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Centro don Bosco a Chisinau in Moldavia

di Don Sergio Bergamin sdb

La Repubblica Moldavia

Piccola nazione ex-sovietica, si è scontrata e si scontra con gli enormi problemi lasciati dopo la caduta del comunismo.  Chi ne soffre di più è la parte più debole: gli anziani e i bambini. Sono migliaia i bambini costretti a vivere senza una vera famiglia e questo anche a causa della grande emigrazione di  cittadini in cerca di un futuro presso le nazioni sviluppate dell’Europa. E spesso sono le mamme, gente comune e gente laureata che si adatta a fare tutti i lavori possibili per poter portare avanti una vita dignitosa. A volte tutto questo è un miraggio che aumenta a dismisura i loro problemi quotidiani di vita e di sopravvivenza.


Il Centro don Bosco

I salesiani hanno trovato casa in uno dei quartieri più poveri della città ma ricchissimo di ragazzi e giovani che hanno tanta voglia di vivere e di sognare.
Una piccola comunità salesiana formata da due italiani e due polacchi sta alla base di questa nuova realtà dove don Bosco, da prima un nome sconosciuto, ora è diventato un luogo, una casa di riferimento e che scorre nelle bocche non solo dei ragazzi ma anche di molti adulti che si interessano sempre più a questa originale esperienza che entusiasma i loro ragazzi. L’esperieza estiva raccoglie oltre 300 ragazzi provenienti dalla città e dai paesi vicini. Ogni giorno sono circa un centinaio tra ragazzi e giovani che passano qualche ora al centro don Bosco partecipando alle diverse proposte che vengono loro fatte.

Ricchezza di iniziative

Dopo 5 anni si sono aperte già diverse strade che aiutano i ragazzi:

  • L’oratorio con le sue tantissime iniziative
  • La Parrocchia dedicata a Maria Ausiliatrice
  • La casa famiglia dedicata a Mamma Margherita
  • In settembre pensiamo di avviare la scuola professionale

Tante belle sfide ma con un unico obbiettivo: far incontrare i ragazzi e i giovani con persone che vogliono il loro bene e aprono ad un’esperienza che possa riempiere il loro cuore per tanti anni tenuto al gelo dall’ateismo del regime. I ragazzi stanno imparando ad amare don Bosco e  ad amare quello che don Bosco ama!

La Casa Famiglia

 In dicembre,  abbiamo aperto la nostra casa famiglia ( costruita grazie agli aiuti venuti da associazioni della Germania in particolare  Dott. Klaus Winter da Hilfswerk Deutscher Zahnärzte HDZ  e Dott. Pierre Gerckens da Gerckens Stiftung ) che abbiamo voluto dedicare alla mamma di don Bosco, mamma Margherita.

L’8 dicembre sono arrivati i primi 5 ragazzi provenienti da esperienze fallimentari a livello famigliare.
Sono arrivati con i loro problemi di abusi, di abbandoni, di violenze...Hanno trovato una casa, ma sopratutto stanno trovando una famiglia che li accoglie e vuole loro bene. Pian piano trovano anche l’equilibrio dei rapporti normali tra di loro e con gli educatori che stanno facendo grandi sforzi per sostituire la mamma  il  papà ...figure insostituibili nella vita di un bambino. Loro si dicono fortunati di essere qui e pensano ai loro compagni in situazioni molto più difficili. Alla sera hanno sempre un ricordo riconoscente per quanti, vicini o lontani li stanno aiutando e cominciano a guardare al loro futuro in modo più sereno.

Nelle mani della Provvidenza

La domanda che moltissime persone ci pongono, guardando a tutto quanto si sta facendo, è sempre a senso unico: “ come fate a sostenere tutte queste realtà?”...
Abbiamo una grandissima fiducia nella provvidenza che non manca mai di sostenere il bene che si sta facendo.  Una provvidenza che ha tanti nomi  e tanti luoghi ma anche tante modalità di intervento.
A volte siamo spettatori di piccoli miracoli quotidiani che arrivano nei momenti meno aspettati.  Ma certamente dietro a tutto siamo certi che c’è la mano provvidenziale di un Padre che ama quest’opera