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Fidarsi di Dio

di don Ferdinando Colombo


Fidarsi di Dio

  «Ti ringrazio, Padre, Signore del cielo e della terra.  Ti ringrazio perché hai nascosto queste cose ai grandi e ai sapienti e le hai fatte conoscere ai piccoli.  Sì, Padre, così tu hai voluto».

 «Venite con me, tutti voi che siete stanchi e oppressi: io vi farò riposare».

Ti rispondo: «Credo, Signore, sostieni la mia fede».

 «Accogliete le mie parole e lasciatevi istruire da me».

Ti rispondo: «Parla Signore, il tuo servo ti ascolta».

 «Io non tratto nessuno con violenza e sono buono con tutti. Voi troverete la pace,  perché quel che vi domando è per il vostro bene, quel che vi do da portare è un peso leggero».

Ti rispondo:«Da chi andrò, Signore? Tu solo hai parole che danno la vita eterna»

 La luce per rileggere i problemi esistenziali (limite, fragilità, tradimento, ingiustizia, violenza, malattia, morte), per noi che credendo abbiamo deciso di fidarci

di un Dio Papà,

di un Dio Fratello,

di un Dio Spirito inabitante in noi,

non può essere che l'approfondimento della Parola di Dio.

Questo prodotto non è venduto in una confezione pronta e sicura. E' una costruzione molto personale, un po' comunitaria, molto legata alle interpretazioni date da altri credenti,, dai santi, in altri tempi. 

Per di più varia di giorno in giorno, di anno in anno con il progresso o il regresso del nostro spirito. 

Lo influenzano non poco le esperienze che andiamo vivendo.

 La VITA, le scelte fatte, il coniuge, i figli, ti mettono sulle spalle una croce che non hai scelto e che interpella continuamente la tua libera scelta di amare.

Anche la croce che ti impone la vecchiaia e che non accetta discussioni o pause.

 Insomma questo Dio Papà ha deciso di fidarsi di noi: ci ha lanciato nella ricerca, ci ha dato la libertà,  non ci ha dato scorciatoie o sconti... solo ha aggiunto il perdono misericordioso, infinito e soprattutto gratuito.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

NO ALLA PAURA

 

"In Dio confido, non avrò paura.

Che cosa può farmi l'uomo?" (Sal 56,12)

 

Confidare è sgrovigliarsi, liberarsi dalla pau­ra. Sai, per fede, che Dio c'è? Credi che Dio è Amo­re? Allora lasciati andare dentro l'onda di questa certezza. Buttati dal trampolino di una fede non relegata nel cervello, ma che pervade tutto l'essere: anche la tua situazione fisica psichica e spiri­tuale di questo momento.

 

La paura è fatta di tutto e di niente.

Ti spaventa il riconoscerti debole, forse, in certe cose, fallimentare, incapace di com­prendere e di essere compreso. T'impaurisce la pos­sibilità di un tradimento, l'idea che potresti cadere in mia grave malattia. Hai paura della morte.

Eppure credere è fidarsi. E fidarsi vuoI dire camminare nella luce-certezza di un Amore più forte di tutti i mali e le difficoltà che sembrano tramare ai tuoi danni.

E sono lì: paure puntuali, al tuo risveglio, ogni mattina; irreali inconsistenti fat­te di tutto il buio del tuo inconscio, e fatte di nien­te, come l'inconsistente nebbiolina del mattino.

 

Fatte di niente. Appunto! Se il tessuto del tuo vivere è l'ordito dei giorni che tu abbandoni al provvido amarti del Dio della vita, niente e nes­suno, in definitiva, può nuocerti. E dunque tutta la tua paura è niente di niente: un vapore, un filo di fumo che si dissipa al sole. "Il Signore fa sicuri i passi dell'uomo. Segue con amore il suo cammino. Se cade, non rimane a terra perché il Signore lo tiene per mano" (Sal 37,23-24).

È questa parola che vuoI penetrarti fin negli alveoli dei polmoni, perché il tuo respiro sia "fi­ducia", sia liberazione.

Quando scrive ai Romani, l'apostolo delle genti categoricamente afferma: "Non avete ricevu­to uno Spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma uno Spirito da figli adottivi È lo Spirito stesso che attesta dentro di noi che siamo figli di Dio. E se siamo figli siamo anche eredi" (Rm 8,15 -16 ).

Questa parola non tenertela solo nella men­te. Lasciala scivolare e penetrare giù nel profon­do. Ecco, se vuoi, sta scendendo nel tuo cuore abitato dallo Spirito Santo che t'insegna a viverla.

