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Preghiere

 

Varie

Se mi ami non piangere


Se mi ami non piangere!

Se tu conoscessi il mistero immenso del cielo dove ora vivo,
se tu potessi vedere e sentire quello che io vedo e sento
in questi orizzonti senza fine,
e in questa luce che tutto investe e penetra,
tu non piangeresti se mi ami.

Qui si è ormai assorbiti dall’incanto di Dio,
dalle sue espressioni di infinità bontà e dai riflessi della sua sconfinata bellezza.
Le cose di un tempo sono così piccole e fuggevoli
al confronto.Mi è rimasto l’affetto per te:
una tenerezza che non ho mai conosciuto.

Sono felice di averti incontrato nel tempo,
anche se tutto era allora così fugace e limitato.
Ora l’amore che mi stringe profondamente a te,
è gioia pura e senza tramonto.
Mentre io vivo nella serena ed esaltante attesa del tuo arrivo tra noi,
tu pensami così!

Nelle tue battaglie,
nei tuoi momenti di sconforto e di solitudine,
pensa a questa meravigliosa casa,
dove non esiste la morte, dove ci disseteremo insieme,
nel trasporto più intenso alla fonte inesauribile dell’amore e della felicità.

Non piangere più, se veramente mi ami!

Padre G. Perico – Sant’Agostino

Ascolta e medita ...

Solo per oggi (Preghiera di Papa Giovanni XXIII)


Solo per oggi crederò fermamente,
nonostante le apparenze contrarie,
che la Provvidenza di Dio si occupi di me
come se nessun altro esistesse al mondo.

Solo per oggi avrò cura del mio aspetto;
non alzerò la voce, sarò cortese nei modi,
non criticherò nessuno,
non pretenderò di migliorare nessuno se non me stesso.

Solo per oggi compirò una buone azione e non lo dirò a nessuno.

Solo per oggi dedicherò dieci minuti
a qualche buone lettura ricordando che,
come il cibo è necessario al corpo,
così la buona lettura alla vita dell’anima.

Solo per oggi non avrò timori.
Non avrò paura di godere
Ciò che è bello e di credere alla bontà.

Solo per oggi mi farò un programma:
forse non lo seguirò a puntino ma lo farò
e mi guarderò da due malanni: la fretta e l’indecisione.

Posso ben fare per dodici ore ciò che mi sgomenterei 
Se pensassi di doverlo fare per tutta la vita.

Riflettere e pregare per la pace con Papa Francesco (FMA San Biagio)


Signore Gesù, Tu hai detto:
Vi lascio la mia pace,
ve la do in modo diverso
da come la dà il mondo.
Hai anche detto
che dove alcuni sono uniti nel Tuo nome,
Tu sarai certamente con loro.
Tu sei dunque qui in mezzo a noi.
Aiutaci a vivere insieme con Te,
nello scorrere dei giorni:
con Te che sei la nostra Pace.

Aiutaci a riconoscerTi in ognuno
che incontriamo.
Aiuta il nostro cuore
a passare nel Tuo Cuore che, unito al Padre,
è aperto a ogni uomo,  a ogni creatura
nell'alito vivificante dello Spirito Santo.

Aiuta gli occhi del nostro cuore
a riconoscerTi sempre
nel volto di chi gioisce e di chi piange,
di chi ha successo nella vita
e di chi, stanco e deluso,
si scoraggia e deprime.

Aiutaci a credere che la Tua pace
può abbattere il reticolato
delle nostre diffidenze e discordie,
può fiorire anche
nelle aride sabbie dei nostri egoismi
scoperchiati dalla tua Parola e vinti dalla Tua grazia.

Aiutaci, Gesù nostra Pace,
a presentarci al mondo con un volto da salvati,
con occhi pensosi ma vividi di speranza
con progetti di collaborazione
costruttiva con quanti,
da qualsiasi sponda religiosa politica razziale provengano,
siano come noi sinceramente decisi a volere il bene di tutti.

