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Il Santo del giorno

 

Aprile 2024
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19 Maggio

Nome: CELESTINO

S. CELESTINO V
Papa (1214-1296)

 

Dopo la morte di Niccolò IV passarono più di due anni senza che si raggiungesse un accordo su un successore, fino a che nel 1294 i cardinali, cercarono di uscire dal punto morto eleggendo un Papa temporaneo; la loro scelta cadde su un eremita ottantenne, Pietro da Morrone. Questi proveniva da una famiglia contadina ed era stato ricevuto nell’ordine benedettino, ma aveva passato molti anni come capo di un gruppo di eremiti sul monte Morrone negli Abruzzi. Pietro fu sconvolto dalla scelta dei cardinali, ma si sottomise ad essa, adottando il nome di Celestino, e fu consacrato vescovo di Roma a L’Aquila. I risultati furono disastrosi, perché egli non era adatto all’ufficio papale sotto nessun aspetto eccetto quello della santità eremitica.
A causa della sua semplicità e della sua ignoranza commise gli errori più elementari; divenne l’innocente strumento delle politiche di re Carlo II di Napoli e, consapevole del suo fallimento, infelicissimo nel nuovo ambiente, abdicò dalla sua carica davanti a un concistoro di Cardinali a Napoli. Era stato Papa per cinque mesi. Pochi giorni dopo fu eletto al suo posto l’austero e rigido Bonifacio VIII, che temette che i suoi avversari potessero servirsi di Celestino per i loro scopi. Il vecchio tentò di fuggire sulle montagne od oltre il mare, ma fu scovato e rinchiuso, per ordine di Bonifacio, in un angusto alloggio nel castello di monte Fumone presso Anagni. “Non volevo nulla nel mondo tranne una cellaâ€, disse San Celestino, “e una cella mi hanno datoâ€. Dieci mesi più tardi morì e fu sepolto a L’Aquila; è la figura più commovente della storia del papato.

19 Maggio

Nome: IVO

S. IVO
Sacerdote (1253-1303)

 

Sant’Ivo era nato nella Bretagna, in Francia, nel 1253, e in mezzo alla spensierata e spesso scapestrata gioventù studentesca di quei tempi, formata dai cosiddetti “chierici vagantiâ€, aveva studiato con serietà e rapido profitto prima ad Orléans, poi a Parigi, nelle celebri scuole di Teologia e Diritto.
Giovanissimo, poté avere così il delicato incarico di giudice ecclesiastico, che svolse con grande impegno e con somma prudenza. Ma quello che fece di lui un Santo non fu tanto la sua doverosa onestà quanto la sua luminosa carità. Quando era a Parigi, si venne a sapere, un giorno, che aveva lasciato il proprio letto a due giovani orfani, da lui raccolti e ospitati. Lo stimato giudice ecclesiastico dormiva sul pavimento con un cilicio attorno alla vita.
Il Vescovo di Tréguier, suo paese natale, volle con sé lo straordinario giurista, convincendolo ad accettare l’Ordinazione sacerdotale. E come prete, Sant’Ivo continuò con maggior zelo e più profonda carità la sua attività di avvocato. Avvocato soprattutto dei poveri, che difendeva gratuitamente e anche brillantemente. Lasciando il tribunale, lieto di aver difeso la giustizia e protetto i deboli e i diseredati, tornava alla sua casa, un tempo signorile e dignitosa, ed ora trasformata in ospedale, orfanotrofio, asilo, refettorio e perfino bagno pubblico di tutti i poveri, i disgraziati, i malati, gli orfani della regione.
Quando s’infermò, non potendo più aiutarli materialmente, beneficò i bisognosi con i continui miracoli che si sprigionavano dal suo corpo stanco e piagato. E i poveri furono i primi a piangerlo, non come sapiente giurista, non come loro avvocato, ma come loro padre. Quando morì, il 19 maggio del 1303, non ancora cinquantenne, divenne uno dei Santi più popolari della Francia del Nord e Patrono degli uomini di legge.