La devozione al Cuore di Cristo

A proposito della lettera enciclica Dilexit nos

Il Sacro Cuore è «simbolo e immagine espressiva dell’infinita carità di Gesù Cristo» (Leone XIII, Lett. enc. Annum Sacrum). La devozione al Sacro Cuore ci indirizza a Gesù e «a Lui solo, che ci chiama a una preziosa amicizia fatta di dialogo, affetto, fiducia, adorazione» (DN 50). Vi propongo una breve riflessione su questo tema, avendo come sfondo l’Enciclica Dilexit nos.
La devozione al Sacro Cuore nasce e si sviluppa nella Chiesa in un determinato periodo storico, proprio in quanto devozione, come prassi cultuale del popolo cristiano. Il simbolo del Cuore di Gesù è stato, sotto angolature diverse, oggetto di contemplazione, di adorazione, di celebrazione.
Tale devozione rappresenta, appunto, un atto di amore e adorazione verso il Cuore di Cristo, simbolo della sua umanità unita alla divinità. Il culto è nato dalle visioni mistiche di Santa Margherita Maria Alacoque nel XVII secolo e si è diffuso grazie all’opera di San Giovanni Eudes. Papa Pio IX ne estese la festa a tutta la Chiesa nel 1856. La devozione invita i fedeli a riparare alle offese al Cuore di Gesù e a partecipare alla Comunione al primo venerdì di ogni mese, oltre a praticare l’adorazione eucaristica.
In Gesù, trafitto dalla lancia del soldato, tutte le generazioni dei cristiani hanno imparato e imparano a leggere il mistero del Cuore dell’Uomo Crocifisso che era ed è il Figlio di Dio.

LA DEVOZIONE AL SACRO CUORE NEL MAGISTERO DEGLI ULTIMI PONTEFICI

San Giovanni Paolo II vide nel Sacro Cuore di Gesù una fonte inesauribile di misericordia. Durante il suo pontificato, promosse costantemente la devozione al Cuore di Cristo, sottolineando l’importanza di rispondere al suo amore con fiducia e dedizione. Egli invitava tutti i fedeli a immergersi in questo amore redentore, che porta guarigione e pace: «Dal Cuore del Figlio di Dio, morto sulla croce, è scaturita la fonte perenne della vita che dona speranza ad ogni uomo. Dal Cuore di Cristo crocifisso nasce la nuova umanità, redenta dal peccato. L’uomo del Duemila ha bisogno del Cuore di Cristo per conoscere Dio e per conoscere se’ stesso; ne ha bisogno per costruire la civiltà dell’amore» (S. Giovanni Paolo II, Insegnamenti, citato da Papa Francesco in DN 80). Nel 2006, in occasione del 50º anniversario dell’enciclica di Pio XII “Haurietis Aquas”, Benedetto XVI ribadì l’importanza del culto al Sacro Cuore come una “sintesi del Vangelo”. Il Cuore di Cristo, spiegava il Papa, non è solo simbolo del suo amore divino, ma anche dell’amore umano che Egli nutre per ciascuno di noi. Rinnovare questa devozione significa avvicinarsi alla fonte dell’amore che permea tutta la vita cristiana.
Papa Francesco ha aggiunto il suo contributo alla lunga tradizione della devozione al Sacro Cuore di Gesù proprio con la pubblicazione dell’enciclica “Dilexit nos”, oggetto delle nostre riflessioni: «Ogni persona ha bisogno di avere un “centro” della propria vita, una sorgente di verità e di bene a cui attingere per affrontare le varie situazioni e la fatica della vita quotidiana. Ognuno di noi, quando fa silenzio, ha bisogno di sentire non solo il battito del proprio cuore, ma anche, più profondamente, il battito di una presenza affidabile, percepibile con i sensi della fede e tuttavia molto più reale: la presenza di Cristo, cuore del mondo» (DN 81).

