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La voce dei lettori

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Nella Chiesa del Cuore spezzato di Gesù

FLASH SU SCIENZA E FEDE
(P. Rota
Tarcisio, missionario dehoniano)

Premessa
Un primo Convegno, dedicato al 250 anniversario della venuta di Giovanni Paolo Il a Sesto S. Giovanni (1983-12008), si è svolto al Teatro Manzoni il 3 maggio 2008 e si trattò l'argomento: "Il Pontificato Epocale di Giovanni Paolo Il". Il Prof. Antonino Zichichi, premio Nobel per la fisica, è venuto da Ginevra e ha parlato di "Scienza e fede da Giovanni Paolo II  Benedetto XVI". Eravamo invitati a riflettere sulla scienza fisica nucleare.

Argomento dell'attuale Convegno
Questo secondo Convegno datato 21 novembre 2008, ci porta sempre sul filo conduttore di scienza e fede, ma vuole coinvolgere specialmente la cardiologia e la teologia biblica sul mistero della morte di Gesù in croce: l'ora del cuore.
Il titolo di fondo: "Nella Chiesa del Cuore spezzato di Gesù" è molto impegnativo. Forse per la prima volta in Italia si tratta della causa prossima della morte di Gesù in un teatro pubblico, nella posizione di complementarietà tra teologia biblica e scienza medica.
Giovanni Paolo II Varsavia nel 1999 ha consacrato il nuovo millennio al Cuore Sacratissimo di Gesù. Il suo predecessore Leone XIII aveva consacrato al Cuore di Gesù il secolo XX e aveva scritto la prima enciclica sul Sacro Cuore, intitolata Annum Sacrum.

I due livelli: teologia e scienza
In questi giorni è uscito un libro di Silvano Fausti intitolato Una Comunità legge il Vangelo di Giovanni EDB - Ancora / 2008 in un unico volume. Il lavoro del noto gesuita aveva già fatto la sua comparsa in due volumi distinti nel 2002 e nel 2004. La preoccupazione dell'autore nel commentare Gv 19,34 è esclusivamente teologica.
Uno dei soldati con la lancia forò il suo fianco. Per l'evangelista ha un valore teologico che compendia, in un'icona, il senso della vita e della morte di Gesù: come alla sua sete offrirono aceto e lui ne bevve per dare lo Spirito, ora, alla trafittura della lancia "più pungente dell'aceto", risponde dando sangue e acqua. All'odio mortale risponde con l'amore che, dando la vita, offre la vita (op. cit. pag. 503).
Bellissimo questo commento e qualcuno potrebbe fermarsi qui e non andare oltre. Perché considerare la "banalità" del fatto materiale di un cuore spezzato? Ma sentiamo ancora la finezza teologica di p. Fausti.
Uscì subito sangue e acqua. Il Figlio "uscì" dal Padre perché da lui uscisse per noi "sangue e acqua". L'avverbio "subito" fa vedere che quel sangue e quell'acqua premevano per uscire: il Figlio, fin da prima della fondazione del mondo. Come da sorgente profonda, sgorga il suodono. È l'effetto, su quel corpo, del colpo di lancia. Mentre l'evangelista commenta la non rottura delle ossa e la trafittura del fianco, non commenta il sangue e l'acqua. Ne fa però oggetto della testimonianza solenne che subito segue. In questo sangue e in quest'acqua è racchiuso il mistero del Vangelo di Giovanni.(op. cit. idem).
Karl Rahner è tra i maggiori e più influenti pensatori cattolici del secolo XX. I suoi saggi sul Cuore di Gesù, sono scritti alla luce della teologia simbolica. Ha fatto capire al mondo intero che la devozione al S. Cuore non è marginale e neppure superata. Tuttavia Rahner rifugge dall'impatto scientifico ed esclude il discorso cardiologico.
Il nostro Convegno non ignora questa autorevole posizione diventata di dominio comune nella Chiesa cattolica, ma vuole fare un passo in avanti, perché scienza e fede si completano. William Stroud in qualità non di teologo, ma di scienziato volle andare a fondo sul mistero del sangue e dell'acqua. Noi sappiamo che normalmente da un cadavere trafitto, non esce sangue e tantomeno "sangue e acqua". Non possiamo dubitare della testimonianza dell'evangelista S. Giovanni, presente ai piedi della croce.
William Stroud prende alla lettera il dato evangelico e spiega il fatto con l'avvenuta rottura del cuore; in questo caso il sangue si era versato nella cavità toracica e si coagulò producendosi la separazione di siero e di sangue. Il colpo di lancia ha quindi valore di autopsia.

