Newsletter Sacro Cuore n. 7 - Luglio 2021 - Bologna - 25.06.2021
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Un patto di sangue
 
Il mese di luglio è consacrato all'adorazione del Sangue di Cristo
«I soldati poi si avvicinarono a Gesù e videro che era già morto. Allora non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati gli trafisse il fianco con la lancia. Subito dalla ferita usci sangue con acqua. Colui che ha visto ne è testimone, e la sua testimonianza è vera. Egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate». (Gv 19, 34-35)
 
Il peccato e la Misericordia
La lancia che trafigge il cuore, è l'immagine di coloro che feriscono l'amore del Salvatore, sia con la loro indifferenza, com'era il caso del soldato, sia con la loro ostilità, con il loro peccato. 
Ma la risposta del Padre non è il castigo o la vendetta, bensì "un di più d'amore", la partecipazione alla sua vita divina, che ci trasforma in figli perdonati.
L’apertura del costato, con lo sgorgare di sangue e acqua, è dunque il segno di un amore che non ha tenuto nulla per sé e che ha donato tutto.
 
«La divina misericordia è un amore più potente del peccato, più forte della morte. Quando ci accorgiamo che l’amore che Dio ha per noi non si arresta di fronte al nostro peccato, non indietreggia dinanzi alle nostre offese, ma si fa ancora più premuroso e generoso; quando ci rendiamo conto che questo amore è giunto fino a causare la passione e la morte del Verbo fatto carne, il quale ha accettato di redimerci pagando col suo sangue, allora prorompiamo nel riconoscimento: "Sì, il Signore è ricco di misericordia", e diciamo perfino: Il Signore è misericordia» (San Giovanni Paolo II, Riconciliazione e penitenza, n. 22).
 
L'Eucaristia rinnova il patto di alleanza tra noi e Dio, nel sangue del figlio.
Quando Gesù ha annunciato per la prima volta l'Eucaristia, ha insistito sulla realtà del sangue offerto in bevanda, come sulla realtà della carne offerta in cibo. In verità, in verità vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avrete in voi la vita... Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda (Gv 6, 53. 55). 
 
Cristo è risorto, è vivo. 
Ogni volta che celebriamo l'Eucaristia Gesù ci propone di rinnovare il patto d'amore con Lui: «Questo è il calice del mio sangue per la nuova ed eterna alleanza».
Ogni volta che celebriamo un Sacramento, il sangue di Cristo ci affratella e ci riunisce nell'unica sposa di Cristo, la Chiesa.
 
Il Sangue è segno di vita
di interiorità, di legami profondi che intrecciano l’esistenza delle creature e le rendono corresponsabili le une delle altre in una comunione che trascende i limiti dello spazio e del tempo. 
 
Preghiamo
«Cristo, Tu sei degno di prendere il libro e di aprirne i sigilli, 
perché sei stato immolato e hai riscattato per Dio, con il tuo sangue
uomini di ogni tribù, lingua, popolo e nazione
e li hai costituiti per il nostro Dio,
un regno di sacerdoti e regneranno sopra la terra. 
L’Agnello che fu immolato è degno di ricevere potenza e ricchezza, 
sapienza e forza, onore, gloria e benedizione». 
A Colui che siede sul trono e all’Agnello 
lode, onore, gloria e potenza, nei secoli dei secoli». Amen. (Apocalisse5)


        Don Ferdinando Colombo

  

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