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la preghiera salesiana: Lasciarsi sostenere di "fianco": la seconda colonna

di don Erino Leoni

In mezzo all'immensa distesa del mare si elevano dalle onde due robuste colonne, altissime, poco distanti l'una dall'altra. Sovra di una vi è la statua della Vergine Immacolata, a' cui piedi pende un largo cartello con questa iscrizione: - Auxilium Christianorum; - sull'altra, che è molto più alta e grossa, sta un'Ostia di grandezza proporzionata alla colonna e sotto un altro cartello colle parole: Salus credentium, salvezza di chi ha fede.

 

La seconda colonna

La vergine Madre, Immacolata e Aiuto dei cristiani.

La preghiera a Maria guardata nella sua bellezza di ragazza che ha detto “sì” a Dio, di giovane tutta pura che non scende a compromessi con il male, donna che è custode, come arca d’oro, del Figlio di Dio.

La preghiera a Maria invocata nel momento della prova, soprattutto quando la nostra fede sembra vacillare, quando il dubbio, il disorientamento, la divisione si affacciano alla nostra vita e il Male, il Demonio vorrebbero allontanarci da Dio e della Chiesa.

Ecco la seconda colonna dell’architettura spirituale disegnata da don Bosco. “Io sono il figlio di colei, che tua madre ti ammaestrò di salutare tre volte al giorno.” Disse l’uomo maestoso nel sogno dei 9 anni al piccolo Giovanni Bosco.

Maria invocata tre volte al giorno nella preghiera dell’Angelus. Quando il sole sorge e la giornata inizia. A quel suono delle campane che desta è consacrata la giornata.

Quando a mezzogiorno lo squillo dal campanile interrompe il lavoro per la pausa di ristoro e invita a benedire per quanto ricevuto in dono. Quando al termine della giornata il tempo della fatica volge al termine e chiede di riassumere ogni cosa negli affetti di casa.

Maria che ci accompagna dentro il Mistero del Dio che in Lei si è fatto uomo e ora abita in mezzo a noi. Maria ci ricorda che da quel giorno Lui ci è accanto. Maria ci fa adorare il Mistero che non ci lascia mai soli. Maria ci invita a dire anche noi il “sì” che ha detto Lei. Il “sì” alla volontà di Dio, alla Sua chiamata nelle diverse vocazioni, il “sì” all’accadere quotidiano, il “sì” che accoglie l’opera di Dio in noi. Maria insistentemente invocata – come un bambino con la sua mamma – nella preghiera del Rosario.

 

Il Rosario

È una continuazione di Ave Maria, colla quale e colle quali si possono battere, vincere, distruggere tutti i demoni dell'inferno. Recitiamola divotamente ad ogni assalto di tentazione, sicuri di uscirne sempre vittoriosi. Buona notte!” (Memorie Biografiche di Don Bosco, volume VII, 239)

Solo chi si sente figlio si permette di insistere tanto. E per di più portando come credenziale il nome del Signore del Mondo.

Il rosario preghiera dell’insistenza dei figli e scuola che illustra i misteri – gli eventi – le parole della vita del Figlio. Il rosario legame fra il Figlio – la Madre – i figli. Catena d’oro che lega, unisce nell’amore e apre all’imitazione di ciò che contempla. Imparare i sentimenti del Figlio di Dio, dalla stessa sua Madre per diventare come Lui veri figli.

È la “monotonia” di chi dice continuamente “mamma”.

È la “monotonia” che nella semplicità dell’abbandono si getta nelle braccia di chi può custodire.

È la “monotonia” che nella semplicità del gesto incide nel cuore segni di fiducia e di consegna.

Nel celebre Giudizio universale di Michelangelo della Cappella Sistina, alla destra di Gesù sono raffigurate delle anime che vengono tirate in Cielo grazie alla corona del Rosario a cui sono strettamente attaccate.

Michelangelo non era un teologo, ma aveva pienamente capito la potenza del Rosario.

Potenza che è tutta nella grandezza di Maria che è vissuta solo di Gesù, guidata dalla potenza dello Spirito, per dare gloria al Padre.

Maria donna di fede e che nella semplicità di chi le grida continuamente “mamma” difende da ogni attacco del Nemico.

Colonna mariana

Angelus e rosario divengono gli strumenti difensori nella battaglia nel mare della vita.

E don Bosco era consapevole che i suoi ragazzi avevano bisogno di essere difesi, dovevano essere sostenuti ed accompagnati per giungere al porto sicuro.

Riprendere il ritmo del tempo e farsi condurre da Maria con l’Angelus è consacrare ogni cosa al Signore che abita in mezzo a noi.

Riprendere la continuità insistente del rosario è incidere dentro di noi il solco della vita di Gesù.

Colonna dell’anima, incisa con le lettere di una presenza “Lui è qui per sempre” e con l’insistente appello alla madre perché i tratti del suo Figlio diventino i nostri.

Colonna Mariana che sostiene la nostra fede. Colonna solida e preziosissima. Colonna che ci fa sentire dentro Casa. E quindi “figli”.