L’importanza della preghiera
Cosa vuol dire pregare?
Come si fa a pregare veramente senza scambiare la preghiera con la meccanica recitazione di formule? Noi tutti sappiamo dall’esperienza che un conto è dire preghiere, altro conto è pregare. Pregare è qualcosa di più impegnativo, perché pregare vuol dire porsi a tu per tu con Dio, dialogare con Lui, nella consapevolezza di essere circondati, potremmo dire perfino immersi nel suo mistero trinitario. Colui che prega sa di essere immerso nel mistero di Dio.
Si prega veramente quando senza veli ci si rispecchia in Dio, così come si è, con la nostra fede, con i nostri slanci, ma ahimè anche con le nostre fragilità, con il nostro peccato, con i nostri limiti. Pregare vuol dire stare da soli con il solo. E non esiste esperienza più profonda che l’uomo possa fare. Addirittura pregare – ce lo dice la scrittura- vuol dire permettere allo Spirito di pregare in noi. Non siamo tanto noi che preghiamo, ma è lo Spirito che dentro di noi prega. E così rientrare in se stessi, scendere negli antri più remoti della coscienza, ascoltare lo Spirito che parla in noi: questo è il dinamismo della preghiera. Questo è pregare. Mettersi a tu per tu con il Signore. Nel silenzio.
Perché preghiamo?
Potremmo dire così: preghiamo perché contempliamo l’opera di Dio, la sua grandezza. Ne ammiriamo la bellezza. Preghiamo perché dobbiamo chiedere perdono. Preghiamo perché vogliamo intercedere per gli altri. Ma soprattutto noi preghiamo per accogliere nella vita la volontà del Padre. Questo è il cuore della preghiera. Quando l’uomo si mette davanti a Dio per poter accogliere nella propria vita unicamente la sua volontà e lasciare che la sua volontà abbracci tutto, raggiunge l’essenza della preghiera.
Pregare significa accordarsi alla volontà di Dio
Guardare Dio. Lasciarsi guardare da Lui.
Preciso questo perché a volte noi crediamo, erroneamente, che la preghiera serva ad ottenere il benessere, la pace interiore, la consolazione. E questi potrebbero essere anche dei frutti della preghiera. La preghiera può effettivamente donare la pace.
Ma attenzione la preghiera serve soprattutto ad accogliere la volontà di Dio nella disposizione della propria vita. Se non arriviamo a questo punto, quello cioè nel quale ci spogliamo di noi stessi per entrare nella volontà di Dio, non raggiungiamo ancora il vertice della preghiera. Al centro non ci siamo noi, nella preghiera. C’è il Signore.
E quindi l’uomo, che prega, che si mette in ginocchio, che congiunge le mani è l’uomo che dice: ‘Signore liberami dal dominio del mio io, fa ch’io mi doni tutto a te, lascia che il mio io umano sprofondi totalmente in te, che la mia volontà sia avvolta dalla tua’. A questo serve la preghiera. E se raggiungiamo questo nucleo centrale, allora sono poi possibili tutti gli accenti della preghiera: la contemplazione, la gratitudine, la domanda, l’intercessione, fino alla supplica, il grido, la lamentazione nella notte oscura, il grido che nasce nel momento della prova e del silenzio.
Scaturisce dalla vita
La preghiera può avere molte forme, ma al cuore c’è la ricerca della volontà di Dio, il dialogo con Lui. E a questo livello potremmo dire che la preghiera cristiana non è legata esclusivamente al rito. Scaturisce dalla vita. La preghiera fa un tutt’uno con la vita. Non c’è accento umano che non possa entrare nella preghiera. Non c’è condizione di vita che non possa entrare nella preghiera. Non c’è situazione che la preghiera non possa illuminare.
Quando preghiamo, noi poniamo il paradosso del nostro cuore, fatto di tante cose, davanti al Signore. Ma per fare un passo oltre nella comprensione della preghiera, vorrei guardare brevemente alla preghiera di Gesù. Perché è Gesù che in fondo ci ha insegnato a pregare.
Gesù ci ha insegnato a pregare
Non solo perché ci consegna il Padre Nostro, ma ci ha insegnato a pregare perché Lui stesso abitualmente pregava.
Siamo abituati a pensare a un Gesù che predica, che annuncia la Parola, che compie miracoli, ma Gesù soprattutto pregava.
