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Il Santo del giorno

 

Marzo 2024

24 Agosto

Nome: BARTOLOMEO

S. BARTOLOMEO
Apostolo e Martire (I sec.)

 

Il nome di Bartolomeo è composto in realtà da una parola ebraica e da un nome greco, e significa, “figlio di Tolomeo”. Tre degli Evangelisti, oltre agli Atti degli Apostoli, citano dopo quello di Filippo, il nome di Bartolomeo, cioè del figlio di Tolomeo, tra i primi dodici Apostoli di Gesù, i dodici dell’Ultima Cena. Ma Giovanni, non fa, nel suo Evangelo, il nome di Bartolomeo; al suo posto appare invece Natanaele. Sarebbe questo il vero nome del compagno di Filippo: Natanaele Bartolomeo, cioè figlio di Tolomeo. La “vocazione” di Natanaele (cioè la chiamata dell’apostolo Bartolomeo da parte del Maestro), è una delle pagine più ariose del Vangelo, e sufficiente a illuminare la figura dell’Apostolo, uomo generoso e discepolo leale. Filippo, il suo compagno, aveva già incontrato Gesù. Ne parlò con calore a Natanaele: “Abbiamo trovato colui di cui scrissero Mosè nella legge e i Profeti: Gesù di Nazaret”. Natanaele si strinse nelle spalle: “Può mai venire qualcosa di buono da Nazaret?”, rispose. Filippo insisté “Vieni e vedi”. Proprio in quel momento, si fa loro incontro Gesù che gli dice: “Ecco un vero Israelita, nel quale non c’è malizia”. Natanaele sussulta: “Come mai mi conosci?”. “Prima che Filippo ti chiamasse, ti ho visto quando eri sotto il fico”. Natanaele si scioglie in parole di gioia: “Maestro, tu sei il figlio di Dio; tu sei il Re d’Israele”. Gesù allora sorride all’Israelita senza malizia: “Perché t’ho detto d’averti veduto sotto il fico, tu credi? Tu vedrai cose più grandi di queste” (Gv 44-50). Dopo la Pentecoste, anche Bartolomeo partì per il suo lungo viaggio senza ritorno, come seminatore della parola della vita: Arabia, Frigia, Licaonia, Ponto, India e Armenia. In Armenia sarebbe stato consumato il martirio dell’Apostolo; scorticato vivo e poi decapitato, o crocifisso. La leggenda dice che il suo corpo fu gettato in mare, dopo una lunga deriva giunse a toccar terra alle isole Lipari, al largo delle coste sicule. Da Lipari, le reliquie avrebbero raggiunto la terraferma italiana e la città di Benevento; finalmente sarebbero giunte a Roma, nell’Isola Tiberina, dove ora sorge la Chiesa di San Bartolomeo.