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Il Santo del giorno

 

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9 Febbraio

Nome: EUSEBIA

Beata Eusebia Palomino Yenes
Vergine (1899-1935)

 

Nata a Cantalpino (Salamanca, Spagna) il 15 dicembre 1899, Eusebia Palomino Yenes vive un’infanzia povera, ma felice e luminosa di fede nella poverissima casa in cui babbo, mamma e sorelle alternano il lavoro e la preghiera in un clima di amore reciproco e di benevola carità verso tutti. La sua vita stessa è precocemente segnata da faticose giornate lavorative, a servizio di famiglie del paese. Dal padre ha appreso con vivo interesse le prime nozioni del catechismo, che le consentono di ricevere il “Pane del Cielo” a nove anni. In quell’ora Eusebia vive nel suo intimo qualcosa di grande e di ineffabile: è scoccata la scintilla di un intenso amore a Gesù sacramentato, che le dona “grande felicità” ad ogni incontro eucaristico. Nel 1922, dopo alcuni anni di convivenza con la comunità delle Figlie di Maria Ausiliatrice di Salamanca, in qualità di apprezzatissima collaboratrice tutto-fare, chiede e ottiene di iniziare la formazione religiosa nell’Istituto. Destinata alla casa di Valverde del Camino (diocesi di Huelva), vi è incaricata della cucina e di varie altre incombenze comunitarie, alle quali si presta con amabilità servizievole e gioiosa disponibilità.. Nell’oratorio festivo segue con efficace apostolato le bimbe più piccole, ma si ritrova spesso circondata anche dalle giovani e dagli stessi adulti, attratti dal suo spirito di preghiera e di fede convinta e convincente. E’ suo profondo desiderio “far risuonare in ogni casa la preghiera” perché da ogni anima sia onorata la Passione del Signore.
Con le sue numerose lettere si fa propagatrice instancabile della devozione alle Piaghe del Signore, per ottenere perdono e misericordia a tutti i peccatori. Nel 1931, alla vigilia della rivoluzione, Suor Eusebia si offre al Signore, vittima per la salvezza dei fratelli della Spagna e del mondo. Per tre anni vive di indicibili sofferenze in un crescendo di gioiosa attesa del Paradiso, che le si schiude il 10 febbraio 1935. La sua salma riposa a Velverde. E’ stata beatifica da Papa Giovanni Paolo II il 25 aprile 2004.

9 Febbraio

Nome: APOLLONIA

S.ta APOLLONIA
Vergine e Martire († 219)

 

Santa Apollonia, una Martire popolarissima nella devozione popolare, oggi collocata liturgicamente solo nei calendari particolari, pur essendo una figura sicuramente storica, vittima della persecuzione di Decio nel 219. Fu in Oriente, ad Alessandria d’Egitto, che Santa Apollonia, sostenne la prova del martirio in un sanguinoso massacro dei pagani contro i cristiani. Il Vescovo della città, Dionigi, scrivendo a Fabiano, Vescovo di Antiochia, annunziò con poche parole il martirio della giovane cristiana, diaconessa. “I persecutori catturarono anche Apollonia, fanciulla degna d’ammirazione.
Le fecero cadere tutti i denti, colpendola alle mascelle, poi accatastarono legna fuori della città, minacciando di bruciarla viva, se non pronunciava con loro formule d’empia superstizione. Ella si scusò fermamente di non poterlo fare, e si offrì in sacrificio, lanciandosi nel fuoco che la consumò”. Il particolare dei denti caduti eccitò la fantasia popolare e nella raffigurazione della Martire da parte di pittori e scultori. Sempre per questo particolare, la Santa venne prescelta quale patrona dei dentisti, e invocata come protettrice contro il mal di denti.

9 Febbraio

Nome: RINALDO

S. RINALDO di NOCERA UMBRA
Vescovo († 1222)

 

La sua vita è narrata in una triplice Legenda: minima, minor e maior. Rinaldo nacque poco dopo la metà del sec.XII nel castello feudale di Postignano, ad Ovest di Nocera, ora in completa rovina. Il padre, creato conte della zona dall’imperatore Federico Barbarossa, era un tardo discendente di un duca longobardo. Rinaldo da giovane si ritirò a vivere in uno dei tanti romitori del monte Serrasanta di Gualdo Tadino. Passò poi tra gli eremiti camaldolesi di Fonte Avellana, dove, nel 1217 o al principio del 1218, fu eletto priore. Nominato vescovo di Nocera Umbra verso la fine del 1218, visse una vita di perfezione.
Ogni giorno teneva presso di sé alla sua mensa al posto d’onore un orfanello per ricordare il nostro Salvatore Gesù Cristo. Nella Legenda maior c’è anche il ricordo in un atto di fermezza del suo ministero pastorale: scomunicò i sacrileghi profanatori della Chiesa di S.Pietro nel territorio gualdese. Per tre anni fu vescovo governando le anime a lui affidate in modo esemplare. Morì il 9 febbraio del 1222.