Mandate il vostro racconto di “soprannaturale quotidiano” a redazione@sacrocuore-bologna.it: raccontateci l’episodio e diteci come lo avete letto con gli occhi della fede. Magari è un fatto che avete fatto fatica a raccontare ad altri, perché potrebbe essere una semplice coincidenza oppure un piccolo (o grande) “segno del cielo”. Nessuno vuole giudicare il fatto in un senso o nell’altro: noi pubblicheremo i vostri racconti sulla rivista e/o sul sito semplicemente nel segno dell’ascolto reciproco e della condivisione.
Quante volte nelle nostre vite è capitata una situazione particolare, una coincidenza speciale, un fatto di per sé improbabile che però si è realizzato e che ci ha fatto pensare a un piccolo “segno del cielo” nei nostri confronti? A volte è successo in risposta ad una nostra preghiera e richiesta, altre volte in modo inaspettato e gratuito. Una coincidenza che in qualche modo abbiamo riconosciuto come un segno di attenzione del Signore nei nostri confronti: una carezza, un aiuto, a volte anche un amorevole rimprovero. Un episodio di cui magari abbiamo parlato con qualcuno che ha condiviso con fede la nostra sensazione oppure, più probabilmente, che ci ha guardato con malcelato scetticismo.
Sono piccoli episodi di cui spesso facciamo fatica a parlare con altri, nel timore di essere presi per visionari, o anche perché noi stessi abbiamo magari il dubbio di aver interpretato in modo eccessivo quella che in fondo potrebbe essere una semplice casualità. È un pudore più che comprensibile in una società in cui il soprannaturale non trova posto e viene di solito accomunato a superstizione e irrazionalità. E anche i nostri dubbi sono giustificati: in fondo è nello stile di Nostro Signore scegliere, salvo casi particolari, di starci vicino in modi che possono essere letti con gli occhi della fede oppure no: siamo sempre liberi di riconoscerLo o meno.
«Il Signore non era nel fuoco»
L’esperienza del profeta Elia che attende che il Signore si manifesti ci fornisce una buona chiave di lettura. «Gli fu detto: “Esci e fermati sul monte alla presenza del Signore”. Ecco, il Signore passò. Ci fu un vento impetuoso e gagliardo da spaccare i monti e spezzare le rocce davanti al Signore, ma il Signore non era nel vento. Dopo il vento ci fu un terremoto, ma il Signore non era nel terremoto. Dopo il terremoto ci fu un fuoco, ma il Signore non era nel fuoco. Dopo il fuoco ci fu il mormorio di un vento leggero. Come l’udì, Elia si coprì il volto con il mantello, uscì e si fermò all’ingresso della caverna.» (1 Re 19,11-12)
Il Signore non è appariscente: non era nel vento impetuoso, né nel terremoto, né nel fuoco, ma era nel mormorio di un vento leggero ed Elia lo riconobbe. Così può capitare anche a noi di riconoscere in quanto ci accade la presenza del Cielo, che ci lambisce in quelli episodi che qui abbiamo deciso di etichettare come “soprannaturale quotidiano”. Episodi e accadimenti personali che vorremmo raccontarci e condividere con semplicità. Perché ascoltare le esperienze di persone disposte a condividere fatti della propria vita che hanno letto come provvidenziali è bello e ci aiuta
Coincidenza o Dio-incidenza?
Quando ho parlato dell’idea di questa rubrica con un sacerdote amico, mi ha subito suggerito di leggere il libro di Vittorio Messori “Quando il cielo ci fa segno – piccoli misteri quotidiani”, libro che in effetti ho trovato essere in grande sintonia con questa chiave di lettura. Scrive infatti Messori:
«Non è vero che il Cielo non ci parli: siamo noi a essere sordi. Non è vero che Dio non si mostri: siamo noi a essere ciechi. “Caso”, “coincidenza”, “combinazione”, “fatalità”: così, troppo spesso, chiamiamo i piccoli e talvolta meno piccoli casi che costellano le nostre vite e che possono essere riconosciuti come segni inviatici da un Creatore che veglia sulle sue creature. Sono cenni del Cielo che noi rimuoviamo, invece di riconoscerli e di approfittarne: spesso non ne parliamo neppure agli intimi per timore di essere scambiati per visionari o per superstiziosi.»
Noi crediamo in Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo, Verbo fatto carne e venuto ad abitare in mezzo a noi. Crediamo che sia morto crocifisso per noi e poi risuscitato. Dunque crediamo che il soprannaturale sia entrato nella storia in modo chiaro e incontrovertibile. Crediamo nel miracolo eucaristico che accade durante la celebrazione di ogni Santa Messa. Crediamo che Dio sia presente nelle nostre vite: cosa ci sarebbe di strano nel fatto che a volte ci parli anche attraverso ciò che ci accade apparentemente per coincidenza?
Lo Spirito Santo ci guida
Chi ci aiuta a decifrare i molteplici avvenimenti della vita? È proprio lo Spirito Santo che ci guida, come ci spiega San Paolo nella lettera ai Romani: «Voi non siete sotto il dominio della carne ma dello Spirito, dal momento che lo Spirito di Dio abita in voi. Se qualcuno non ha lo Spirito del Cristo, non gli appartiene. E se Cristo è in voi, il vostro corpo è morto a causa del peccato ma lo spirito è vita a causa della giustificazione. E se lo Spirito di colui che ha risuscitato Gesù dai morti abita in voi, colui che ha risuscitato Gesù Cristo dai morti darà la vita anche ai vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi. Voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto uno spirito da figli adottivi”» (Rm 8,9-11,15).
Il Card. Carlo Maria Martini, proprio commentando questo brano – lo leggiamo in “La luce oltre il buio: Cosa fare in tempi difficili” – aggiunge: «Il cristiano sa che solo lo Spirito può trasformarlo dall’interno e renderlo capace di aprirsi a tutte le attività che sono a servizio della vita». E ancora: «Non vi è nessuna situazione che si sottragga all’azione dello Spirito. È con questa fiducia che il cristiano annuncia Cristo al mondo, con umiltà e con coraggio».
Lasciamoci guidare dallo Spirito
Lasciamoci quindi guidare dallo Spirito, non solo come ispirazione profonda nella nostra ricerca della strada da seguire e nel discernimento di fronte alle scelte che siamo chiamati a fare nella nostra vita. Lasciamoci guidare anche nella capacità di leggere quanto ci accade, andando oltre l’apparenza, anche riconoscendo come segno qualcosa che a prima vista potrebbe essere classificato come caso o coincidenza. Le vite dei santi sono disseminate di episodi straordinari e a volte davvero eccezionali, ma se ci pensiamo anche nelle nostre vite questi episodi sono accaduti e continuano a capitare. E ci aiutano a ricordare che non è il caso a guidare le nostre vite, ma il Signore Gesù.
Questo è dunque l’invito che rivolgiamo a tutti i lettori: mandateci le vostre esperienze di “soprannaturale quotidiano”. Vorremmo condividerle, con semplicità e capacità di ascolto gli uni verso gli altri, senza la pretesa di classificarle o di esprimere giudizi specifici sui singoli casi. Se qualcuno ha letto un episodio come provvidenziale, è bello ascoltare il suo racconto e la sua lettura dell’episodio. Mandateci i vostri racconti!
Ugo P. Aluppi

