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Il Santo del giorno

 

Aprile 2024
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23 Novembre

Nome: LUCREZIA

S.ta LUCREZIA
Martire (IV sec.)

 

Lucrezia fu originaria della Spagna, di una Spagna evidentemente romanizzata, quale era la penisola iberica nei secoli dell’Impero. Le leggende la dicono Vergine e Martire, caduta al tempo della persecuzione di Diocleziano e sotto il prefetto Daciano. Sua patria, e luogo della sua morte, sarebbe stata la città di Mérida, onorata da un’altra e più celebre Martire fanciulla, la tenera Sant’Eulalia, festeggiata il 10 dicembre. Forse la gloria di quest’ultima ha oscurato il ricordo di Santa Lucrezia. Sul suo conto non si conosce nulla, e soltanto si sa che il suo culto è molto antico. Ma basta il martirio di Santa Lucrezia per attribuire al suo nome una bellezza grande.
“Fare memoria degli eroici testimoni della fede del ventesimo secolo significa preparare il futuro, assicurando solide basi alla speranza. Le nuove generazioni devono sapere quanto è costata la fede che hanno ricevuto in eredità, per raccogliere con gratitudine la fiaccola del Vangelo e con essa illuminare il nuovo secolo e il nuovo millennio. L’eredità preziosa che questi testimoni coraggiosi ci hanno tramandato è un patrimonio comune di tutte le Chiese e di tutte le Comunità ecclesiali. L’ecumenismo dei martiri e dei testimoni della fede è il più convincente; esso indica la via dell’unità ai cristiani del Ventunesimo secolo. In un mondo che fa “dell’amore per se stessi il criterio supremo dell’esistenza”, i testimoni della fede “non hanno considerato il proprio benessere, la propria sopravvivenza come i valori più grandi della fedeltà al Vangelo. Nella loro fragilità è rifulsa la forza della fede e della grazia del Signore” (Giovanni Paolo II).

23 Novembre

Nome: CLEMENTE

S. CLEMENTE I
Papa e Martire (I sec.)

 

Nato attorno all’anno 30 a Roma, Clemente, fu detto “romano” dallo stesso apostolo Pietro. Questi venuto nella capitale dell’impero ad annunciare il Vangelo e a impiantarvi la Chiesa come primo Papa. Da lui Clemente conobbe il Signore. Aprì la sua casa, sotto l’attuale basilica costantiniana che porta il suo nome, alle riunioni dei primi cristiani a Roma, quasi come una chiesa domestica, luogo di catechesi e di celebrazione del sacrificio della Messa, in tempo di persecuzioni. Pietro lo volle compagno e collaboratore nel ministero apostolico, imponendogli le mani e consacrandolo sacerdote. Morti martiri i primi due successori di Pietro, i Papi Lino e Anacleto, nell’88, fu eletto al pontificato lo stesso Clemente “romano”.
Con l’autorità di Pietro, capo della Chiesa, Papa Clemente I° intervenne con una famosa lettera ai Corinti, che inizia: “La Chiesa di Dio che soggiorna a Roma, alla Chiesa di Dio che si trova a Corinto”, segno del suo potere di doversi occupare delle cose di un’altra comunità cristiana, su cui sa di aver giurisdizione. Mentre è ancora vivo l’apostolo Giovanni, il prediletto del Signore, egli interviene per assicurare l’unità della Chiesa e per dirimere le questioni sorte a Corinto, dove lo stesso S. Paolo aveva portato il Vangelo di Cristo. La “lettera di Papa Clemente I°” è uno dei più antichi documenti, forse il più antico, del primato del Vescovo di Roma - il Papa - su tutta la Chiesa.
Anche Clemente fu imprigionato per la sua fede e mandato ai lavori forzati in Chersoneso, con migliaia di cristiani ridotti in atroce schiavitù. Durante la prigionia, si distinse per la mitezza e la fortezza cristiana. Morì martire attorno al 97/98 ed è annoverato tra i Padri Apostolici. Sulle rovine della sua casa paterna, tra il Celio e l’Esquilino è stata eretta in suo onore una stupenda basilica, che conserva le sue reliquie, portate a Roma, dalla Grecia, dai Santi Cirillo e Metodio, missionari nell’Europa orientale nel secolo IX.