UN AMORE TENERO E PROFONDO

Il compianto Pontefice ci ha inoltre invitato a riscoprire la tenerezza e la vicinanza di Dio, manifestate nel Cuore di Cristo. Francesco ha richiamato l’attenzione sull’amore profondo e incondizionato che scaturisce dal Cuore di Gesù, un amore che ci invita a servire i nostri fratelli e sorelle e a vivere una vita di compassione e solidarietà. «Cristo mostra che Dio è vicinanza, compassione e tenerezza. Se guariva qualcuno, preferiva avvicinarsi […] come una madre, perché non lo sentissero estraneo alla loro vita. Perché il Signore sa quella bella scienza delle carezze. La tenerezza di Dio: non ci ama a parole, si avvicina e nel suo starci vicino ci dà il suo amore con tutta la tenerezza possibile» (DN 35-36).

DEVOZIONE PER UN “CAMMINO SINODALE”

La devozione al Sacro Cuore di Gesù, incoraggiata dai pontefici, è più che mai attuale. Essa rappresenta un richiamo per i fedeli a ritornare alle radici della loro fede e a rispondere con amore e misericordia all’amore che Cristo ci offre. Il Cuore di Cristo ci invita a camminare insieme verso un mondo più giusto e fraterno, lasciandoci guidare dalla tenerezza e dalla forza dell’amore divino.
Ha scritto ancora Papa Francesco: «La devozione al Cuore di Gesù … è una contemplazione diretta di Cristo che invita all’unione con Lui. […] Tuttavia, non possiamo ignorare che, allo stesso tempo, Gesù si presenta come la via per andare al Padre: «Io sono la via […]. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me» (Gv 14,6). Egli vuole condurci al Padre. Ecco perché la predicazione della Chiesa, fin dall’inizio, non ci fa fermare a Gesù Cristo, ma ci conduce al Padre. È Lui che alla fine, come pienezza originaria, dev’essere glorificato» (DN 70).

DEVOZIONE COME MISSIONE DI VITA

In questo contesto, la devozione al Sacro Cuore non è solo una pratica devozionale, ma una vera e propria missione di vita: amare come Cristo ci ha amati, servire come Cristo ha servito: «Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici» (Gv 15, 12-13). Per questo, nella nostra quotidianità, possiamo utilizzare una preghiera semplice e immediata. Ripetiamo spesso, guardando con fiducia al Sacro Cuore di Gesù: «Cuore sacratissimo di Gesù, confido in Te!». E quando possiamo dedicare alla preghiera un tempo più “disteso”, possiamo fare nostra la preghiera che fu pronunciata da S. Giovanni Paolo II in occasione di un viaggio in India nel 1986.

Don Piergiorgio Placci, salesiano

Immagine di copertina: rosone del Sacro Cuore di Antonio Maria Nardi, nella Cripta del nostro Santuario.

Consacrazione al Sacro Cuore di Gesù

Signore Gesù Cristo, 
Redentore del genere umano, 
ci rivolgiamo al tuo Sacratissimo Cuore 
con umiltà e fiducia, con riverenza e speranza, 
con il profondo desiderio di darti gloria, onore e lode.

Signore Gesù Cristo, 
Salvatore del mondo, 
ti rendiamo grazie per tutto ciò che sei 
e tutto ciò che fai.

Signore Gesù Cristo, 
Figlio del Dio Vivo, 
ti lodiamo per l’amore che hai rivelato 
per mezzo del tuo Sacro Cuore 
che fu trafitto da noi 
ed è divenuto fonte della nostra gioia 
e sorgente della nostra vita eterna.

Riuniti tutti nel Tuo nome, 
che è al di sopra di ogni nome, 
ci consacriamo al tuo Sacratissimo Cuore, 
in cui è la pienezza della verità e della carità.

Nel consacrarci a Te, 
noi fedeli rinnoviamo il nostro desiderio 
di corrispondere con amore 
alla ricca effusione del tuo misericordioso e totale amore. 
Signore Gesù Cristo, 
Re di Amore e Principe della Pace, 
regna nei nostri cuori e nelle nostre case.

Vinci ogni potere del maligno 
e rendici partecipi della vittoria del tuo Sacro Cuore. 
Tutti ti acclamino e diano gloria 
a Te, al Padre e allo Spirito Santo, 
unico Dio che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.

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