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Il Santo del giorno

 

Aprile 2024
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7 Settembre

Nome: GRATO

S. GRATO
Vescovo (sec. V)

 

Nella città di Aosta, la romana Augusta Praetoria, la più “alpina” d’Italia, nell’incomparabile scenario della sua valle nacque il Patrono San Grato, le cui reliquie si conservano nella cattedrale aostana insieme con quelle di San Giocondo, festeggiato il 30 dicembre. San Grato fu Vescovo d’Aosta nel V secolo, tra il 450 e il 470. La sua rinomanza dovette essere assai grande sui due versanti delle Alpi, quello italiano e quello francese. Un ignoto autore narrò a suo modo la vita del Vescovo d’Aosta, in mancanza di notizie sicure. Attorno al quasi leggendario imperatore fiorirono innumerevoli leggende, e sullo sfondo del suo tempo vennero ambientate le più pittoresche imprese. Aver quindi allacciato il nome di San Grato, Vescovo e patrono di Aosta a Carlo Magno parve all’ignoto autore efficace abbellimento della figura del Santo.
Si sa con certezza che, ad un concilio convocato a Milano, nel 451, dal Vescovo Eusebio, uno dei partecipanti e firmatari fu proprio San Grato, rappresentante la Chiesa di Aosta. Alla stessa epoca sembra appartenere l’iscrizione sepolcrale del Santo, che ha una storia curiosa. Le reliquie di San Grato sono conservate nella cattedrale, in una cassa del XIII secolo. L’antica epigrafe, invece, si trova in un’altra chiesa. Nel Medioevo, non solo le reliquie di San Grato erano considerate ricche di proprietà miracolose, ma perfino alla sua lapide funeraria si attribuivano virtù straordinarie: si diceva che il suo contatto risanasse la malattia della lebbra. Perciò l’epigrafe venne portata, dalla cattedrale, al lebbrosario, a portata di mano degli infelici infermi, che vivevano rigorosamente isolati dal resto del mondo. Quando il lebbrosario restò vuoto i resti del Santo avevano ricevuto, nel frattempo, una nuova e più degna sistemazione dentro la cattedrale. E allora l’epigrafe venne riposta in un’altra chiesa, come una reliquia.