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Il Santo del giorno

 

Marzo 2024

18 Marzo

Nome: CIRILLO

S.CIRILLO DI GERUSALEMME
Vescovo e Dottore della Chiesa (313-387)

 

Nacque a Gerusalemme attorno al 313. Si preparò al sacerdozio con intensi studi sulla Sacra Scrittura, con la meditazione e la preghiera e con una vita ascetica austera. Nel 345, San Massimo, Vescovo di Gerusalemme lo consacrò sacerdote. Profondo conoscitore delle Verità della fede cattolica, si impegnò a fondo nella predicazione e nella difesa della dottrina, contro gli eretici, in particolare contro gli ariani che negavano la divinità di Cristo e demolivano così tutto il Cristianesimo. Nel medesimo tempo, preparava i convertiti, con dense istruzioni le sue famose “Cate-chesi” a ricevere il Battesimo. Più volte, gli eretici lo costrinsero all’esilio, ma Cirillo non venne meno alla sua azione di maestro e di apologeta della fede. Alla morte di S. Massimo, diventò Vescovo di Gerusalemme e la difese con coraggio da Giuliano l’apostata, l’imperatore che già cristiano aveva apostatato dalla fede e ora proponeva un ritorno al paganesimo.
Giuliano avrebbe voluto costruire una nuova cinta di mura sulle rovine dell’antica Gerusalemme, ma folgori, terremoti e segni soprannaturali impedirono all’Imperatore di realizzare il suo intento. Il Vescovo Cirillo, rifugiatosi in esilio a Tarso, poté rientrare più tardi nella sua sede. Come pastore della città, in cui Gesù, il Figlio di Dio aveva compiuto la sua missione di Maestro e di Redentore, con il supremo sacrificio della croce, Cirillo fu il buon pastore sommamente preoccupato della formazione dei cristiani. Nel 381, partecipò al Concilio di Costantinopoli, voluto da Papa Damaso, e confutò con la sua dottrina le eresie di Macedonio e di Ario. Il motto delle sue “Catechesi” era: “Il cristiano è un portatore di Cristo”. Trascorsi 35 anni di episcopato, Cirillo si spense nel 387.

18 Marzo

Nome: EDOARDO

S.EDOARDO
Re e Martire (X sec.)

 

Il nome di Edoardo è portato da pochi Santi ma, in compenso, ripetuto da moltissimi fedeli. E’ un nome che proviene dall’Inghilterra e nei paesi di lingua inglese è frequentissimo, con il diminutivo di Ted o Teddy. Il nome è composto da due parole significanti, l’una “ricchezza”, l’altra “guardiano”. Può essere perciò tradotto come “guardiano delle ricchezze”, e questo significato può diventare simbolico quando si intendano, per ricchezze, i beni dello spirito. Le fortune del nome di Edoardo, nel mondo anglosassone, dipendono certamente anche dal fatto che si chiamarono così diversi Re inglesi, prima e dopo il Mille. Il primo fu Edoardo figlio del famoso Re Alfredo, e salito al trono nell’anno 899. Il secondo Edoardo fu il Santo di oggi, venerato come Martire. Tra i Santi è ricordato anche Edoardo III, vissuto nel XI secolo e festeggiato il 13 ottobre, o anche il 5 gennaio. I due Santi di nome Edoardo, dunque, furono ambedue sovrani, e ciò è titolo di non poca gloria per questo nome, impreziosito da una doppia corona, quella della regalità e quella della santità.
Il santo di oggi regnò brevemente, anche se salì al trono in giovanissima età. Fu contrastato dalla matrigna, Elfrida, che a lui preferiva il proprio figlio, Etelredo, e lo accusava di carattere violento. Edoardo, invece, seguì attentamente i consigli di un Santo Vescovo del tempo, Dunstano, e si dimostrò sovrano devoto e affabile, dolce e generoso, saggio nelle decisioni e puro nella vita privata. Ciò non fu sufficiente, però, a stornare da lui l’avversione della matrigna e la gelosia del fratellastro. E pare che a causa di un loro complotto il giovane Re perdesse la vita, colpito a tradimento da un servo prezzolato il 18 marzo del 978. La matrigna tentò di nasconderne il corpo, facendolo gettare in una palude. Ma una colonna di luce, si narra, indicò dove si trovavano le spoglie del giovane. A causa dell’intera vita, fu ritenuto degno del culto riservato ai Santi.

