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Il Santo del giorno

 

Marzo 2024

24 Aprile

Nome: FEDELE

S.FEDELE Martire (1578-1622)

 

Si chiamava Marco Roy ed era nato nel 1578 a Sigmaringen (a nord del lago di Costanza), figlio del sindaco della città. Studiò legge e filosofia a Friburgo e, laureatosi in giovanissima età, diventò presto un celebre avvocato dalla parola eloquente. Uomo di vita intensamente cristiana, si dedicava soprattutto a difendere gratuitamente le cause dei poveri, senza preoccuparsi del denaro. Viaggiò assai in Svizzera, in Francia, in Spagna e in Italia, facendosi stimare da molti per cultura, bontà e competenza. A 35 anni, abbandonò la carriera di avvocato e vestì il saio dei Cappuccini nel convento di Friburgo, fondato da pochi anni, prendendo il nome di Fedele. Compiuti gli studi, fu ordinato sacerdote e mandato a predicare nel difficile ambiente delle con-tese aspre tra Cattolici e Calvinisti. Cominciò a predicare innanzitutto con il suo stile di vita austero, da vero innamorato di Cristo e della Chiesa Cattolica. La sua parola ardente, la sua dialettica chiara e convincente, il suo ardore, chiamavano a conversione. I risultati, tra i militari dell’epoca, tra i Calvinisti e tra i Cattolici che non vivevano più la fede, furono presto meravigliosi per il numero delle conversioni. Nella primavera del 1622 Padre Fedele era andato a predicare una missione a Seewis (Svizzera)… La sua predicazione destò l’ostilità dei contadini del luogo passati al calvinismo, i quali, il 24 aprile 1622, mentre celebrava Santa Messa, lo massacrarono, in odio alla fede. I Cappuccini ebbero il loro primo martire. Fedele di nome e di fatto, eccelse nella difesa incessante della Fede cattolica. La predicò instancabilmente e pochi giorni prima di testimoniarla con il sangue, nell’ultimo discorso le dedicò, quasi testamento, queste parole. “O Fede cattolica, salda e forte e ben radicata, il tuo fondamento è una roccia sicura. Il cielo e la terra passeranno, ma tu non passerai mai. Tutto il mondo da principio ti si oppose, ma tu hai trionfato su tutto” (1 Gv 5,4). “Che cosa oggi fa sì che i veri cristiani rinunzino alle comodità, abbandonino i piaceri, sopportino dolori e sostengano fatiche? Sola la viva fede, per mezzo della carità”.