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LA LIBIA, TRAGEDIA DI UN POPOLO

Leone S. - Bologna

LA TRAGEDIA DI  UN POPOLO - LA LIBIA

     Attualmente la Libia sta subendo una guerra ingiusta e non voluta. Nel paese, amministrato da Gheddafi da 42 anni si era creata una situazione di malcontento che si poteva risolvere con libere elezioni. Purtroppo invece, forse per il potere di Gheddafi, si è trasformata in una guerra civile.

    Approfittando di questa situazione Francia ed Inghilterra, seguite poco dopo dall'Italia, sono entrate in guerra, con il beneplacito dell'ONU, con  aerei contro obiettivi militari, in difesa degli insorti.

     Questa mattina, Primo Maggio, festa dei lavoratori, con profondo orrore, ho sentito dal giornale radio delle sette che gli aerei della coalizione avevano bombardato la residenza di Gheddafi uccidendone il figlio ed alcuni nipoti. Il modo col quale la radio ne dava notizia era trionfalistico, come se si trattasse della vittoria di qualche trofeo. La cosa mi ha turbato, anche se io non ho particolari simpatie per queste persone,  per la pietà che si deve sempre alle vittime innocenti, specie se si tratta di bambini. Del figlio di Gheddafi si diceva che era studente universitario in Germania e che era rientrato da poco a fianco del padre.

    Ora è evidente a tutti che l'intento del nostro intervento è quello di difendere i nostri interessi ed in primo luogo l'accesso al petrolio. Il prossimo intervento sarà in Siria a fianco degli insorti? Non è detto perché bisogna vedere se la Siria possiede il petrolio o se qualcuno ha degli interessi da andare a difendere. Se non ci sono interessi in campo, assisteremo indifferenti a qualsiasi massacro, come abbiamo fatto già tante altre volte in Africa.

    Dopo le tragedie e la guerra del nostro recente passato, io uomo di pace, speravo di lasciare alle nuove generazioni un'Italia impegnata solo nel lavoro, nella pace e nella libertà. Purtroppo invece siamo di nuovo in guerra con il rischio di attentati e di morti. La democrazia non si esporta con la violenza delle armi. La conquista della libertà è un problema di ogni singolo popolo all'interno del proprio stato.

     Speriamo che il conflitto in corso contro la Libia venga risolto rapidamente e che in futuro i nostri interessi nel mondo vengano risolti per via pacifica senza guerre e senza catastrofi in ogni parte del mondo.

         Leone S.

Bologna I° Maggio 2011