E sarebbe interessante ripercorrere i Vangeli per accorgersi di quante volte Gesù è in preghiera, è in relazione con il Padre, dialoga con Lui. I Vangeli riferiscono che nel ritmo incalzante della giornata, – non è che tutte le giornate di Gesù fossero tranquille – Gesù pregava. La preghiera toccava tutte le fasi del suo ministero e delle sue giornate e perfino la fatica non lo bloccava. Anzi, quanto più le giornate si facevano faticose, tanto più Gesù trascorreva le notti in preghiera e iniziava le giornate pregando quando era ancora l’alba. Quando le decisioni si facevano complesse, Gesù pregava più intensamente.
Prima regola della preghiera
Questa dovrebbe essere la prima regola della preghiera: quanto più la vita è complicata, tanto più dobbiamo imparare a mettere tutto davanti al Padre. E così Gesù prega al battesimo, prega sul monte della trasfigurazione, quando la missione è sostenuta dalla volontà e dalla voce del Padre , quando tutto sembra andare bene. Ma prega anche nel Getsemani, perfino sulla croce, quando Gesù sperimenta il tradimento, la delusione, lo scoraggiamento e, cosa ancora più sconvolgente, il silenzio di Dio. Dio sembra tacere.
E così assistiamo alla preghiera di uno che a Dio… ha dato tutto. Ha messo tutto nelle mani di Dio. E per questo forse avrebbe voluto sperimentare la vicinanza di Dio. Avrebbe voluto che Dio si fosse dichiarato dalla sua parte. Dov’è Dio? Perché tace? Perché non interviene?
Evidentemente in quel momento Gesù ha sperimentato tutto quello che hanno sperimentato molti profeti, quello che ha sperimentato Giobbe, quello che talvolta… sperimentiamo noi.
E cioè che cosa? Che la presenza di Dio al nostro fianco è diversa da come la immaginiamo.
Dio è sempre presente accanto a noi
In maniera diversa da come immaginiamo.
Dio è fedele. Eppure a volte… noi attraversiamo la notte oscura, le crisi della vita e queste permettono in genere alla fede di fare un passo avanti. Così ha fatto Gesù. Si è fidato del Padre che lo ha condotto su nuove strade.
Gesù insegna a noi qualcosa di decisivo. Nella preghiera non è Dio che deve cambiare. Siamo noi che dobbiamo cambiare. La preghiera serve a noi. Deve cambiare l’uomo. La preghiera deve portarci ad entrare nella volontà di Dio che talvolta è diversa dalla nostra volontà. La preghiera ci libera dalle nostre false pretese perché si segua unicamente ciò che Dio vuole.
I Vangeli ricordano che ogni momento decisivo della vita di Gesù è sostenuto dalla preghiera: Gesù prega prima di scegliere i dodici, prima della confessione di Pietro a Cesarea di Filippo, prima di compiere i miracoli. E questo ci dice una cosa molto importante: prima di agire, Gesù prega. Forse dovremmo imparare anche noi ad anteporre ad ogni azione, ad ogni scelta, la preghiera. Dovremmo imparare a prendere tutte le decisioni, almeno quelle importanti della vita, davanti alla preghiera.
Il Padre era l’ispiratore della missione di Gesù. E se Gesù ha potuto compiere in tutto la volontà del Padre è perché lo ha ascoltato nella preghiera. L’Io più profondo di Gesù è stato questo: ascolto del Padre nello Spirito. Questa è stata la sua preghiera.
La preghiera comunitaria
Ma accanto alla preghiera personale ci deve essere anche la preghiera comunitaria. Perché chi si stringe attorno a Cristo diventa membro di un popolo e quindi si stringe anche attorno ai fratelli della fede. E così la Chiesa non ha mai trascurato la preghiera comunitaria. Quella che leviamo gli uni per gli altri, ad esempio. Quando ci dicono ‘ricordati di pregare per me’ e dovremmo ricordarcelo.
Oppure c’è quella forma suprema di preghiera comunitaria che è la liturgia, che è la Messa. L’Eucaristia è la forma più alta di preghiera. Dobbiamo viverla con partecipazione interiore profonda. Non si può assistere alla Messa distrattamente perché qui il Signore dona a se stesso. E poi dovremmo rimanere e dovremmo ringraziare dopo la Messa. Dovremmo imparare a conoscere e amare la liturgia della Chiesa e dovremmo poi imparare a vivere l’Eucaristia nella vita.
