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Il Santo del giorno

 

Marzo 2024

21 Luglio

Nome: DANIELE

S. DANIELE Profeta

 

Il profeta Daniele si pone in luce appena adolescente salvando dalla lapidazione Susanna, ingiustamente accusata di adulterio da due vecchi libidinosi. Lui e tre compagni ebrei, Anania, Misaele e Azaria, interpretano il sogno del re Nabucodonosor durante la cattività babilonese: la grande statua composta da vari metalli frantumata da una piccola pietra staccatasi dal monte simbolo dei vari imperi che si succederanno prima dell’avvento del Messia. Il re premia i quattro con alte cariche. Ma essi si rifiutano di adorare la grande statua fatta erigere dallo stesso re e vengono gettati in una fornace. Un angelo li salva e il re li riammette nel suo favore.
Altro sogno del re: un albero i cui rami coprono la terra, tagliato alle radici ma che si sviluppa nuovamente. Rappresenta l’ultimo re di Babilonia, che cadrà ma risorgerà se riconoscerà Dio. Durante un banchetto-orgia in casa Baltassar, figlio di questo re, vengono usati i vasi sacri depredati nel Tempio di Gerusalemme. Ma una mano misteriosa traccia sulla parete tre parole: Mane, Thecel, Phares. Maghi e indovini non riescono a decifrare l’enigma. Daniele, chiamato, rivela la tragica fine dell’impero e del re quella stessa notte per mezzo dei Persiani di Ciro. Sotto il nuovo regime, i satrapi accusano Daniele per via della sua religione e lo fanno gettare nella fossa dei leoni. Ma Dio lo salva e Ciro riconosce la superiorità del Dio di Daniele. Nel suo libro profetico Daniele parla delle sue numerose visioni.

21 Luglio

Nome: LORENZO

S. LORENZO DA BRINDISI
Sacerdote e Dottore della Chiesa (1559-1619)

 

Quando nacque nel 1559, i suoi illustri genitori, i signori Russo di Brindisi, lo chiamarono Giulio Cesare. A quei tempi la Puglia era percorsa dalle bande dei saraceni. Per sottrarsi al suo tristissimo ambiente, sua madre, rimasta vedova, si rifugiò nella più tran-quilla Venezia. Lì, il giovane Giulio Cesare trovò istruzione e serenità e scoprì la chiamata di Dio. Fin da giovanissimo aspirò ad entrare tra i Conventuali, alla ricerca di maggior fervore; poi entrò tra i Cappuccini, in mezzo ai quali fece il noviziato a Verona e gli studi a Padova. Ordinato sacerdote, conoscitore della teologia, dell’eloquenza e di molte lingue, si distinse presto per esemplarità di vita e capacità di governo, fino a diventare nel 1596, a 37 anni, definitore generale. Il Papa Clemente VIII lo mandò missionario e difensore della fede cattolica a Praga nel 1599 e poi in Ungheria, dove, nonostante l’eresia dilagante, si guadagnò la stima e la fiducia dei ministri dell’impero e di molti eretici. Nel 1601 a Alba-Reale (Stuhlweissemburg) diventò notissimo, compiendo prodigi di eroismo e di abnegazione, animando i soldati sfiduciati di Filippo Emanuele di Lorena nella lotta contro i Turchi. Fra Lorenzo, questo il suo nome nuovo in religione, impugnando la Croce, condusse l’armata cristiana alla vittoria. Nel 1606, ritornò a Praga a confutare i protestanti guidati da Leiser, che Lorenzo sfidò all’ultimo argomento in una pubblica disputa. Lorenzo affidò la sua apologia della fede cattolica a un libro che confutava tutto il luteranesimo, dimostrandone gli errori radicali. Dopo quell’impresa, Papa Paolo V lo mandò a rappresentare la Santa Sede come abile diplomatico prima della corte di Spagna, poi in Baviera. Finalmente nel 1613, era di ritorno in Italia, dove fu confermato definitore dell’Ordine dei Cappuccini. A Napoli, i cittadini lo vollero ambasciatore presso Filippo III con il compito di protestare contro il malgoverno del viceré spagnolo. Fra Lorenzo partì per Lisbona, ma stremato dalle fatiche, morì il 21 luglio 1619. Fu canonizzato da Leone XIII nel 1881. Giovanni XXIII lo volle Dottore della Chiesa.