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Il Santo del giorno

 

Marzo 2024

25 Ottobre

Nome: TABITA

S.ta TABITA
Vedova (sec. I)

 

Nome che diviene quanto mai suggestivo quando si sappia che Tabita, in ebraico, significa “gazzella”, e che “gazzella”, a sua volta, era nome composto con la parola ebraica “bellezza”, evidentemente grazie alla delicata eleganza di questo animale. Sul conto della “gazzella” cristiana conosciamo un episodio narrato dagli Atti degli Apostoli, tra i miracoli più celebri dell’Apostolo Pietro. “C’era nella terra di Joppe, - è scritto, - una cara discepola, chiamata Tabita, che tradotto significava Gazzella. Era donna ricca di buone opere, e faceva molte elemosine. “Avvenne che proprio in quei giorni ella si ammalò, e morì. E, dopo che l’ebbero lavata, la posero nella sala al piano di sopra. Siccome Lidda era vicina a Joppe, i discepoli, saputo che Pietro era lì, gli mandarono due uomini a pregarlo: Non ti dispiaccia venire sino a noi!.
Pietro si levò, e andò con loro e, come fu giunto, lo condussero nella sala di sopra. Tutte le vedove gli si fecero intorno, piangendo, mostrando le vesti e i mantelli di ogni genere che Gazzella faceva per loro. Allora Pietro, fatti uscire tutti fuori, si mise in ginocchio e pregò. Poi rivoltosi alla morta, disse: “Tabita, alzati!”, ed ella aprì gli occhi e, vedendo Pietro, si levò a sedere. Pietro le dette una mano, e la fece alzare e, chiamati i santi e le vedove, la presentò a loro viva”. Il fatto - aggiungono gli Atti degli Apostoli - venne risaputo in tutta Joppe (cioè Giaffa) e molti credettero nel Signore.
I Greci introdussero il nome della “cara discepola” nel Calendario dei Santi, ma non si può dire che Tabita abbia mai conosciuto un culto particolare né una diffusa devozione. La memoria della Gazzella risvegliata dal sonno eterno dalle preghiere di San Pietro, non si è perduta, e dalle pagine del testo ispirato, si leva ancora eloquente davanti a noi la figura della donna generosa.