Newsletter Sacro Cuore n. 11 - Novembre 2020 - Bologna - 01.11.2020
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Pregare per i defunti in tempo di pandemia

Una preghiera di suffragio che vuol raggiungere tutti i defunti
Ognuno ricorda i propri cari, specie coloro la cui dipartita è recente e la cicatrice del dolore non è ancora rimarginata. Poi il pensiero va alle persone conosciute, a coloro che hanno avuto con noi vincoli di parentela, o rapporti di professione ed amicizia, che con noi hanno condiviso le vicende del pellegrinaggio terreno, partecipando alla nostra vita sociale. 
L’orizzonte si allarga ancora, e sentiamo doverosa la preghiera per gli altri defunti, a cominciare da quelli della pandemia nel mondo per continuare con le vittime delle guerre del nostro tempo, sino ai molti caduti anche in questi giorni, perché gli uomini non sono capaci di essere fratelli. 
È dunque un sacro dovere di religiosa, universale solidarietà che guarda alla vita d’oltre tomba con la luce della speranza cristiana. 

Un ricordo vivo, affettuoso, illuminato dalla speranza cristiana 
Facciamo subito un'affermazione di fede. I nostri cari che ci hanno preceduto nel cammino della vita sono ora vivi e riuniti nell'amore del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, che li ha chiamati a vivere la nuova e definitiva realtà della vita dei risorti in Cristo. 
Tutti noi abbiamo coscienza che tra la nostra fragilità umana e la vita divina che Cristo ci ha conquistato con il suo sacrificio sulla croce, ci sono i nostri peccati e siamo coscienti del bisogno di purificazione sia per noi che per i nostri cari defunti. 
Per questo la Chiesa, nel suo Catechismo (CCC), ci insegna che "Coloro che muoiono nella grazia e nell'amicizia di Dio", subiscono una profonda purificazione proprio dall'abbraccio della Santissima Trinità Misericordia. La Chiesa chiama Purgatorio questa purificazione finale degli eletti.

La "Comunione dei Santi"
Ma c'è un'altra verità di fede molto importante: "La Comunione dei santi", una rete di solidarietà spirituale saldamente ancorata a Cristo. Per questo legame sia noi, ancora in cammino, sia coloro che sono già arrivati, formiamo l'unico corpo mistico di Cristo.
Perciò la Chiesa ritiene giusto che noi rinsaldiamo nella preghiera questo legame con i defunti e ci invita ad unirci con loro nel Sacrificio eucaristico. (cf Lumen Gentium 50).
Con la celebrazione delle Messe in loro suffragio noi ci immergiamo, insieme ai nostri cari, nel sangue prezioso di Cristo che ci purifica e ci unisce.

Tutti riuniti: un unica famiglia
Dobbiamo proprio prendere coscienza che nella celebrazione dell'Eucaristia, Cristo ci raduna attorno al suo Sacrificio come "Pontefice", cioè "fa da ponte" tra noi, da questa parte, che supplichiamo e i nostri cari, sulla sponda definitiva, che intercedono per noi. Infatti la nostra preghiera per i nostri cari defunti, viene ricambiata dalla loro intercessione, ed è un autentico atto d’amore, di fede  e di speranza che ricostituisce i nostri veri legami che dureranno per tutta l'eternità.
Quindi il gesto d'amore più efficace verso i nostri cari che ci hanno lasciato è far celebrare e partecipare alla S. Messa che ci raccoglie attorno al sacrificio di Gesù: la nostra partecipazione e Comunione fatta in suffragio dei defunti è l’atto supremo di adorazione e riparazione che possiamo offrire a Dio per loro.

Celebrare l’Eucaristia ricordando i nostri defunti equivale a sederci con loro allo stesso tavolo per condividere il pranzo di nozze dell’Agnello: il sangue di Cristo purifica loro e noi dai peccati, ci riconcilia, ci unisce, ci prepara ad una comunione d’amore che non avrà più fine.
Perchè sia una vera partecipazione all'Eucaristia, noi dobbiamo portare all'altare i nostri sacrifici spirituali e materiali e una vita cristiana impegnata nel servizio e nella solidarietà. 
L'antica tradizione dell'offerta in denaro che accompagna la richiesta di celebrare le Messe per i defunti è una forma di partecipazione, è il segno di un amore che non esita a sacrificare un bene materiale per mantenere la relazione con queste persone che ci hanno donato tanto nella loro vita.  

L'Opera Sacro Cuore devolve queste offerte ai missionari dei Paesi poveri a cui affida il compito di celebrare le Messe secondo le intenzioni degli offerenti. 

Concludiamo con la bella preghiera di intercessione della liturgia: 

“Ricordati, Signore, dei tuoi fedeli
che ci hanno preceduto con il segno della fede
e dormono il sonno della pace.
Dona loro, o Signore,
e a tutti quelli che riposano in Cristo,
la beatitudine, la luce e la pace”.

                                 Don Ferdinando Colombo

  

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