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Pensieri ... per meditare

Le parole del Papa raccontano la nostra fede ...

Il Papa: Vivere la Settimana Santa è entrare sempre più nella logica di Dio, quella dell’amore e del dono di sé.

Il Papa: Rimanere con Gesù esige uscire da se stessi, da un modo di vivere la fede stanco e abitudinario.


Il Papa: Non lasciatevi rubare la speranza, non siate uomini e donne tristi


Il Papa: Non dobbiamo credere al Maligno che dice che non possiamo fare nulla contro la violenza, l’ingiustizia, il peccato.

Il Papa: Guardo con gioia al prossimo luglio, a Rio de Janeiro! Vi do appuntamento in quella grande città del Brasile!

Il Papa: La tenerezza non è la virtù del debole, anzi, denota fortezza d’animo e capacità di vera apertura all’altro, di amore

Il Papa: Il vero potere è il servizio... Solo chi serve con amore sa custodire!

Il Papa: L’odio, l’invidia, la superbia sporcano la vita!

Il Papa: Per “custodire” dobbiamo avere cura di noi stessi!Custodire vuol dire vigilare sui nostri sentimenti,sul nostro cuore

Il Papa: Tutto è affidato alla custodia dell’uomo ed è una responsabilità che ci riguarda tutti.Siate custodi dei doni di Dio!

Il Papa: La vocazione del custodire non riguarda solamente noi cristiani,ha una dimensione semplicemente umana, riguarda tutti

Il Papa: Custodiamo Cristo nella nostra vita, per custodire gli altri, per custodire il creato!

Il Papa: Francesco d’Assisi è per me l’uomo della povertà, l’uomo della pace, l’uomo che ama e custodisce il creato

Il Papa: Dio mai si stanca di perdonarci, mai! Il problema è che noi ci stanchiamo, noi non vogliamo, ci stanchiamo di chiedere perdono.Lui mai si stanca di perdonare, ma noi, a volte, ci stanchiamo di chiedere perdono.Non ci stanchiamo mai, non ci stanchiamo mai! Lui è il Padre amoroso che sempre perdona, che ha quel cuore di misericordia per tutti noi.E anche noi impariamo ad essere misericordiosi con tutti.Invochiamo l’intercessione della Madonna che ha avuto tra le sue braccia la Misericordia di Dio fatta uomo. 

Il Papa: Camminare. «Casa di Giacobbe, venite, camminiamo nella luce del Signore» (Is 2,5). Questa è la prima cosa che Dio ha detto ad Abramo: Cammina nella mia presenza e sii irreprensibile. Camminare: la nostra vita è un cammino e quando ci fermiamo, la cosa non va. Camminare sempre, in presenza del Signore, alla luce del Signore, cercando di vivere con quella irreprensibilità che Dio chiedeva ad Abramo, nella sua promessa.

Il Papa: Edificare. Edificare la Chiesa. Si parla di pietre: le pietre hanno consistenza; ma pietre vive, pietre unte dallo Spirito Santo. Edificare la Chiesa, la Sposa di Cristo, su quella pietra angolare che è lo stesso Signore. Ecco un altro movimento della nostra vita: edificare.

Il Papa: Terzo, confessare. Noi possiamo camminare quanto vogliamo, noi possiamo edificare tante cose, ma se non confessiamo Gesù Cristo, la cosa non va. Diventeremo una ONG assistenziale, ma non la Chiesa, Sposa del Signore. Quando non si cammina, ci si ferma. Quando non si edifica sulle pietre cosa succede? Succede quello che succede ai bambini sulla spiaggia quando fanno dei palazzi di sabbia, tutto viene giù, è senza consistenza. Quando non si confessa Gesù Cristo, mi sovviene la frase di Léon Bloy: "Chi non prega il Signore, prega il diavolo". Quando non si confessa Gesù Cristo, si confessa la mondanità del diavolo, la mondanità del demonio.

Il Papa: Camminare, edificare-costruire, confessare. Ma la cosa non è così facile, perché nel camminare, nel costruire, nel confessare, a volte ci sono scosse, ci sono movimenti che non sono proprio movimenti del cammino: sono movimenti che ci tirano indietro.