(Mons. Ivan Salvadori)
Proprio per questo e ricordando che Gesù ha detto: «Dove sono due o tre riuniti nel mio nome lì sono io in mezzo a loro» ti segnalo e ti invito ad approfondire il testo che trovi nella voce seguente: “Pregare gli uni per gli altri”, che presenta la nostra Rete di Preghiera.
Qui sotto troverai alcune preghiere importanti per il Sacro Cuore di Gesù (clicca sul titolo per leggerle).
Preghiera al Sacro Cuore di Santa Margherita Maria Alacoque
Preghiera al Sacro Cuore di Santa Margherita Maria Alacoque
Dono e consacro al Cuore adorabile di Gesù la mia persona e la mia vita,
le mie azioni, pene e sofferenze per non più servirmi di alcuna parte del mio essere, se non per onorarlo, amarlo e glorificarlo.
È questa la mia irrevocabile volontà: essere tutto suo e fare ogni cosa per suo amore, rinunciando a tutto ciò che può dispiacergli.
Ti scelgo, Sacro Cuore di Gesù, come unico oggetto del mio amore, custode della mia vita, pegno della mia salvezza, rimedio della mia fragilità e incostanza, riparatore di tutte le colpe della mia vita e rifugio sicuro nell’ora della mia morte.
Sii, o Cuore di bontà e di misericordia, la mia giustificazione presso Dio Padre e allontana da me la sua giusta indignazione.
Cuore amoroso di Gesù, pongo in te la mia fiducia, perché temo tutto dalla mia malizia e debolezza, ma spero tutto dalla tua bontà.
Distruggi in me quanto può dispiacerti. Il tuo puro amore s’imprima profondamente nel mio cuore in modo che non ti possa più dimenticare o essere separato da te.
Ti chiedo, per la tua bontà, che il mio nome sia scritto in te, poiché voglio vivere e morire come tuo vero devoto.
Sacro Cuore di Gesù confido in te!
Preghiera al Cuore di Gesù di Santa Faustina Kovalska
Preghiera al Cuore di Gesù di Santa Faustina Kovalska
Gesù, verità eterna e nostra vita, come una mendicante imploro la tua Misericordia per i peccatori.
Cuore dolcissimo del mio Signore, pieno di compassione e di misericordia, io ti supplico per essi.
O Cuore, sorgente di Misericordia, da cui scaturiscono sull’intera umanità raggi di grazie incomparabili, chiedo da te luce per coloro che sono nel peccato.
Gesù, ricorda l’amara tua Passione e non permettere che vadano perdute anime riscattate a così caro prezzo col tuo sangue.
O Gesù, quando medito il grande valore del tuo sangue, io mi rallegro d’una simile grandezza perché, sebbene il peccato sia un abisso d’ingratitudine e di cattiveria, tuttavia il prezzo che ne fu pagato è infinitamente più grande del peccato.
Un’immensa gioia s’accende nel mio cuore, ammirando questa tua inconcepibile bontà.
O Gesù mio, desidero condurre ai tuoi piedi tutti i peccatori, affinché glorifichino la tua Misericordia che è infinita. Amen.
Preghiera di contemplazione e adorazione alla SS. Trinità Misericordia
Preghiera di contemplazione e adorazione alla SS. Trinità Misericordia
Santissima Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo, Misericordia Infinita,
Vi adoro profondamente e Vi contemplo nel Corpo, Sangue, Anima e Divinità di Nostro Signore Gesù Cristo,
nel quale Ti sei donata a noi e sei presente su tutti gli altari della terra.
Per questo vengo a Voi e Vi chiedo perdono per i peccati miei e di tutti gli uomini.
Vi chiedo, abbandonato al Cuore Santissimo del Figlio
e per intercessione del Cuore Immacolato di Maria,
il dono della pace, la benedizione delle famiglie, consiglio alla Tua Chiesa
e di portare in Paradiso le anime di tutti i miei fratelli;
in particolare Vi prego per quelle persone per cui nessuno prega più.
Continua la lettura:
- Rete di preghiera
- Pregare gli uni per gli altri
- Richieste ricevute
- Chiedi una preghiera