Aiutaci a fare della Tua Pace
il nostro stile di approccio relazionale
con ogni uomo e donna,
con ogni giovane e anziano
che scopre nell'adesione al tuo Volere
la profonda e vera radice della pace.

Aiutaci, o Signore, a percorrere
tutti i sentieri della vita
nel sole della Tua Presenza
perchè, sorretti dalla preghiera
dalla vita sacramentale
e da un rapporto positivo con ogni creatura,
giungiamo a bussare alla porta
della Tua e nostra Casa.
Proprio perchè arriveremo insieme a tanti fratelli e sorelle da Te pacificati,
noi lo sappiamo: Tu ci spalancherai la porta
della pace e della gioia senza fine.

Affidiamo a Maria, nostra Madre e Aiuto,

Le vostre Sorelle FMA di San Biagio

Non abbiate paura ...


NON ABBIATE PAURA DI ESSERE GIOVANI
Non abbiate paura della vostra giovinezza e di quei profondi desideri
che provate di felicità, di verità, di bellezza e di durevole amore! Si
dice qualche volta che la società ha paura di questi potenti desideri dei
giovani e che voi stessi ne avete paura. Non abbiate paura! Quando io
guardo a voi, giovani, sento una grande gratitudine e speranza. Il futuro
a lungo termine nel prossimo secolo sta nelle vostre mani. Il futuro
di pace sta nei vostri cuori. [...] Dovete essere persone con una profonda
fiducia nell’uomo ed una profonda fiducia nella grandezza della
vocazione umana.
GIOVANNI PAOLO II, Messaggio per la XVIII Giornata Mondiale della pace

***

NON ABBIATE PAURA DELLA VERITÀ!
Alcuni di voi possono esser tentati di rifuggire dalle responsabilità:
negli illusori mondi dell’alcool e della droga, nelle fugaci relazioni sessuali
senza impegno per il matrimonio e la famiglia, nell’indifferenza,
nel cinismo e perfino nella violenza. State in guardia contro l’inganno
di un mondo che vuole sfruttare o far deviare la vostra energica e potente
ricerca della felicità e del senso della vita. Ma non evitate la ricerca
delle risposte vere alle domande che vi stanno di fronte. Non abbiate
paura!
GIOVANNI PAOLO II, Messaggio per la XVIII Giornata Mondiale della Pace
***

NON ABBIATE PAURA DI ANNUNCIARE IL VANGELO!
Non abbiate paura di andare per le strade e nei luoghi pubblici, come i
primi Apostoli che hanno predicato Cristo e la Buona Novella della salvezza
nelle piazze della città, dei centri e dei villaggi. Non è tempo di
vergognarsi del Vangelo. È tempo di predicarlo dai tetti. Non abbiate
paura di rompere con i comodi e abituali modi di vivere, al fine di raccogliere
la sfida di far conoscere Cristo nella moderna “metropoli”.
Dovete essere voi ad andare “ai crocicchi delle strade” e a invitare tutti
quelli che incontrate al banchetto che Dio ha apparecchiato per il suo
popolo. [...] Cristo ha bisogno di operai pronti a lavorare nella sua
vigna. Giovani cattolici del mondo, non deludetelo. Nelle vostre mani,
portate la Croce di Cristo. Sulle vostre labbra le parole di Vita. Nei
vostri cuori la garanzia salvifica del Signore.
GIOVANNI PAOLO II, Omelia a Denver – 15 Agosto 1993
***

NON ABBIATE PAURA DI ESSERE SANTI!
Perseverate con fermezza accanto a Cristo, perché lui rimanga in voi!
Non permettete che nei vostri cuori si spenga la luce della santità! Non
abbiate paura di aspirare alla santità! Non abbiate paura di essere santi!
Del secolo che volge al suo termine e del nuovo millennio fate un’era
di uomini santi!
GIOVANNI PAOLO II, Omelia per la canonizzazione della Beata Kinga – 16 giugno 1999

