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Immigrazione : Primavera per la Chiesa

di Comboniani

Il fenomeno delle migrazioni, venuto ancor più alla ribalta dopo i fatti recenti che hanno interessato diversi stati nord-africani, "impressiona per quantità di persone coinvolte, per le problematiche sociali, economiche, politiche, culturali e religiose che solleva, per le sfide drammatiche che pone alle comunità nazionali e a quella internazionale" (Caritas in Veritate, 62).

E' chiaro che nessun Paese può far fronte da solo ai problemi migratori di questo nostro tempo, che procurano un carico enorme di sofferenze e di disagi, pur affrontati con grandi aspirazioni nel cuore.

Quella che molti considerano una "emergenza umanitaria" può essere vista e vissuta come una stagione di grazia, che offre anche delle opportunità sul piano umano, sociale e religioso

Anziché andare nel mondo a portare il Vangelo - secondo il mandato di Gesù - oggi è il mondo a venire da noi; così tutto è "terra di missione", perché dovunque siamo chiamati a dare testimonianza di fede nel segno dell'amore reciproco. Riviviamo così il movimento dei primi secoli, in cui i cristiani (e non solo gli apostoli) spostandosi da una terra all'altra rendevano presente la Chiesa in tutto il mondo. Se allora il movimento era da Gerusalemme al Mediterraneo, oggi è in tutte le direzioni.

E noi, terra di antica fede cristiana, purtroppo non più vissuta con l'entusiasmo e la convinzione degli inizi, condizionati come siamo da stili di vita assai diversi e da interessi contrastanti, ci troviamo a contatto con persone, culture e fedi differenti dalla nostra.

Proprio questo fatto ci dà la possibilità di misurare (e rivedere) la nostra maturità di credenti sulla capacità di vivere il comandamento dell'ospitalità; ma al tempo stesso, così facendo, testimoniamo la nostra fede nel Signore. E' Gesù che rispettiamo, accogliamo e amiamo nell'altro, perché è Lui che ci manda, ci ha dato l'esempio, ci sostiene col suo Spirito. La missione nostra è quella di sempre: annunciare la "Buona Notizia" del Signore con la parola e con la vita, dicendo che "Dio è amore" a chi non lo conosce.

Non mancano segni indicatori di una stagione primaverile per la Chiesa: vi sono adulti che, venuti a contatto con la comunità, mostrano interesse e chiedono di aderire alla fede entrando a far parte della Chiesa, in cui fanno personalmente e insieme esperienza di Dio; né mancano i matrimoni di mista religione, nei quali la stessa radice cristiana motiva la "con-cordia" (l'unità dei cuori) della vita coniugale. Il catecumenato degli adulti (italiani e non) e l'inserimento di nuovi membri nella vita cittadina ecclesiale e civile sono grazie da accogliere per rivivere con rinnovato entusiasmo la nostra fede pasquale.