Newsletter Sacro Cuore Vivere --- NOVEMBRE 2018
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Festa di tutti i Santi e ricordo dei defunti

un'unica festa di Paradiso

 

 

Il 1° novembre è la festa del Paradiso a cui tutti siamo invitati, ma proprio tutti, da tutti i popoli, razze, lingue, tradizioni. La festa è in cielo e coloro che partecipano sono chiamati "i Santi". Tra loro ci sono quelli che la Chiesa ha riconosciuto Santi e perciò li ricordiamo per nome a cominciare da Maria Santissima e da san Giuseppe, ma ci sono tutte le altre persone che sono vissute prima di noi e che, accogliendo l'Amore gratuito del Dio Trinità Misericordia, hanno saputo corrispondere con una vita ricca di fede, carità, servizio e perdono, i cui frutti molte volte sono ben visibili già qui sulla terra.

 

Oggi: figli amati e perdonati

La nostra condizione attuale è di essere Figli amati e perdonati. Il Padre ha voluto che suo Figlio percorresse tutta la nostra vicenda umana per illuminarla della luce divina che ce ne rivela il senso.«Questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nessuno di quelli che egli mi ha dati, ma che li risusciti nell'ultimo giorno. Poiché questa è la volontà del Padre mio: che chiunque contempla il Figlio e crede in lui, abbia vita eterna; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno».

 

La morte come una Pasqua verso il Padre

L'atteggiamento del credente non dovrebbe essere di pensare alla morte in forma ossessiva, ma di fissare la propria attenzione sul dopo, sull'incontro definitivo e gioioso col Signore, per cui la morte potrebbe essere vissuta come un gesto liturgico di riconsegna della propria vita fisica per essere rivestiti della vita immortale. Morire con Cristo per risorgere con Lui. Entrare con Lui nel mistero della Pasqua per rinascere nuove creature.

Gesù passando attraverso la morte come noi, e risorgendo ci invita a fidarci di Lui e a credere che al momento della nostra morte, Lui ci farà partecipi della sua risurrezione per una vita definitiva.

 

Tre situazioni, ma la realtà vivente è una

Ricordiamo che la Chiesa di cui facciamo parte in Cristo, è la Famiglia dei Viventi perchè la vita inizia e non termina mai, e comprende tre stadi: quello del pellegrinaggio in terra, quello della purificazione finale (purgatorio), e quello della gioia eterna (Paradiso).

Tutti insieme formiamo il Corpo di Cristo: Lui il Capo, noi le membra. La partecipazione personale alla Sua vita divina crea la comunione tra di noi e quanto accade in uno di questi tre stati, si ripercuote negli altri due. È la grande e sublime realtà della Comunione dei Santi.

 

L'intercessione vicendevole

Per questo noi possiamo con preghiere e opere buone, intervenire a favore dei defunti. Così pure i nostri defunti e i santi aiutano noi con i mezzi soprannaturali che Dio mette a loro disposizione.

L’aiuto più significativo è quello di unirci tra di noi e con loro nella celebrazione dell’Eucaristia perché l’infinito valore del Sacrificio di Cristo rende possibile, a loro il raggiungimento della Visione gioiosa di Dio, e a noi la santificazione della nostra vita in attesa di ricongiungerci tutti insieme. Non perdiamo la significativa tradizione di far celebrare le Messe per i vivi e per i defunti.

 

La purificazione dopo la morte

Non incontriamo un giudice, ma un Papà e avremo l'assistenza di Gesù come avvocato difensore.

Ma soprattutto, essendo immersi nell'Amore Trinitario che è Misericordia, comincerà una purificazione progressiva che togliendoci tutte le scorie del peccato farà brillare sempre di più il capolavoro che lo Spirito Santo ha comunque costruito in noi per mezzo dei Sacramenti. Questo processo di rinnovamento non terminerà mai più e sarà come una nuova nascita, una crescita, un potenziamento della nostra capacità di amare e di godere.

 

Paradiso: una visione dinamica

La nostra vita è un cammino che prosegue ogni giorno e non si fermerà mai più. Abbiamo una meta sicura il Paradiso. Non un luogo, ma una relazione; non una situazione di termine corsa, ma invece un proseguire eternamente nell'immergerci sempre più e sempre meglio nell'infinito amore del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. È uno sviluppo continuo come una fioritura che progressivamente produce frutti senza limite.

 

Una lacrima per i defunti evapora,

un fiore sulla tomba appassisce,

una preghiera arriva fino al cuore dell’Altissimo.

Sant’Agostino

 

 

 

                                 Don Ferdinando Colombo

  

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