***

NON ABBIATE PAURA DI RISPONDERE ALLA VOSTRA VOCAZIONE!
Non abbiate paura di ritornare incessantemente a Cristo, fonte della
Vita! [...] Manifestando la sua fiducia, Gesù volge a voi il suo sguardo
e vi invita a fare della vostra esistenza qualcosa di buono, facendo fruttificare
i talenti che vi ha affidato, per il servizio alla Chiesa e ai vostri
fratelli, come pure per l’edificazione di una società più solidale, più
giusta e più pacifica. Cristo vi invita a riporre la vostra speranza in lui
e a seguirlo sulla via del matrimonio, del sacerdozio o della vita consacrata.
Nel silenzio del vostro cuore, non abbiate paura di ascoltare il
Signore che vi parla!
GIOVANNI PAOLO II, Discorso ai giovani di Rouen – 14 Aprile 2000

Gesù Dice a ognuno di voi: “Vieni e seguimi”! Non abbiate
paura a rispondere a questa chiamata, perché Egli è la vostra forza.
GIOVANNI PAOLO II, Discorso ai giovani di Terra santa – 24 Marzo 2000

***

NON ABBIATE PAURA DEL FUTURO!
In Cristo voi potete credere nel futuro, anche se non potete distinguerne
i contorni. Voi potete affidarvi al Signore del futuro, e superare così
il vostro scoraggiamento di fronte alla grandezza del compito ed al
prezzo da pagare. Ai discepoli sgomenti sulla via di Emmaus il Signore
disse: «Non era necessario che il Cristo sopportasse queste sofferenze
per entrare nella sua gloria?». Il Signore rivolge queste stesse parole a
ciascuno di noi. Per questo, non abbiate paura di impegnare le vostre
vite nella pace e nella giustizia, perché voi sapete che il Signore è con
voi in tutte le vostre vie.
GIOVANNI PAOLO II, Messaggio per la XVIII Giornata Mondiale della Pace

***

NON ABBIATE PAURA DELLA SOFFERENZA E DELLA MORTE!
Poiché la croce di Cristo è il segno d’amore e di salvezza, non deve sorprenderci
che ogni amore autentico richiede sacrificio. Non abbiate
paura allora quando l’amore è esigente. Non abbiate paura quando
l’amore richiede sacrificio. Non abbiate paura della croce di Cristo. La
croce è l’Albero della Vita. È sorgente di ogni gioia e di ogni pace. Era
l’unico modo per Gesù di arrivare alla risurrezione e al trionfo. È l’unico
modo per noi di partecipare alla sua vita, ora e sempre.
GIOVANNI PAOLO II, Discorso ai giovani di Auckland – 22 novembre 1986

***

NON ABBIATE PAURA DI PROCLAMARE IL VANGELO

Certamente il messaggio che la Croce comunica non è facile da comprendere
nella nostra epoca, in cui il benessere materiale e le comodità
sono proposti e ricercati come valori prioritari. Ma voi, cari giovani,
non abbiate paura di proclamare, in ogni circostanza il Vangelo della
Croce. Non abbiate paura di andare controcorrente!
GIOVANNI PAOLO II, Omelia – 4 Aprile 2004


LIBERACI O SIGNORE


Libera i credenti, o Signore,
dal pensare che basti un gesto di carità
a sanare tante sofferenze.
Ma libera anche chi non condivide
le speranze cristiane, dal credere
che sia inutile spartire il pane e la tenda,
e che basterà cambiare le strutture
perché i poveri non ci siano più.
Essi li avremo sempre con noi, sono il
segno della nostra povertà di viandanti.
Sono il simbolo delle nostre delusioni.
Sono il coagulo delle nostre stanchezze.
Sono il brandello delle nostre disperazioni.
Li avremo sempre con noi, anzi, dentro di noi.
Concedi, o Signore, a questo popolo che
cammina, I’onore di scorgere chi si è
fermato lungo la strada e di essere pronto
a dargli una mano per rimetterlo in viaggio.
                              (Mons. Tonino Bello)

