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Il Santo del giorno

 

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28 Settembre

Nome: FAUSTO

S. FAUSTO
Vescovo (V sec.)

 

Il nome di Fausto era diffusissimo nell’antica Roma e molti dei primi cristiani dovettero chiamarsi così. Infatti, il calendario registra tredici martiri di questo nome, due confessori e un vescovo, del V secolo, commemorato il 28 settembre. Si crede che egli nascesse in Inghilterra, allora evangelizzata da Sant’Agostino di Canterbury. Nel 433 Fausto si trova a Lérins, in Francia e, nel 462, è presente come Vescovo di Riez al Concilio di Roma. Siamo al tempo dell’invasione dei Visigoti, che hanno abbracciato l’arianesimo e ne hanno fatto una religione di Stato. Il Vescovo Fausto non può che combattere questa doppia eresia, religiosa e politica. Perciò viene scacciato dalla sua Cattedrale vescovile e mandato in esilio.
Alla morte del Re Eurico, verso il 485, però torna a Riez e diventa il capo morale dell’episcopato francese. Filosofo, scrittore ed oratore, prende parte alle controversie di quella che venne chiamata la “processione dello Spirito Santo”. Scrisse anche un trattato contro gli Ariani, nel quale, sosteneva che la Terza persona della Trinità era consustanziale al Padre e al Figlio, e come loro eterna. Di S. Fausto fu detto che aveva sposato la filosofia e l’aveva convertita: le sue tesi teologiche partivano da dati rivelati, ma seguivano le rigorose dimostrazioni della filosofia. Sull’arduo, delicatissimo, problema della Grazia e della predestinazione, egli fu avversario della tesi agostiniana. San Fausto aderì quindi a quel movimento che fu chiamato Semipelagiano e che in seguito la Chiesa condannò, nel 529. Ma a quell’epoca il Vescovo di Riez era già morto in concetto di santità. Il suo errore non poteva essergli imputato come mancanza, perché la dottrina della Grazia, quando egli insegnava, non era stata ancora definita.

28 Settembre

Nome: ZAMA

S. ZAMA PrimoVescovo di Bologna (III-IV sec.)
(e tutti i Santi Vescovi della Chiesa Bolognese)

 

Il più antico catalogo dei Vescovi Bolognesi “L’Elenco renano”, risalente ad un’epoca anteriore al secolo XII e degno di fede, pone Zama come primo vescovo della città emiliana. Nessuna informazione si possiede sulla vita e sull’epoca dell’episcopato. E’ quindi mancante di documentazione l’affermazione, formulata dal Baronio e poi passata nel Martirologio Romano, che lo dice ordinato da Dionigi Papa nella seconda metà del secolo III. Dato che Eusebio, il quinto vescovo ricordato dall’«Elenco Renano», fu contemporaneo di S. Ambrogio, può desumersi che Zama dirigesse la chiesa di Bologna all’inizio del secolo IV o al massimo alla fine del III.
Il culto è di origine molto recente; né l’«Elenco Renano», né una lapide del secolo XIII-XIV esistente nell’abbazia bolognese dei SS. Nabore e Felice, né la Vita leggendaria di S. Petronio lo ricordano venerato come santo. Il primo che lo menzionò con questo titolo fu Leandro Alberti nelle Historie di Bologna (1,1, decade 1) nel 1541; ma è solo con la traslazione delle reliquie in S. Pietro ad opera del Card. Gabriele Paleotti (1586) che il culto prende piede. La festa, prima della riforma del calendario bolognese del 1961, era celebrata il 24 gennaio.