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Don Bosco, apostolo della devozione a Maria Ausiliatrice

Don Bosco disse al chierico Albera, futuro Rettore Maggiore in un sabato del mese di dicembre, forse il 6 del 1862: " la nostra chiesa è troppo piccola .... ne fabbricheremo un'altra più bella, più grande, che sia magnifica, le daremo il titolo Chiesa di Maria Ausiliatrice".
L'8 dicembre 1862 Don Bosco dichiara al chierico Cagliero, poi cardinale, il motivo della sua devozione alla Madonna sotto il titolo di Maria Ausiliatrice: "Sinora abbiamo celebrato con solennità e pompa la festa dell'Immacolata, ed in questo giorno si sono incominciate le prime opere degli Oratori Festivi. Ma la Madonna vuole che la onoriamo sotto il titolo di Maria Ausiliatrice: i tempi sono così tristi che abbiamo bisogno che la Vergine SS. ci aiuti a conservare la fede cristiana".
A causa del titolo "Maria Ausiliatrice" dato da Don Bosco al Tempio, le autorità municipali di Torino fecero difficoltà per l'approvazione del progetto della costruzione. Don Bosco non rinunziava a quel titolo, perchè era quello voluto da Maria Santissima.
Quel titolo suonava a certe orecchie come una specie di sfida. Si intravedeva un non so che di opposizione alle massime della rivoluzione ed ai suoi trionfi: pareva come una nuova bandiera che si levasse nel campo della Chiesa. Un tale titolo suonava ostico agli spiriti forti del tempo, i quali comprendevano benissimo contro chi ed in favore di chi la Vergine doveva esserne l'aiuto. Ma inviso anche per il fatto che proprio nel marzo del 1862 la Madonna, a quel che si diceva, era apparsa accanto ad un tabernacolo nei pressi di Spoleto, terra papale di fresco annessa al nuovo Regno, e l'Arcivescovo (finito incarcere l'anno dopo in odio alla religione, vedi quale coincidenza!) aveva dato alla Vergine ivi dipinta il titolo di Aiuto dei Cristiani. Ma alla fine la chiesa ebbe il titolo di Maria SS. Ausiliatrice.
I miracoli si moltiplicavano e la gente accorreva in folla a venerare la Madonna Ausiliatrice, non risparmiando, s'intende, apprezzamenti poco favorevoli sul conto del nuovo regime. "Ce n'era abbastanza perchè una Madonna venerata con tal nome e così prodigiosa in terre ex pontificie, non incontrasse il favore della burocrati".

Il 9 giugno 1868 fu consacrato il Tempio a Maria Ausiliatrice in Torino. In preparazione alle feste della Consacrazione, Don Bosco aveva fatto collocare varie iscrizioni latine dal Prof. Tommaso Vallari. Ecco quella riguardante gli avvenimenti di Spoleto: "In una cappella presso Spoleto, già fin dal 1570, era stata dipinta un'immagine di Maria. Dopo la lunga dimenticanza, un fanciullo cinquantenne per visione celeste, addì 19 marzo 1862, richiama alla memoria degli uomini, la chiesuola in rovina. Quindi innumerevoli grazie, palesano la gran potenza di Maria, ed è innalzato un magnifico tempio, a cui un gran numero di devoti da tutto il mondo ogni dì concorrono".

Don Bosco e l'Ausiliatrice sono ormai due nomi inscindibili. L'Ausiliatrice si è servita di Don Bosco per operare numerosissimi, strepitosi miracoli, per concedere al mondo infinite grazie. Ne è piena la "vita di Don Bosco", vi sono molti libri che narrano commoventi episodi della bontà di Maria ad ogni genere di persone, vi è il "Battesimo Salesiano", che riporta ogni mese le grazie, i favori elargiti dall'Ausiliatrice, che dispensa i Suoi doni specialmente nel Santuario, che Ella volle a Torino, di cui aveva detto in una visione a Don Bosco: "Hic domus mea, Hinc gloria mea - Qui è la mia casa, di qui la mia gloria".

Don Bosco non si contentò di propagare la devozione all'Ausiliatrice con la parola, la stampa, i prodigi. Ottenne da Leone XIII che la "Benedizione di Maria Ausiliatrice" che egli impartiva da tempo con efficacia, fosse approvata. E con decreto della Sacra Congregazione dei Riti,il 18 maggio 1878, la formula della "benedizione" fu inserita nel Rituale romano, dove si trovano moltissime benedizioni di scapolari, cingoli, rosari, medaglie per l'iscrizione alle varie Confraternite mariane, posto sotto il titolo di qualche speciale prerogativa della Beata Vergine: ma non v'è altra formula di benedizione da darsi in onore di Lei, all'infuori di quella di Maria Ausiliatrice.

Infine Don Bosco, quale Monumento di perenne riconoscenza per i singolari favori ricevuti, fondò la Congregazione delle Figlie di Maria Ausiliatrice.

Siamo devoti a Maria Ausiliatrice! Facciamoci un vanto di professare una tale devozione! Faremo parte di quei cristiani veramente buoni previsti da Don Bosco. Il ricorso a Maria Ausiliatrice, scriveva nel 1887, va aumentando ogni dì tra il popolo fedele e porge motivo a pronunciare che tempo verrà, in cui ogni buon cristiano, insieme con la devozione al SS. Sacramento e al Sacro Cuore di Gesù, si farà un vanto di professare una devozione tenerissima a Maria Ausiliatrice.