PREGHIERA PER OGNI UOMO


Signore, donaci la grazia di avere un’apertura universale: perché le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d’oggi, specialmente dei poveri, e di tutti coloro che soffrono siano le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce di noi, discepoli di Cristo, e perché non ci sia nulla di genuinamente umano che non trovi eco nel nostro cuore.
• Perché il potere politico sia veramente a servizio della giustizia, curi il bene di tutti i cittadini e non solo di alcuni.
• Perché le persone non siano valutate per quello che hanno, che producono o che consumano, ma per quello che sono.
• Perché ogni uomo sia trattato da uomo e nessuno subisca più discriminazione a causa della razza, del sesso, della religione, dell’ignoranza, della povertà, della posizione sociale, della regione di provenienza.
• Perché la scienza e tutto il progresso tecnologico siano veramente usati per la crescita di tutti gli uomini e di tutto l’uomo, e non per la distruzione e la morte.
• Perché il problema demografico trovi una soluzione che rispetti la dignità della persona e la legge di Dio.
• Perché le nostre città si sviluppino in modo tale da essere una dimora degna dell’uomo.
• Perché tutti collaborino responsabilmente al rispetto della natura e alla conservazione dell’ambiente, abitazione dell’uomo.
• Perché si creino condizioni per eliminare o ridurre l’emigrazione forzata, e gli emigranti trovino accoglienza, lavoro e una casa dignitosa.
• Perché siano create tutte le condizioni per favorire l’unità della famiglia.
• Perché il rapporto uomo-donna si realizzi nel riconoscimento della uguale dignità e dell’originalità di ciascuno.
• Perché fra giovani e adulti ci sia un’accettazione reciproca e uno scambio di valori.
• Perché i giovani siano così amati e accolti che non sentano la tentazione di evadere nella droga.
• Perché tutti sentiamo l’impegno a curare le membra piu deboli della società: bambini abbandonati, spastici, minorati, malati e anziani, e a non emarginarli.
• Perché si crei in tutti una vera coscienza universale e sia vinta ogni forma di nazionalismo.

SIGNORE, NOI ABBIAMO ANCORA LE MANI INSANGUINATE


Signore,
noi abbiamo ancora le mani insanguinate
dalle ultime guerre mondiali,
così che non ancora tutti i popoli
hanno potuto stringere fraternamente tra loro.
Signore,
noi siamo oggi tanto armati come non lo siamo mai stati nei secoli prima d’ora
e siamo così carichi di strumenti micidiali
da poter in un istante incendiare la terra
e distruggere forse anche l’umanità.
Signore,
noi abbiamo fondato lo sviluppo e la prosperità di molte nostre industrie colossali
sulla demoniaca capacità di produrre armi di tutti i calibri e tutte rivolte ad uccidere
e a sterminare gli uomini nostri fratelli.
Così abbiamo stabilito l’equilibrio crudele dell’economia di tante nazioni potenti
sul mercato delle armi alle nazioni povere,
prive di aratri di scuole e di ospedali.
Signore,
noi abbiamo lasciato che rinascessero in noi
le ideologie che rendono nemici gli uomini tra loro, il fanatismo rivoluzionario, l’odio di classe, l’orgoglio nazionalista, esplosione razziale, l’emulazione tribale, gli egoismi commerciali, gli individualismi gaudenti e indifferenti verso i bisogni altrui.
Signore,
noi ogni giorno aspettiamo ancora
angosciati e impotenti
le notizie di guerre accese nel mondo.
Signore,
guarda ai nostri sforzi inadeguati ma sinceri
per la pace nel mondo.


