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Il Santo del giorno

 

Aprile 2024
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1 Dicembre

Nome: ELIGIO

S. ELIGIO
Vescovo († 660)

 

Un’antica tradizione dedica il primo giorno di dicembre a un Santo leggendario, ma non del tutto: Sant’Eligio, patrono dei maniscalchi. La ragione di questo attributo va ricercata in una leggenda piacevolissima, ma certamente fantastica, secondo la quale Eligio si sarebbe vantato di essere il primo maniscalco della Francia. Con tre colpi metteva a posto un ferro di cavallo. Ed ecco un giorno presentarsi alla sua bottega un giovane forestiero. Anche con lui Eligio si sarebbe vantato di non avere uguali nel suo mestiere. Ecco qua: tre colpi di martello e il ferro è già al suo posto. Ma il giovane sorride: egli conosce un sistema molto più comodo e sicuro. Avvicinatosi a un cavallo, gli taglia la gamba appena al disopra del nodello, fissa la gamba alla morsa, e con un solo colpo manda il ferro al suo posto. Poi, con un segno di croce, riattacca la gamba al cavallo. Allora Eligio, fatto da superbo umilissimo, cade in ginocchio davanti al giovane, dicendo: “Maestro perdona la mia presunzione”.
In realtà Sant’Eligio non fu maniscalco: fu, sicuramente orefice. E come orefice ha un posto nella storia, anche civile, del suo tempo. A lui Clotario II, nel VII secolo, avrebbe ordinato un trono d’oro, affidandogli la preziosa materia prima. Eligio lavorò con tanta precisione e parsimonia da fare, con quell’oro, non uno, ma due troni. Presentò il primo, e quando il Re s’apprestava a ricompensarlo, presentò anche il secondo, fatto con l’oro avanzato. “Non ho mai trovato un artigiano così onesto!” avrebbe esclamato Clotario. Anche questo, naturalmente, è un racconto leggendario, ma per fortuna esistono monete segnate con il suo nome, Elicius, perché il Re volle che l’onesto artigiano soprintendesse alla zecca di Parigi, e lo tenne come suo consigliere. Eligio si sarebbe dato ad altri lavori di oreficeria, specialmente per i reliquiari dei Santi. Alla morte del Re S. Eligio lasciò la Corte per entrare nel clero e fu tanto d’esempio tra i sacerdoti, che nel 641 venne consacrato Vescovo nella cattedrale di Rouen. E vi compì azioni importanti per la vita della Francia. Morì serenamente, il primo dicembre del 660, a Noyon.