quest’anno liturgico le letture della Quaresima ci hanno riproposto il cammino che nell’antichità veniva fatto dai catecumeni che si accingevano a ricevere il Battesimo nella Veglia Pasquale.
Anche noi siamo chiamati a prepararci a Pasqua a rinnovare la grazia del Battesimo ricevuto all’inizio della nostra vita terrena.

Per questo la Pasqua è festa di grazia, di ringraziamento, di esultanza per tutto ciò che Dio ha fatto per l’umanità intera e quindi anche per noi.

La Pasqua è la manifestazione suprema dell’amore di Dio per l’uomo. Per l’uomo peccatore e bisognoso di redenzione.

Gesù risorgendo da morte ha vinto la morte ed il peccato, e ci ha resi partecipi, attraverso il dono dello Spirito Santo, della sua vittoria, mettendoci in condizione di vivere da figli di Dio.
Solo se siamo profondamente consapevoli di quanto immenso sia l’amore di Dio per ciascuno di noi, siamo in grado di corrispondervi il meno inadeguatamente.
Perché è Dio stesso, che donandoci il suo Spirito, ci mette in condizione di amarlo soprannaturalmente, così come è giusto e doveroso che lui sia amato.
Da parte dell’uomo si richiede la disposizione interiore di accogliere l’amore di Dio e di lasciarlo operare liberamente nel proprio cuore.
È Dio che fa tutto, che ci ama e che ama in noi e ci mette in grado di vivere da figli suoi.
Se il tempo della Quaresima è il tempo della conversione, il tempo Pasquale è il tempo della vita nuova, della vita progressivamente affrancata dal male, della vita spirituale, nel senso di informata sempre più dallo Spirito, e di una vita gloriosa che ci rende testimoni gioiosi del Risorto.
Gesù è risorto duemila anni or sono ma continua a risorgere nel cuore di ogni credente che si apre all’azione del suo Santo Spirito.

È questo l’augurio-preghiera che desidero indirizzare a tutti in occasione di questa S. Pasqua dell’anno di grazia 2014.