(Paolo VI)

LA PREGHIERA DI MADRE TERESA


"L'uomo è irragionevole, illogico, egocentrico:
NON IMPORTA, AMALO
Se fai il bene, ti attribuiranno secondi fini egoistici:
NON IMPORTA, FA IL BENE
Se realizzi i tuoi obiettivi, troverai falsi amici e veri nemici:
NON IMPORTA, REALIZZALI
Il bene che fai, verrà domani dimenticato:
NON IMPORTA, FA IL BENE
L'onestà e la sincerità ti rendono vulnerabile:
NON IMPORTA, SII FRANCO ED ONESTO
Quello che per anni hai costruito può essere distrutto in un attimo:
NON IMPORTA, COSTRUISCI
Se aiuti la gente se ne risentirà:
NON IMPORTA, AIUTALA
Dà al mondo il meglio di te, e ti prenderanno a calci:
NON IMPORTA, DA' IL MEGLIO DI TE".

(da una scritta su muro a Shishu Bhavan, la casa dei bambini di Calcutta fondata da Madre Teresa)

PRlMA DI TUTTO L'UOMO


Non vivere su questa terra come un estraneo
o come un turista nella natura.
Vivi in questo mondo
come nella casa di tuo padre:
credi al grano, alla terra, al mare
ma prima di tutto credi all'uomo.
Ama le nuvole, le macchine, i libri
ma prima di tutto ama l'uomo.
Senti la tristezza del ramo che secca
dell'astro che si spegne
dell'animale ferito che rantola
ma prima di tutto
senti la tristezza e il dolore dell'uomo.
Ti diano gioia tutti i beni della terra:
I'ombra e la luce ti diano gioia,
le quattro stagioni ti diano gioia,
ma soprattutto, a piene mani,
ti dia gioia l'uomo!


Nazim Hikmet
ultima lettera al figlio

REGALA CIO' CHE NON HAI


Occupati dei guai,
dei problemi del tuo prossimo.
Prenditi a cuore gli affanni,
le esigenze di chi ti sta vicino.
Regala agli altri la luce che non hai,
la forza che non possiedi,
la speranza che senti vacillare in te,
la fiducia di cui sei privo.
Illuminali dal tuo buio.
Arricchiscili con la tua povertà.
Regala un sorriso
quando hai voglia di piangere.
Produci serenità
dalla tempesta che hai dentro.
«Ecco, quello che non hai, te lo do».
Questo è il tuo paradosso.
Ti accorgerai che la gioia
a poco a poco entrerà in te,
invaderà il tuo essere,
diventerà veramente tua
nella misura in cui
l'avrai regalata agli altri.
Alessandro Manzoni

CREDO DELL'UOMO CHE SOFFRE


Credo, mio Dio, che Cristo, agnello innocente,
portò sulla croce i nostri peccati
e che noi siamo stati redenti dalle sue piaghe.
Credo che Cristo ha sofferto per noi
lasciandoci l'esempio,
perché anche noi seguiamo le sue orme.
Credo che Cristo crocifisso,
pazzia per la sapienza di questo mondo,
è la potenza e la sapienza di Dio.
Credo che accettando con amore la sofferenza
compio in me la passione di Cristo
per la crescita del suo corpo che è la Chiesa.
Credo che tutto coopera al bene
per coloro che amano Dio.
Credo che la nostra tribolazione momentanea
e di breve peso,
ci procura uno smisurato peso di gioia.
Credo che chi soffre con Cristo
con lui sarà glorificato.
Credo che chi muore con Cristo
con lui pure risorgerà.
Credo che Dio farà cieli nuovi e terra nuova
in cui asciugherà ogni lacrima dai nostri occhi: e allora la morte non ci sarà più,
né lutto, né pianto ci saranno più.
Credo che vedremo Dio a faccia a faccia;
che nella mia carne contemplerò il Signore,
mio redentore e mia salvezza.

