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La voce dei lettori

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Una storia di devozione al Sacro Cuore

Enza C. - Palermo

Don Ferdinando, colgo l'occasione per dirle che la rivista del Sacro Cuore di Bologna arriva alla mia famiglia d'origine sin dal lontano 1938.
Le racconto:
mia mamma era incinta; alcuni giorni prima del parto cadde, per cui il lieto evento avvenne subito.
I miei genitori vivevano allora a Pantelleria.

Il dottore constatò che la neonata era morta, però disse subito che nel grembo materno c'era un'altra creatura (la gemella, cioè io).

- Speriamo che sia viva - mormorò piano mio papà. Un'amica di mamma, che assisteva al parto, rivolgendosi a papà, gli disse che se tutto fosse andato bene le avrebbe dovuto dare cinque lire (nel 1938) da inviare al Sacro Cuore per ringraziarLo. Mio papà mantenne la promessa.

(Tutto ciò mi è stato detto da mia sorella, più grande di me). Da allora mia mamma, Margherita M. (Sr) - se va a scrutare negli archivi troverà, forse, questo nome - ha inviato sempre offerte, anche se di poca entità, e ha ricevuto la rivista, il calendario annuale, i calendarietti e libretti vari.

Così, crescendo, io ho conosciuto la rivista del Sacro Cuore di Bologna, l'ho letta e l'ho amata.

Quando mi sono sposata e sono andata ad abitare in un altro paese, anch'io, come mia mamma, ho sentito il desiderio di ricevere la rivista.

Ho inviato il mio nuovo indirizzo (Enza C. Gela (CL). Trasferendomi con la mia famiglia a Palermo, ho ricominciato ad inviare le mie offerte.

Ora, quando mensilmente mi arriva la rivista, la leggo con grande fervore e con molta attenzione, rifletto e prego.

La rete di preghiera è una bella iniziativa che mi fa sentire unita agli altri e, anche se la preghiera è fatta in ore diverse, mi dà forza e sostegno.

La ringrazio, don Ferdinando, e la ricordo nella preghiera per i sacerdoti.

Enza C.