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In ogni ragazzo c'è un punto sensibile al bene

di Don Angelo Regazzo, missionario salesiano

Un saluto a tutti i lettori a nome pure dei miei confratelli e insegnanti con i quali aiutiamo centinaia di Ragazzi di Strada a risorgere a vita nuova. 


Pensando all’UOVO di Pasqua, simbolo del Cristo che, quale pulcino, rompe dal di dentro il guscio della materia e RISORGE…

È ciò che spesso questi ragazzi di strada, pur avendo l’opportunità e tutti i mezzi a disposizione, non riescono a fare, perché il guscio dei vizi e delle varie dipendenze che hanno acquisito sulla strada è troppo duro da infrangere.
Noi cerchiamo di aiutarli in tutti i modi ma purtroppo tale guscio deve essere rotto solo dall’interno con la convinzione personale affinché avvenga la trasformazione e la risurrezione a vita nuova.

Il Centro Bosco Children

Ad Addis Abeba i centri per raccogliere i ragazzi di strada sono due: il Bosco Uno o di Orientamento, dove i ragazzi vengono qualche giorno alla settimana per sei mesi ma alla sera devono far ritorno sulla strada. E questo per staccarsi gradualmente dalla droga, dal sesso irresponsabile e dal furto. Il Bosco Due, dove i ragazzi stanno per tre anni come interni, imparano un mestiere o vanno a scuola fuori. Da qui poi vengono re-integrati nella famiglia.

Da quando sei anni fà abbiamo inaugurato questa struttura che ospita 150 ragazzi di strada, abbiamo potuto riportare alla normale vita sociale 396 ragazzi dal Bosco Due e 23 ragazze dal Bosco Uno. Le ragazze di strada sono in attesa che si apra un Centro solo per loro e siamo già in procinto di farlo con l’aiuto degli Amici del Sidamo in Missione e delle Figlie di Maria Ausiliatrice.

Don Bosco Coffee Shop & Expo

Anche se in piccolo è un negozietto; è finalmente decollato e a mandarlo avanti, guarda un po’, sono proprio due ragazzi di strada a cui abbiamo dato piena fiducia, anche se uno di loro era appena uscito dalla prigione e proprio lui deve aiutare l’altro, moralmente ‘zoppicante’, a filare diritto. Loro vendono caffè, tè, pizzette, dolci e leccornie varie preparate dai ragazzi che frequentano il Corso di Cuochi.

Siamo poi stati fortunati perché il VIS, Volontariato Internazionale per lo Sviluppo, che è l’ONG salesiano a cui abbiamo presentato il Progettino ‘Corso Cuochi’, si è impegnato per quest’anno a coprire le spese del cibo sia del Corso Cuochi e sia del cibo di tutti i 160 ragazzi di strada che aiutiamo nei due Centri.

Riconciliazione e reintegrazione familiare

Oggi voglio parlarvi della ‘fase più importante’ nel processo di recupero dei ragazzi di strada: il riallacciamento con la loro famiglia. Prima della Reintegrazione finale ci vuole la Riconciliazione con la famiglia. Scappando da casa hanno creato una ‘rottura’ di affetti e di relazioni. Bisogna riallacciare, suturare e guarire le ferite prima di reintegrare. Ci vogliono almeno due visite in famiglia  per la riconciliazione e quindi la reintegrazione. È una spesa molto pesante: migliaia di chilometri che i nostri ragazzi, accompagnati o da un salesiano o da un operatore sociale, devono macinare con mezzi pubblici o con le nostre macchine per quelli che abitano in posti impervi dove non arrivano i mezzi pubblici. L’incontro del figlio con la mamma dopo anni di separazione è sempre molto commovente: bisogna munirsi di abbondanti fazzolettini…! L’incontro con il padre invece non è sempre così roseo! Spesso il padre non si fa trovare alla prima visita del ragazzo in famiglia: le ferite del cuore sono dure da guarire e prendono il loro tempo!

Viaggi rischiosi

I viaggi di visita in famiglia e di reintegrazione, specialmente quelli fatti con le nostre macchine sono molto rischiosi. Spesso si devono attraversare posti ‘proibiti’ perché infestati da fondamentalisti o da banditi! Quasi sempre sono i ragazzi stessi che parlano le lingue del posto e sono conosciuti che sono il nostro… ‘lasciapassare’. Una volta ‘reintegrato’ il ragazzo non lo si può abbandonare a se stesso: scapperebbe di nuovo sulla strada, ma bisogna aiutare la sua famiglia a tirarsi fuori dalla miseria attraverso un Programma di ‘sponsorship’, cioè un tanto al mese per evitare che anche i fratellini o sorelline ‘scappino da casa. Allora sul posto dobbiamo istaurare un legame con qualche persona di fiducia (parroco o suora) che consegnerà di persona i soldi che manderemo regolarmente alla famiglia del ragazzo.  Nel ‘menù’ di questi viaggi pericolosi  si devono poi aggiungere gomme tagliate dalle pietre affilate della ‘pista’, le avarie al motore e gli incidenti stradali. Però tutto è niente quando si riesce a far rinascere anche un solo ragazzo a vita nuova.

I miracoli sono possibili

Uno dei nostri ragazzi di strada, venuto da una famiglia mussulmana, tre anni fa ci aveva sorpresi invitandoci alla cerimonia del suo Battesimo. Bene, dopo aver incontrato Cristo al Bosco Children, ha deciso di seguirLo fino in fondo abbracciando lo spirito salesiano. È entrato nell’Aspirantato e l’anno venturo, a Dio piacendo, entrerà nel Pre-noviziato… E un altro ragazzo di strada che abbiamo tirato fuori dalla prigione, dove s’è conservato buono in mezzo a tanto marciume, anche lui ha chiesto di fare lo stesso cammino. “Perché volete farvi salesiani?” Chiesi loro a bruciapelo?” “Ci sono ancora tanti altri ragazzi e ragazze, lì fuori, sulla strada.” risposero. “Un giorno vogliamo fare per loro ciò che voi avete fatto per noi”. Basta una risposta come questa per ripagare gli enormi sacrifici e giustificare le grandi spese per salvare dalla strada questi ‘monelli buoni’. Altri cinque ex-allievi di Bosco Children poi sono entrati all’università e una decina hanno messo in piedi delle piccole imprese per la lavorazione del cuoio e del bambù. Naturalmente non sono tutti così: ci sono anche quelli che ritornano a sniffare mastice, a rubare… per poi saltare il muro di cinta e ritornare sulla strada.