Sogniamo


Sogniamo una Chiesa che cammina.
Da Gerusalemme verso la periferia.
Sogniamo una Chiesa che si ferma,
davanti all'uomo ferito.
Non chiede da dove vieni, a che religione appartieni, cosa pensi.
Si ferma semplicemente.
Sogniamo una Chiesa che non si lascia sedurre dalla paura.
Sta con i piccoli senza pretendere che siano perfetti.
Sogniamo una Chiesa che non si vergogna dell'uomo.
Lo abbraccia anche se è contaminato.
Sogniamo una Chiesa che non usa violenza.
Nelle parole, dure come le pietre.
Negli sguardi che sfuggono i volti.
Nei piedi che marciano con i più forti.
Sogniamo una Chiesa meno prudente.
Come lo fu il suo Maestro.
Sogniamo una Chiesa che non giudica.
Non condanna.
Non opprime.
Sogniamo una Chiesa che impari dai piccoli.
Senza paura di piangere.
E di ridere.
Di morire.
E di risorgere.
Sogniamo una Chiesa meno sicura.
Più fragile.
Come lo fu il suo Maestro.
Più umana come lui.
Sogniamo una Chiesa di Chiese.
Dove nessuno sia primo.
Dove nessuno sia ultimo.
Semplicemente discepola del suo Maestro.
Sogniamo una Chiesa che grida,
quando l'uomo grida.
Che danza quando l'uomo danza.
Che partorisce quando la donna partorisce.
Che muore quando la donna muore.
Sogniamo una Chiesa che non si difende.
Ma che difende i piccoli.
Sogniamo una Chiesa che perdona.
Che canti i salmi nella notte.
Che tenga le porte aperte delle proprie cattedrali.
Sogniamo una Chiesa che sogna, Il sogno del suo Maestro.
Che chiama nella notte come un bambino.
Perché vuole che quel sogno continui.
Un germoglio spunterà dal tronco di Iesse,
Su di lui si poserà lo spirito del Signore,
spirito di sapienza e di intelligenza,
un virgulto germoglierà dalle sue radici.
spirito di consiglio e di fortezza,
spirito di conoscenza e di timore del Signore.
Si compiacerà del timore del Signore.
Non giudicherà secondo le apparenze
e non prenderà decisioni per sentito dire;
ma giudicherà con giustizia i miseri
e prenderà decisioni eque per gli oppressi del paese

Amen.

 

In ricordo di Adriana


La poesia‐epitaffio che ha dedicato a se stessa


Non mi vestite di nero:
è triste e funebre.
Non mi vestite di bianco:
è superbo e retorico.
Vestitemi
a fiori gialli e rossi
e con ali di uccelli.
E tu, Signore, guarda le mie mani.
Forse c'è una corona.
Forse
ci hanno messo una croce.
Hanno sbagliato.
In mano ho foglie verdi
e sulla croce,
la tua resurrezione.
E, sulla tomba,
non mi mettete marmo freddo
con sopra le solite bugie
che consolano i vivi.
Lasciate solo la terra
che scriva, a primavera,
un'epigrafe d'erba.
E dirà
che ho vissuto,
che attendo.
E scriverà il mio nome e il tuo,
uniti come due bocche di papaveri.

 Adriana Zarri

Cantico dell'Anziano


CANTICO DELL'ANZIANO

Benedetti quelli che mi guardano con simpatia
Benedetti quelli che comprendono il mio
camminare stanco
Benedetti quelli che parlano a voce alta
per minimizzare la mia sordità
Benedetti quelli che stringono con calore
le mie mani tremanti

Benedetti quelli che si interessano
della mia lontana giovinezza
Benedetti quelli che si ricordano
della mia solitudine
Benedetti quelli che non si stancano di ascoltare
i miei discorsi già tante volte ripetuti

Benedetti quelli che comprendono
il mio bisogno d'affetto
Benedetti quelli che mi regalano
frammenti del loro tempo
Benedetti quelli che mi sono vicini
nella sofferenza
Benedetti quelli che rallegrano
gli ultimi giorni della mia vita

Beati quelli che mi saranno vicini
nel momento del passaggio. Quando entrerò nella vita eterna
mi ricorderò di loro al cospetto del Signore Gesù.