È Lui che ti persuade a prendere atto di questo tuo essere figlio di Dio e dunque" erede". Di che cosa erede, se non della sua pace? Della sua forza? Del suo potere di sgominare il male? E, un giorno, la morte?

 

Lo so, accovacciata e subdola, sempre pron­ta a saltar su quando meno te l'aspetti, è la paura della morte. È terapeutico per te aprirti a questa parola profetica: "Il Signore eli­minerà la morte per sempre" (Is 25,8). Sì, perché Gesù stesso, lasciandosi crocifiggere per amore, l'ha vinta. La morte - grida S. Paolo - è stata in­goiata dalla vittoria di Cristo crocifisso e risorto (1Cor 15,55).

Respirare fiducia e vivere una vita serena è fare dunque i conti con questa sempre latente paura della morte. Bisogna però farne cadere la maschera, perché è la sua maschera a infonder ti paura. Ogni giorno, anche più volte al giorno, pensa alla tua morte. È una porta stretta, ma si apre sulla luce.

Lascia poi risuonare a lungo, nel cuore, la parola di Gesù: "lo sono la resurrezione e la vita ... Chiunque vive e crede in me! non morirà in eterno" (Gv 11,25-26).

Lasciarla risuonare vuoI dire darle spazio al centro di te, nel tuo cuore. Allora anche la morte acquisterà sembianze tranquille e vedrai il suo vero volto. È infatti un evento naturale. Non ti farà male.

C'è perfino chi la percepisce come un dono! Consegni l'ultimo respiro di questa vita a Dio e Lui t'inoltra nell'altra assolutamente libera dal dolore, dalle lacrime, da ogni ombra di imperfe­zione. Egli ti dà di riabbracciare i tuoi cari. E ab­braccia te con infinito amore. Per sempre. Davve­ro è un arrivare a Casa.

Puoi allora capire i santi, S. Paolo in prima fila, a dire: "Desidero morire per essere con Cristo" (Fil 1,23).

 

Esercizio meditativo

* Ora ascolta nel profondo del cuore e "sorseggia" lentamente questa parola di Isaia 41,10: "Non te­mere, perché io sono con te; non smarrirti perché io sono il tuo Dio, ti rendo forte, ti vengo in aiuto e ti sostengo con la destra vittoriosa".

Sarà come una lunga flebo nelle vene della tua giornata. E pian piano sarai libero dalle paure, o almeno imparerai a gestirle senza che diventino una cappa sulla tua esistenza.

* In un momento di tranquillità e di silenzio, ri­lassati, ripetendo a lungo le parole del Salmo: "Il Signore è mia luce e mia salvezza, di chi avrò pau­ra?" (Sal 27,1).

* Lascia poi emergere quelle paure che, più o meno nascoste, sono però sempre in qualche modo col­legate con la paura della morte e l'esasperato at­taccamento a questa vita.

* Abbandona: abbandona quello che hai e a cui forse sei molto attaccato.

* Abbandonati quietamente e con estrema fiducia a Dio: "Nelle tue mani, o Padre, abbandono me stes­so" (cf Lc 23,46). È la preghiera di Gesù in croce. Ripetila più e più volte.

* Lasciati ora pervadere da quella parola che nella Bibbia è ripetuta 366 volte. Davvero una volta per ogni giorno dell'anno: perfino per l'anno bisestile! "Non temere: io sono con te".

 

 

 

Viviamo una vita sola e non possiamo disperderla trascinati qui e là da forze o persone che non sappiamo dove portano. Ridefiniamo la meta, ridisegniamo la strada, tagliamo con decisione i rami secchi o devianti, concentriamo le forze.

 

FEDE                         Per questo, mentre l'edonismo e l'affermazione di sé sono additate come strategia vincente, è necessario rinnovare la decisione di fidarsi di Cristo: "Chi è pronto a sacrificare la sua vita per me e per il Vangelo la ritroverà" (cfr. Mc 8,35)

 

SPERANZA              Va riaccesa la Speranza: "Ecco io faccio nuove tutte le cose" (Ap 21,5) proprio in quest'ora segnata da terrorismi e disfattismo, da pragmatismo per un godimento immediato.

 

CARITA'                    Ma soprattutto dobbiamo lasciarci travolgere dal fuoco della Carità con cui Cristo si fa presente in ciascuno di noi. "Dio nessuno lo ha mai visto, se  ci amiamo gli uni gli altri Egli è presente in noi ed il suo amore è veramente perfetto in noi" (1 Gio 4,12).