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La voce dei lettori

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A proposito di Maritain e Raissa

Antonio L

Consentimi di comunicarti alcune riflessioni che, dopo aver letto "Santità in famiglia", pubblicato da voi, mi sono venute a proposito del vostro progetto di proporre come esempi di percorso verso una fede più autentica le esperienze di alcune coppie esemplari; tra queste, la coppia Raissa e Jacques Maritain ed è di quest'ultima che ti voglio parlare. 


Raissa e Jacques, che hanno da sempre goduto di un grande prestigio, sia per l'intensità e la coerenza con le quali hanno vissuto la loro fede, sia per l'impegno intellettuale con il quale sono stati protagonisti indiscussi nell'ambiente cattolico del dopoguerra, hanno ritenuto - dopo pochi anni di matrimonio - di percorrere una via di perfezione vivendo, da sposati, castamente.

Su questa scelta, nulla da dire; non è infatti possibile, né è giusto, entrare nelle ragioni, sempre di carattere intimo, che portano le persone a fare le loro scelte di vita di fede. Una coppia, per vivere appieno la ‘propria' fede, può certamente decidere di stare insieme rinunciando ai rapporti sessuali, costituendo così una specie di piccola comunità monastica.


Ma siamo sicuri che questa coppia possa essere d'esempio alle altre coppie cristiane? Cosa si chiederanno dopo aver letto il profilo di Raissa e Jacques, come penseranno di doversi rapportare con questa esperienza? Io non me lo so immaginare; ma non perché ritenga il loro esempio talmente forte da essere inimitabile o irraggiungibile, ma semplicemente perché non lo ritengo coerente con la vocazione delle persone sposate.


E' inutile qui sottolineare che cosa significhi la 'buona armonia sessuale' in un matrimonio, quale importanza essa abbia - per due persone che si rispettano reciprocamente - per una autentica vita di coppia e quale carica di pazienza e di amore vero essa richieda (il tempo dell'esaltazione e dell'attrazione direi quasi irrazionale, che fa vedere tutto rosa, dura infatti abbastanza poco per tutti).

Nel matrimonio cristiano questo esercizio è sicuramente una via importante alla perfezione e mi sfugge quindi il senso di proporre alle coppie cristiane ‘normali' la coppia Maritain come un esempio che possa indicare a tutti una strada verso la santità.


Inoltre in tutto questo scorgo nuovamente, e una volta di più, l'eterna contrapposizione castità / sesso, posta in buona sostanza a riaffermare la prevalenza della prima rispetto al secondo, ed è una posizione che francamente non condivido. Sicuramente non è questa l'intenzione, ma inevitabilmente questo aspetto emerge in maniera netta: non c'è dubbio infatti che, proponendo agli sposi cristiani l'esempio dei Maritain in quanto coppia che ha fatto una scelta di un certo tipo, si vuole sottolineare questa loro specificità ed è per questo che essa viene considerata una coppia esemplare.

Tutto questo mi lascia molto perplesso.

E infine, perché mai la castità deve per forza essere considerata una virtù? E soprattutto, poi, in una coppia sposata?

Tonino