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Auguri

di Don Ferdinando Colombo

Cari amici, care amiche,

L'anno è iniziato nel segno di Maria madre di Dio e madre nostra che ci accompagna ad incontrare Cristo, vero Dio che ha scelto di abitare la nostra storia per darci concretamente le risposte fondamentali al senso della vita, vero uomo che con le sue scelte di amore gratuito ci mostra come può cambiare la nostra esistenza se facciamo spazio alla presenza dello Spirito Santo in noi.

In questo anno centenario delle apparizioni di Maria a Fatima, la sua materna presenza ci guida a riscoprire che facciamo parte della comunità cristiana a cui il Signore affida il compito di pregare e intercedere per salvare tutte le persone del mondo dalle dolorose situazioni storiche che sono la conseguenza del rifiuto di accogliere Cristo e il suo messaggio di amore.

 

Papa Francesco nella giornata dedicata alla Pace ha pregato per noi: "Chiedo a Dio di aiutare tutti noi ad attingere alla nonviolenza nelle profondità dei nostri sentimenti e valori personali; che siano la carità e la nonviolenza a guidare il modo in cui ci trattiamo gli uni gli altri nei rapporti interpersonali, in quelli sociali e in quelli internazionali".

Il nostro modello è Gesù che insegnò ai suoi discepoli ad amare i nemici e a porgere l’altra guancia.  Ha tracciato la via della nonviolenza, e l'ha percorso fino alla fine, fino alla croce, con cui ha realizzato la pace e distrutto l’inimicizia.

Perciò, chi accoglie la Buona Notizia di Gesù, sa riconoscere la violenza che porta in sé e si lascia guarire dalla misericordia di Dio, diventando così a sua volta strumento di riconciliazione.

 

Se l’origine da cui scaturisce la violenza è il cuore degli uomini, allora è fondamentale percorrere il sentiero della nonviolenza in primo luogo all’interno della famiglia in cui si impara a comunicare e a prendersi cura gli uni degli altri in modo disinteressato, e dove gli attriti o addirittura i conflitti devono essere superati non con la forza, ma con il dialogo, il rispetto, la ricerca del bene dell’altro, la misericordia e il perdono. Dall’interno della famiglia la gioia dell’amore si propaga nel mondo e si irradia in tutta la società.

 

Il 31 gennaio festeggiamo San Giovanni Bosco a cui raccomandiamo i nostri giovani.

 

PREGHIERA A DON BOSCO

 

Ci rivolgiamo a te, don Bosco,

che non smetti mai di essere un punto di riferi­mento per tutti i giovani

e per chi ha a cuore il loro vero bene.

Donaci la capacità di guardare i giovani con il tuo sguardo:

di essere in mezzo a loro presenza educativa significativa,

attenta a cogliere le loro necessità e i loro “segnali”;

presenza che sa incoraggiare e far emergere le loro risorse migliori,

perché prendano in mano se stessi e il proprio futuro.

Donaci la capacità di amarli con il tuo cuore:

di essere sempre dalla loro parte e di difendere i loro diritti,

perché vivano la vita come un dono e si sentano figli amati da Dio.

Fa che sentiamo sempre al nostro fianco

la tua presenza che sostiene il nostro cammino

per vivere nella speranza e per impegnarci fino in fondo nel presente.