18 Marzo

Nome: FREDIANO

S.FREDIANO
Vescovo (VI sec.)

 

San Frediano è uno degli esempi più antichi della cosiddetta “diàspora” irlandese. Egli infatti era nato nell’Ulster, e pare fosse figlio di un Re, ancora pagano. Una prima volta scese in Italia come pellegrino, dirigendosi a Roma, e al ritorno in patria fondò un monastero, a Moville. Ma il ricordo delle belle contrade italiane, allora sconvolte dall’invasione dei Longobardi, gli era restato nel cuore. Tornò al sud, e questa volta si stabilì a Lucca. Nella città evangelizzata diversi secoli prima da San Paolino, il monaco Frediano si acquistò tale fama di virtù da essere chiamato dai cittadini, alla morte del vescovo Geminiano, a reg-gere la diocesi. Fu Vescovo per più di vent’anni, e i Lucchesi non ebbero a pentirsi della loro scelta. Numerose leggende hanno ricamato il tessuto prezioso della sua indubitabile santità, con il racconto di molti miracoli. Uno è degno di essere riferito, perché è attestato da San Gregorio Magno e perché ha come sfondo il fiume Serchio, il grande amico e nemico dei Lucchesi. Durante una piena eccezionale, il Vescovo benefico si trasformò in miracoloso idraulico, facendo avanzare un rastrello attraverso i campi allagati. Quel solco divenne un provvidenziale scolmatore e la corrente del fiume defluì rapidamente allontanando la minaccia dalla città. Probabilmente, il Vescovo irlandese fu anche sapiente ingegnere idraulico, e bonificò con opere di canalizzazione la pianura soggetta alle inondazioni del Serchio. Il corpo del Santo irlandese, scoperto a Lucca a duecento anni dalla sepoltura, fu oggetto di particolare onore e venerazione; venne invocato come secondo patrono di Lucca, dopo San Paolino, e sul luogo della sua tomba venne costruita una bellissima chiesa, detta “basilica dei Longobardi”, che è una delle meglio conservate costruzioni sacre di quel lontano periodo.

18 Marzo

Nome: SALVATORE

S.SALVATORE di HORTA
Frate Taumaturgo (1520-1567)

 

Di umile famiglia, Salvatore nacque a Santa Coloma de Farnés, nella diocesi di Gerona (Spagna), in un giorno imprecisato del dicembre 1520. I suoi genitori, dei quali si conosce soltanto il cognome, Grionesos, lavoravano assistendo i ricoverati del piccolo ospedale locale, di cui essi stessi ebbero in seguito anche la direzione. Rimasto orfano, ancora adolescente, Salvatore lasciò il paese natio per andare a cercare lavoro a Barcellona, dove imparò il mestiere del calzolaio per mantenere sé e la sorella minore. I Francescani lo accolsero il 3 maggio 1541, nel loro convento di Barcellona, dove Salvatore s’impose subito all’attenzione di tutti i religiosi per la sua grande pietà, per ogni genere di virtù. Favorito di straordinari doni taumaturgici, Salvatore incontrò ben presto l’incomprensione dei suoi confratelli e l’ostilità dei propri superiori, i quali, infastiditi per la popolarità di cui era circondato per i numerosi prodigi da lui operati, presero a trasferirlo da un convento all’altro. Allontanato da Tortosa, fu inviato prima a Bellpuig e verso il 1559 ad Horta, dove rimase quasi dodici anni, durante i quali compì ancora vari prodigi, che gli valsero l’allontanamento anche da qui, persino con il nome mutato in fra Alfonso. Destinato a Reus, dove lo attendevano nuovi cimenti ed altre persecuzioni, sfociate due anni più tardi in un ulteriore suo trasferimento a Barcellona, sede peraltro dell’Inquisizione, a cui il mite frate taumaturgo venne denunciato, ne trionfò con l’umiltà e la carità dei santi.
Ultima stazione del suo doloroso calvario doveva essere il convento di S. Maria di Gesù a Cagliari, dove giunse nel novembre del 1565 ed in cui ebbe per lui inizio una nuova vita, trovando finalmente un vero asilo di pace, benché continuassero a verificarsi i fatti portentosi. In seguito ad una violenta malattia, Salvatore morì in Cagliari, il 18 marzo 1567. La città ne venera ancora oggi le reliquie nella chiesa di S. Rosalia.