Che cosa può cambiare?
Molti hanno rivolto questa domanda: Che cosa può cambiare? Può cambiare la comprensione stessa della Bibbia in punti di grande importanza. Nel Salmo 69,21 a invece di intendere: il mio cuore si aspettava i ‘insulto, come si è interpretato per diversi secoli, si dovrà tradurre: l'insulto ha spezzato il mio cuore e non semplicemente i ‘insulto ha rattristato il mio cuore. E il cuore spezzato finisce con il procurare la morte e non un semplice svenimento, come traduce la nuova Bibbia CEI (2007-2008): e mi sento venir meno.
Nel Salmo 51,19 il sacrificio del cuore spezzato non si dovrà più intendere come sacrificio del cuore contrito. Spezzato è spezzato e il sacrificio gradito a Dio è quello di Gesù crocifisso. Il cuore contrito è invece il cuore del peccatore pentito.
Finora le trattazioni sul Cuore di Gesù non toccavano questa realtà del "cuore spezzato", ma si soffermavano nella contemplazione del "costato trafitto" o del Cuore di Gesù, simbolo d'amore. (Cf. Francesco Degli Esposti: La Teologia del Sacro Cuore di Gesù da Leone XIII a Pio XII" - Casa Ed. Herder; pp. 315 - Roma, 1967); la tesi è stata discussa a Venegono.
Non possiamo dimenticare il teologo ambrosiano Don Moioli Giovanni e il suo opuscolo intitolato Il Centro di tutti i Cuori (Ed. Glossa - Milano 2001), pubblicato postumo come un testamento. Il libretto va considerato un punto di arrivo del secondo millennio e un punto di partenza per il terzo. Il Cuore di Gesù - scrive Moioli - non è tanto una cosa che appartiene a Gesù quanto un aspetto di Gesù". (p. 65). Gesù, buon pastore, dal cuore mite e umile è il centro di tutti i cuori.
Il nostro Convegno vuole quindi integrare con una visione scientifica i puri dati della teologia, ossia completiamo il discorso strettamente esegetico con la novità di un apporto scientifico di ordine medico-cordiologico.
Siamo in linea con Galileo Galilei che attraverso l'astronomia aprì nuovi orizzonti alla comprensione del linguaggio biblico. Perciò la lettura di alcuni passi della Sacra Bibbia non può essere semplicemente teologica ma alcuni testi vanno intesi alla luce della cardiologia.

Frutto del Convegno
Il Dottor William Stroud, morto nell'anno dell'apparizione di Lourdes (1858), fu il primo a rendere conto in modo ragionevole della causa fisica della morte di Gesù: la rottura di cuore. Il suo libro è intitolato Treatise on the physical cause of the Death of Christ. La prima edizione risale al 1847 e la seconda è del 1871; sembra che il libro sia stato ripubblicato in inglese anche nel 1965. Non si conosce nessuna traduzione italiana.
Il pensiero dell'autore si coglie in queste poche righe, scritte dopo la citazione evangelica: "Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?" (Si riporta una nostra traduzione del testo originale in inglese).
"La prima esclamazione menzionata da Giovanni, e l'esclamazione riportata da tutti gli evangelisti, come pure dall'apostolo Paolo, sono le normali concomitanze di sovraccarico del cuore; e l'improvvisa morte di Cristo nel mezzo di queste esclamazioni è ampiamente dimostrata dalla rottura finale di tale organo. Per rendere la dimostrazione più completa, lo stesso Giovanni, stando vicino alla croce aveva maggiori possibilità di osservazione, ha notato la successiva trafittura del suo costato con una lancia di soldato, un atto seguito immediatamente da un'effusione di sangue ed acqua, ossia la normale conseguenza della precedente rottura di cuore, fermo restando che questa non avrebbe potuto accadere in nessun' altra circostanza...".
Secondo il parere di un esperto cardiologo italiano, il versamento ematico, conseguente alla rottura di cuore, può essere stato anche di mezzo litro. Come frutto del Convegno si spera che venga finalmente tradotto in italiano il libro di William Stroud.
P. Rota Tarcisio scj