Preghiera dell'Anziano


O Dio, nostro Padre, amante della vita,
donami la grazia di una perenne giovinezza dello Spirito,
per restare sempre sereno,anche nei momenti più difficili.

Ti chiedo il dono dell'amicizia:
le persone care che mi hai donato e mi hai fatto incontrare,
sappiano rimanermi vicine.

Ti chiedo che il cammino della mia anima verso l'immortalità
non sia barcollante come quello del mio corpo.

 Aiutami a saper comprendere, più che giudicare
a saper apprezzare, più che condannare,
ad essere per gli altri un modello, più che un consigliere.

 Aiutami a non prendermi troppo sul serio:
a sorridere dei miei successi, come dei miei sbagli.

 Ti prego di conservarmi il gusto delle cose:
di farmi sopportare il chiasso naturale dei bambini,
l'evolversi di un mondo che gradualmente non sarà più mio.

 Ti prego di farmi capire che, anche per me,
la vita ricomincia sempre nuova e diversa ogni giorno.

 Tu che hai allietato la mia giovinezza, rendi forte e dignitosa questa mia età,
perché anch'io possa lasciare ai miei figli e ai figli dei miei figli,
un messaggio di fiducia e di pace.

 Ti chiedo infine, con umiltà e speranza, di conservarmi quel posto,
che il Tuo Figlio Gesù è venuto a preparare per me nella tua casa,
in modo che possa godere la giovinezza eterna.

 Amen.

 

Ojos de cielo


SOLO QUANDO AVREMO TACIUTO


Solo quando avremo taciuto noi, Dio potrà parlare.
Comunicherà a noi solo sulle sabbie del deserto.
Nel silenzio maturano le grandi cose della vita:
la conversione, l'amore, il sacrificio.
Quando il sole si eclissa pure per noi,
e il Cielo non risponde al nostro grido,
e la terra rimbomba cava sotto i passi,
e la paura dell'abbandono rischia di farci disperare,
rimanici accanto.
In quel momento, rompi pure il silenzio:
per dirci parole d'amore!  
E sentiremo i brividi della Pasqua. 

Don Tonino

Voglio Ringraziarti


Voglio ringraziarti Signore,
per il dono della vita;
ho letto da qualche parte
che gli uomini hanno un'ala soltanto:
possono volare solo rimanendo abbracciati.
A volte, nei momenti di confidenza,
oso pensare, Signore,
che tu abbia un'ala soltanto,
l'altra la tieni nascosta,
forse per farmi capire
che tu non vuoi volare senza di me;
per questo mi hai dato la vita:
Perché io fossi tuo compagno di volo,
insegnami, allora, a librarmi con Te.
Perché vivere non è trascinare la vita,
non è strapparla, non è rosicchiarla,
vivere è abbandonarsi come un gabbiano
all'ebbrezza del vento,
vivere è assaporare l'avventura della libertà,
vivere è stendere l'ala, l'unica ala,
con la fiducia di chi sa di avere nel volo
un partner grande come Te.
Ma non basta saper volare con Te, Signore,
tu mi hai dato il compito di abbracciare anche il fratello
e aiutarlo a volare.
Ti chiedo perdono, perciò,
per tutte le ali che non ho aiutato a distendersi,
non farmi più passare indifferente
vicino al fratello che è rimasto con l'ala, l'unica ala,
inesorabilmente impigliata nella rete della miseria e della solitudine
e si è ormai persuaso
di non essere più degno di volare con Te.
Soprattutto per questo fratello sfortunato dammi,
o Signore,
un'ala di riserva.
 ~ Don Tonino Bello ~

