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Nota dell'Ispettore dei Salesiani di Lombardia, Emilia Romagna, Svizzera e San Marino

di Don Claudio Cacioli SDB

 L'affermazione conclusiva dell'articolo di stampa pubblicato questa mattina (13 novembre 2012) da il Corriere della Sera, a firma di Fiorenza Sarzanini, secondo la quale l’ordine religioso fondato da San Giovanni Bosco rischierebbe il fallimento, è palesemente e nella maniera più assoluta priva di ogni fondamento.

 E’ facile notare, ad esempio, che la vicenda ivi riportata riguarda solo ed esclusivamente una fondazione costituita da un benefattore privato, con sede a Roma, ossia la “Fondazione Ecclesiastica Marchesi Teresa, Gerino e Lippo Gerini”.

 Pertanto, qualunque sia l’esito della vicenda, non esiste alcuna possibilità che la più minima conseguenza economica o giuridica possa ricadere sulle risorse di qualsiasi Opera salesiana, né di questa Ispettoria né delle altre Case salesiane del territorio di nostra competenza, ossia quello della Lombardia, dell’Emilia Romagna, del Canton Ticino e della Repubblica di San Marino.

 Ai ragazzi e ai giovani delle nostre Scuole, dei nostri Centri di Formazione Professionale, dei nostri Oratori, Centri Giovanili e Parrocchie, alle loro famiglie,ai nostri collaboratori, amici e benefattori posso assicurare che noi Salesiani di Don Bosco non siamo sull'orlo del fallimento!

 Come degni figli di Don Bosco terremo fede con tutte le nostre forze alla promessa del nostro caro e amato padre: "fin l'ultimo mio respiro sarà per i miei giovani!".

Precisazione della Direzione Generale Opere Don Bosco

(ANS – Roma, martedì 13 novembre 2012) – In riferimento all’articolo di Fiorenza Sarzanini, pubblicato questa mattina sul sito del Corriere della Sera, noto quotidiano italiano, la Direzione Generale Opere Don Bosco, precisa che i processi penali e civile che la vedono implicata riguardano direttamente la “Fondazione Ecclesiastica Marchesi Teresa, Gerino e Lippo Gerini”.

Nel 2007 la Fondazione, per concludere un annoso contenzioso legale con quanti reclamavano i diritti di eredità - legalmente ricevuta e riconosciuta - del Marchese Alessandro Gerini scomparso nel 1990, giunse ad un accordo che la impegnava a cedere il 15% del valore dell’eredità ai richiedenti.

La Direzione Generale Opere Don Bosco intervenne come garante per la Fondazione impossibilitata a gestire la somma necessaria in denaro in quanto proprietaria di soli immobili.

La stima del valore dell’eredità ricevuta dalla Fondazione vede i due contendenti in disaccordo; per la Fondazione il valore complessivo, alle stime attuali di mercato, è di circa 180 milioni di euro; la controparte la valuta oltre i 600 milioni.