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Siria: Giornata di Preghiera e digiuno per la pace

di le sorelle trappiste da 'Azeir

Azeir, le suore trappiste, segno di speranza nella Siria della guerra

Situato fra Homs e Tartous, nella Siria centrale, il monastero di Azeir continua ad aiutare la popolazione cristiana e musulmana, nonostante i combattimenti.

Attraverso gesti semplici come la preghiera e la cura dell'orto le suore sono divenute un faro per cristiani e musulmani devastati dal conflitto.

Trasmetto la lettera delle cinque religiose italiane del monastero:




...e tutti noi stiamo qui, aspettando una sola parola del grande Obama ...

Oggi non abbiamo parole, se non quelle dei salmi che la preghiera  liturgica ci mette sulle labbra in questi giorni :
“ Minaccia la belva  dei canneti, il branco dei tori con i vitelli dei popoli….o Dio  disperdi i popoli che amano la guerra…”  “Il Signore dal cielo ha  guardato la terra, per ascoltare il gemito del prigioniero, per  liberare i condannati a morte “…
"ascolta o Dio la voce del mio  lamento, dal terrore del nemico preserva la mia vita; proteggimi dalla  congiura degli empi, dal tumulto dei malvagi. Affilano la loro lingua  come spada, scagliano come frecce parole amare… Si ostinano nel fare  il male, si accordano per nascondere tranelli, dicono : “ Chi li potrà  vedere ? . meditano iniquità, attuano le loro trame..Un baratro è  l’uomo, e il suo cuore un abisso." Lodate il mio Dio con i timpani,  cantate al Signore con cembali, elevate a lui l’accordo del salmo e  della lode, esaltate e invocate il suo nome. POICHE’ IL SIGNORE E’ IL  DIO CHE STRONCA LE GUERRE.”
Signore, grande sei tu e glorioso, mirabile nella tua potenza e  invincibile.”

Guardiamo la gente attorno a noi,  i nostri operai che sono  venuti a lavorare tutti come sospesi, attoniti: “hanno deciso di  attaccarci”.
Oggi siamo andate a Tartous.... sentivamo la rabbia,  l’impotenza, l’incapacità di formulare un senso a tutto questo : la  gente cerca di lavorare, come può, di vivere normalmente.
Vedi i  contadini bagnare la loro campagna, i genitori comprare i quaderni per  le scuole che stanno per iniziare, i bambini chiedere ignari un  giocattolo o un gelato…vedi i poveri, tanti, che cercano di  raggranellare qualche soldo, le strade piene dei rifugiati “interni”  alla Siria, arrivati da tutte le parti nell’unica zona rimasta ancora  relativamente vivibile… guardi la bellezza di queste colline, il  sorriso della gente, lo sguardo buono di un ragazzo che sta per  partire per militare, e ci regala le due o tre noccioline americane  che ha in tasca, solo per “ sentirsi insieme”.. E pensi che domani  hanno deciso di bombardarci.. Così. Perché “ è ora di fare qualcosa”,  così si legge nelle dichiarazioni degli uomini importanti, che domani  berranno il loro thé guardando alla televisione l’efficacia del loro  intervento umanitario…
Domani ci faranno respirare i gas tossici dei  depositi colpiti, per punirci dei gas che già abbiamo respirato ?


La gente qui è davanti alla televisione, con gli occhi e le  orecchie tesi: “si attende solo una parola di Obama"!!!!
Una parola di  Obama ?? Il premio Nobel per la pace, farà cadere su di noi la sua  sentenza di guerra ? aldilà di ogni giustizia, di ogni buon senso, di  ogni misericordia , di ogni umiltà, di ogni saggezza ?

Parla il Papa, parlano Patriarchi e vescovi, parlano innumerevoli  testimoni, parlano analisti e persone di esperienza, parlano persino  gli oppositori del regime… E tutti noi stiamo qui, aspettando una sola  parola del grande Obama ? E se non fosse lui, sarebbe un altro, non è  questo il problema. Non si tratta di lui, non è lui “il grande”, ma il  Maligno che in questi tempi si sta dando veramente da fare..
    
Il problema è che è diventato troppo facile contrabbandare la  menzogna come nobiltà, gli interessi più spregiudicati come una  ricerca di giustizia, il bisogno di protagonismo e di potere come "la  responsabilità morale di non chiudere gli occhi"… E a dispetto di  tutte le nostre globalizzazioni e fonti di informazioni,sembra che  nulla sia verificabile, che un minimo di verità oggettiva non esista… 
Cioè, non la si vuole far esistere; perché invece una verità c’è, e  gli uomini onesti potrebbero trovarla, cercandola davvero insieme, se  non fosse loro impedito da coloro che hanno altri interessi.

C’è qualcosa che non va, ed è qualcosa di grave…perché la  conseguenza è la vita di un popolo.. è il sangue che riempie le nostre  strade, i nostri occhi, il nostro cuore.
Ma ormai, a cosa servono ancora le parole ? una nazione  distrutta, generazioni di giovani sterminate, bambini che crescono con  le armi in mano, donne rimaste sole, spesso oggetto di vari tipi di  violenza… distrutte le famiglie, le tradizioni, le case, gli edifici  religiosi, i monumenti che raccontano e conservano la storia e quindi  le radici di un popolo…

Domani, dunque ( o domenica ? bontà loro…) altro sangue.

Noi, come cristiani, possiamo almeno offrirlo alla misericordia  di Dio , unirlo al sangue di Cristo che in tutti coloro che soffrono  porta a compimento la redenzione del mondo.

Cercano di uccidere la  speranza, ma noi a questo dobbiamo resistere con tutte le nostre forze.
A chi ha un vero amore per la Siria ( per l’uomo, per la verità…)  chiediamo tanta preghiera… tanta, accorata, coraggiosa…

le sorelle trappiste da 'Azeir.