Il Papa: Quando camminiamo senza la Croce, quando edifichiamo senza la Croce e quando confessiamo un Cristo senza Croce, non siamo discepoli del Signore: siamo mondani, siamo Vescovi, Preti, Cardinali, Papi, ma non discepoli del Signore.

Il Papa: Cari Fratelli, forza! La metà di noi siamo in età avanzata: la vecchiaia è - mi piace dirlo così - la sede della sapienza della vita. I vecchi hanno la sapienza di avere camminato nella vita, come il vecchio Simeone, la vecchia Anna al Tempio. E proprio quella sapienza ha fatto loro riconoscere Gesù. Doniamo questa sapienza ai giovani: come il buon vino, che con gli anni diventa più buono, doniamo ai giovani la sapienza della vita

Il Papa: Lo Spirito Santo è l'anima della Chiesa con la sua forza vivificante e unificante: di molti fa un corpo solo, il Corpo mistico di Cristo. Non cediamo mai al pessimismo, a quell'amarezza che il diavolo ci offre ogni giorno; non cediamo al pessimismo e allo scoraggiamento: abbiamo la ferma certezza che lo Spirito Santo dona alla Chiesa, con il suo soffio possente, il coraggio di perseverare e anche di cercare nuovi metodi di evangelizzazione, per portare il Vangelo fino agli estremi confini della terra (cfr At 1,8).

Il Papa: esprimo la mia volontà di servire il Vangelo con rinnovato amore, aiutando la Chiesa a diventare sempre più in Cristo e con Cristo, la vite feconda del Signore. 

Il primo saluto di Papa Francesco: Fratelli e sorelle buona sera Voi sapete che il dovere del Conclave è di dare un Vescovo a Roma. Sembra che i miei fratelli cardinali sono andati a prenderlo quasi alla fine del mondo. Ma siamo qui... Vi ringrazio dell'accoglienza, alla comunità diocesana di Roma, al suo Vescovo, grazie.
E prima di tutto vorrei fare una preghiera per il nostro Vescovo emerito Benedetto XVI. Preghiamo tutti insieme per lui, perché il Signore lo benedica e la Madonna lo custodisca".
E adesso incominciamo questo cammino, Vescovo e popolo, questo cammino della Chiesa di Roma, che è quella che presiede nella carità a tutte le chiese. Un cammino di fratellanza, di amore e di fiducia tra noi.
Preghiamo sempre per noi, l'uno per l'altro, preghiamo per tutto il mondo, perché ci sia una grande fratellanza. Vi auguro che questo cammino di Chiesa che oggi incominciamo - mi aiuterà il mio cardinale vicario qui presente - sia fruttuoso per la evangelizzazione di questa sempre bella città...
Adesso vorrei dare la benedizione, ma prima vi chiedo un favore.
Prima che il Vescovo benedica il popolo io vi chiedo che voi pregate il Signore perché mi benedica: la preghiera del popolo chiedendo la benedizione per il suo Vescovo.
Facciamo in silenzio questa preghiera di voi su di me. Adesso darò la benedizione a voi e a tutto il mondo, a tutti gli uomini e donne di buona volontà.
Grazie tante dell'accoglienza. Pregate per me e a presto, ci vediamo presto. Domani voglio andare a pregare la Madonna perché custodisca tutta Roma. Buona notte e buon riposo".

L'ultimo saluto di Benedetto XVI: Sono semplicemente un pellegrino che inizia l’ultima tappa del suo pellegrinaggio in questa terra. Ma vorrei ancora, con il mio cuore, con il mio amore, con la mia preghiera, con la mia riflessione, con tutte le mie forze interiori, lavorare per il bene comune e il bene della Chiesa e dell’umanità


Il Papa: Tra voi, tra il Collegio Cardinalizio, c’è anche il futuro Papa al quale già oggi prometto la mia incondizionata reverenza ed obbedienza


Pensieri per meditare 2012 
Febbraio 2013 ... pensieri per meditare
Gennaio 2013 ... pensieri per meditare