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Il Santo del giorno

 

Aprile 2024
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8 Giugno

Nome: MEDARDO

S. MEDARDO
Vescovo (sec. VI)

 

San Medardo, Vescovo di Noyon, in Francia, si presenta con la curiosa caratteristica di Santo protettore di ladri e malfattori. Pare che San Medardo fosse perseguitato dai ladri, dai quali si difese non con l’astuzia o la violenza, ma con quella carità che disarma anche il più incallito criminale. Una volta un ladro entrato nottetempo nella sua vigna, non riuscì a trovare la via d’uscita. Fattosi giorno il santo stesso lo fece uscire, senza nessun rimprovero, donandogli tutta la refurtiva. Un altro rapinatore volle rubare il miele degli alveari, ma le api, gettandosi su di lui, lo ridussero a mal partito. Il ladro invocò allora a gran voce il nome di Medardo e questi accorse e liberò il furfante dallo sciame mortifero. Ci fu poi uno che gli rubò la mucca, ma dopo qualche giorno tornò umile e pentito, tirandosi dietro la bestia.
Da quando l’aveva rubata dalla stalla la campanella attaccata al collo della bestia non aveva smesso di suonare. Stupito e spaventato, implorava il perdono. Lo stesso San Medardo riusciva a convincere i soldati di Re Clotario, in tempo di guerra, a restituire il bottino, da loro accumulato. Quando venne eletto Vescovo di Noyon, la storia di San Medardo si inserì in quella più vasta dell’evangelizzazione della Francia, nel VI secolo. Al nome di un’altra regina, che succedette a Clotilde sul trono dei Franchi, Santa Radegonda è legato un altro episodio importante nella vita del Vescovo Medardo. Infatti, quando il marito Clotario fece assassinare il fratello della Regina, la devota Radegonda, da tempo desiderosa di entrare in un monastero, si presentò a San Medardo e gli chiese di ricevere il velo. Il Santo allora rischiò il rancore del Re, e sfidò la collera dei gelosi feudatari. Ma Radegonda aveva ottenuto da Medardo l’autorizzazione per compiere questo passo sulla via della perfezione, e il Re Clotario, da parte sua, non rimproverò mai il gesto del Vescovo di Noyon, del quale fu sempre sincero amico e ammiratore. Anzi, quando nel 560 lo seppe in punto di morte, Clotario corse presso il suo letto e ne implorò l’estrema benedizione.