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Il Santo del giorno

 

Aprile 2024
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3 Febbraio

Nome: BIAGIO

S. BIAGIO
Vescovo e Martire (III sec.)

 

Non conosciamo molte notizie di questo santo assai popolare. Nato a Sebaste, in Cappadocia (Sibus, in Turchia odierna) nel III secolo, diventò vescovo della sua città, assai amato dal suo popolo per la sua bontà e mitezza. Per sfuggire alle persecuzioni dell’imperatore romano, soprattutto di Diocleziano e, in seguito, di Licinio, suo successore e collega di Costantino, si rifugiò in una grotta solitaria, sperduta nei boschi. Tuttavia, lì veniva visitato ogni giorno dai fedeli, attirati dalla sua fama di santità e persino dagli animali selvatici, attratti dalla sua mansuetudine. Scoperto da cacciatori in cerca di selvaggina e denunciato, venne strappato dal suo nascondiglio, trascinato davanti al tribunale imperiale e condannato a duro carcere, affinché rinnegasse la fede. Rimasto irremovibile, fu destinato alla decapitazione.
Mentre era condotto al martirio con altri cristiani durante la persecuzione di Licinio, una donna si avvicinò al Santo, portandogli il figlioletto che stava morendo soffocato da una lisca di pesce. Il Vescovo, raccoltosi in preghiera, impose le mani sul bambino, il quale in pochi istanti fu liberato dalla morte. Questo episodio, che la tradizione non ha più dimenticato, è alla radice dell’usanza di invocarlo nel giorno dedicato a lui, come il patrono contro il mal di gola. Da tempi lontanissimi, i fedeli, il 3 febbraio, chiedono la benedizione della gola al sacerdote che accosta al collo due candele benedette, invocando: “Per intercessione di S. Biagio Vescovo e Martire, il Signore ti liberi dal mal di gola e da ogni altro male”.

3 Febbraio

Nome: OSCAR

S. OSCAR (ANSGARIO)
Vescovo benedettino (801-865)

 

Nato presso Amiens, da ragazzo fu accolto fra i benedettini della Vecchia Corbie in Piccardia e là fu educato sotto l’abate Sant’Adelardo ed il maestro San Pascasio. Il monaco benedettino Oscar rivelò una squisita sensibilità e una preparazione pastorale non comune in campo missionario. Dopo aver fatto la sua professione monastica fu trasferito a Nuova Corbie in Sassonia. Re Harald di Danimarca lo mandò ad evangelizzare i suoi sudditi pagani.
Per tredici anni Anscario lavorò in quel paese come primo arcivescovo di Amburgo e legato della Santa Sede; la sua missione si estese alla Svezia, alla Norvegia ed alla Germania settentrionale; la sua predicazione tra mille difficoltà, ebbe un consolante risultato nella conversione del re Olaf di Svezia. Purtroppo i successi riporati dai suoi sforzi personali non furono duraturi e la maggior parte di quelle Chiese nordiche ricadde nel paganesimo.