Voglio sapere


Mio prefazio a Pasqua 

 Io voglio sapere
se Cristo è mai stato creduto,
se l'evento è reale e presente,
se è venuto, e viene e verrà;
o sia appena un'invenzione
per un irreale giorno del Signore
di contro al cupo giorno dell'uomo.
Io voglio sapere
se veramente qualcuno crede
e come è possibile credere:
se almeno i fanciulli
- avanti ogni cultura -
vedono ancora la faccia del Padre.
Io voglio sapere
se l'uomo è una fiera
ancora alle soglie della foresta:
se la ragione è una rovina
se i fatti hanno una ragione
se la ragione è ancora utile.
Io voglio sapere
se ci sono ancora gli assoluti
o se io sono sacerdote
di colpevoli illusioni,
se è vero che saremo
finalmente liberi se saremo
ancora liberi se saremo mai liberi.
Io voglio sapere
se cantare è ancora possibile
se da ricchi canteremo ancora
se dipingere è ancora possibile
se la bellezza esisterà sempre,
se possibile sarà ancora contemplare.
Io voglio sapere
se la vita è solo meretricio
se il vostro vivere è appena una difesa
contro la vita degli altri:
se qualcuno, almeno qualcuno
crede che tutti gli uomini
sono una sola umanità.
Io voglio sapere
se l'uomo cresce
se c'è un altro avvenire
se la scienza non sia la morte
e la sua macchina non sia la nostra
bara di acciaio.
Io voglio sapere
se esiste una forza liberatrice:
se almeno la chiesa non sia
la tomba di Dio,
l'ultima sconfitta dell'uomo.
Io voglio sapere
se la pace è possibile
se giustizia è possibile
se l'idea è più forte della forza:
quest'uomo bianco,
il più feroce animale
sempre all'assalto
contro ogni altro uomo
o maledetta Europa.
Io voglio sapere
se Cristo ha ancora un senso
chi ha fede ancora in un futuro.
Io voglio sapere
se Cristo è veramente risorto
se la chiesa ha mai creduto
che sia veramente risorto.
Perché allora è una potenza,
schiava come ogni potenza?
Perché non batter le strade
come una follia di sole,
a dire: Cristo è risorto, è risorto?
Perché non si libera dalla ragione
non rinuncia alle ricchezze
per questa sola ricchezza di gioia?
Perché non dà fuoco alle cattedrali,
non abbraccia ogni uomo sulla strada
chiunque egli sia,
per dirgli solo: è risorto!
E piangere insieme,
piangere di gioia?
Perché non fa solo questo
dire che tutto il resto è vano?
Ma dirlo con la vita con mani candide
occhi di fanciulli.
Come l'angelo dal sepolcro vuoto
con la veste bianca di neve nel sole,
a dire: «Non cercate tra i morti
colui che vive!».
Mia chiesa amata e infedele,
mia amarezza di ogni domenica,
chiesa che vorrei impazzita di gioia
perché è veramente risorto.
E noi grondare luce
perché vive di noi:
noi questa sola umanità bianca
a ogni festa
in questo mondo del nulla e della morte.

Amen

David Maria Turoldo 19 marzo 1972

 

 

Allora torneremo di David Maria Turoldo


Allora torneremo

Non si vedono più le stelle
sulle nostre città,
il cielo è di fogna;
e dentro le vie, nel giorno,
solo urli di mercanti.

Terra di stranieri l'uno all'altro,
case senza figli e padri:
ognuno è nessuno
sempre più nessuno
pur nella impossibilità
di essere soli.

E non un angolo almeno,
una riva di fiume
ove amici
si ritrovino a cantare.

Ma quando più non saranno
queste capitali
e ci saranno se pur fra millenni
solo acquitrini...

La gioia quando la terra sarà
ancora dei poveri
e basterà così poco per vivere!

Allora torneranno
a fiorire alberi
allora torneremo ad essere
amici e canteremo.

Padre David Maria Turoldo