Share |

Il Santo del giorno

 

Aprile 2024
LU MA ME GIO VE SA DO
1234567
891011121314
15161718192021
22232425262728
2930     

19 Agosto

Nome: MARIANO

S. MARIANO
Eremita (VI sec.)

 

Il corpo di San Mariano venne trovato presso un ruscello di acqua fresca, ai piedi di un albero di mele. Questo particolare fece nascere sul suo conto una curiosa calunnia, che avrebbe dovuto oscurare, anzi negare, la fama della sua santità, ma servì invece ad esaltarla. Il giorno della sua festa - narra S. Gregorio di Tours- nella regione del Berry, un contadino venne rimproverato di non rispettare il riposo festivo, infornando il pane proprio in quel giorno dedicato a San Mariano. “Santo? - si giustificò il contadino. - Come credete che possa essere stato accolto tra le schiere dei Beati un uomo morto cascando da un melo, dove si era arrampicato per soddisfare all’ingordigia?”. E, con una scrollata di spalle, lo scettico contadino seguitò a far fuoco nel forno. Se non che, le fiamme divampano, distruggono il forno, incendiano la casa, inceneriscono la stalla, mentre le faville si propagano a dar fuoco (guarda caso!) ai campi e alle messi di quel contadino, risparmiando prodigiosamente le proprietà vicine.
Il calunniatore restò così severamente punito, e le virtù di San Mariano furono clamorosamente confermate. Della vita di San Mariano, si sa pochissimo; visse nel VI secolo, di frutti selvatici e di miele d’api. Era così chiamato perché devoto della Madonna. Di lui parla un altro Santo della sua terra, il grande Gregorio di Tours nella sua opera intitolata alla Gloria dei Confessori; narra come la celletta del solitario venisse visitata da centinaia di persone desiderose di conforto spirituale, di consigli, di preghiere. Per gratitudine, regalavano all’eremita frutta e miele, l’unico dono - e l’unico cibo - che San Mariano accettava. Questi devoti visitatori un giorno, non trovandolo presso la celletta, ne seguirono le tracce fino al ruscello dove era solito abbeverarsi, e ne rintracciarono il corpo privo di vita sotto il melo. Restò il ricordo di quel leggendario e schivo eremita, devoto alla Madonna e perciò chiamato Mariano. Le sue reliquie furono affettuosamente trasportate nella chiesa di Evaux, dove ancora si trovano.

19 Agosto

Nome: SARA

S.ta SARA
Sposa di Abramo

 

Sara condivise tutte le vicende del patriarca dalla vocazione a Ur fino alla morte in terra di Canaan. Fu lo strumento delle promesse divine di una discendenza fatta ad Abramo; per mezzo di lei, sterile ed ormai sessantacinquenne, le promesse si realizzano. Dopo venticinque anni dall’uscita da Ur, all’età di novant’anni, ebbe miracolosamente il figlio Isacco. Non tollerando che il figlio della schiava (= Agar) fosse erede con Isacco, costrinse Abramo a cacciare Agar e Ismaele dalla sua fa-miglia. Nell’episodio del sacrificio di Isacco, Sara non compare ma si può supporre che ne soffrisse molto. Morì a centoventisette anni a Ebron (Qiriat Arba) e fu sepolta nella spelonca di Macpela di fronte a Mamre, tomba comune di Abramo, Isacco, Giacobbe, Rebecca e Lia.
La Bibbia ne mette in evidenza la straordinaria bellezza, la longevità, la fedeltà ad Abramo e la sua fede in Dio che la rende-vano degna sposa di Abramo. La vita di Sara presenta però dei lati oscuri. In primo luogo la durezza verso la schiava Agar, nel vendicarsi del disprezzo di lei e nel cacciarla da casa insieme a suo figlio Ismaele. Altro lato oscuro è l’aver dubitato della realizzazione della promessa di Dio di avere un figlio nonostante la sua vecchiaia e sterilità e la vecchiaia di Abramo. Tutto ciò mette Sara al disotto di Abramo benché la stessa Bibbia non dia eccessivo peso a questi difetti perché sono debolezze umane da giudicarsi nel quadro generale del Vecchio Testamento. S. Pietro e anche S. Paolo pongono Sara tra le sante donne che speravano in Dio, che erano soggette ai loro mariti e vivevano di una spiritualità interiore operando il bene. Nella liturgia romana è nominata nella Messa pro sponsis, dove è presentata come model-lo di fedeltà.